Nuovo studio del CREA / La resilienza dei grani antichi siciliani

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I grani antichi siciliani, secondo dei recenti studi effettuati dal CREA, hanno una maggiore resistenza rispetto ai grani moderni. Un’innovativa scoperta nell’ambito della cerealicoltura spalanca ulteriori scenari per la coltura del grano siciliano. Una ricerca svolta dal CREA Cerealicoltura e Colture Industriali e Difesa e Certificazione ha identificato diversi grani “antichi” siciliani. Questi si rivelano più proteici e anche straordinariamente resilienti a siccità e cambiamenti climatici. Gli esiti di questo studio avanguardistico sono stati editi di recente dall’International Journal of Molecular Sciences. Mostrano una grande biodiversità cerealicola, potenzialmente rivoluzionaria per l’agricoltura in Sicilia.

Il gruppo di ricercatori include studiosi provenienti dai Centri CREA, dall’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR di Palermo, dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dalla Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia di Caltagirone.  Tramite questa ricerca in team sono state individuate 39 varietà locali con caratteristiche antiossidanti ed una capacità di resistere agli agenti ambientali maggiore rispetto alle varietà moderne.

La resilienza dei grani antichi siciliani in un nuovo studio del CREA: il frumento fussello

La genetica dei grani antichi è caratterizzata da un’ampia varietà. Fra le specie vi sono il frumento tenero, il farro monococco, il farro spelta e quattro sottospecie di Triticum turgidum. Questa diversità biologica è un importante benefit per l’agricoltura biologica. Diverse specie locali si sono rivelate più alte e competitive contro le piante infestanti. Alfio Spina, dirigente di ricerca del CREA Cerealicoltura e Colture Industriali, illustra come questi grani siano anche più proteici, dato il maggior contenuto di glutine rispetto alle specie più moderne, anche se con proprietà viscoelastiche differenti.

Il “Frumento Russello” risulta una varietà piuttosto interessante e portatrice di una storia e una genetica davvero singolari. La semola prodotta a partire da questo tipo di frumento è largamente usata per la produzione alimentare locale e potrebbe vedere un maggiore utilizzo nei prossimi tempi.

La resilienza dei grani antichi siciliani in un nuovo studio del CREA: biodiversità e sostenibilità

Lo studio della struttura dei gruppi genetici ha mostrato il livello di variabilità genetica della “Timilia” e del “Russello”, due specie molto diffuse in Sicilia. Queste varietà potrebbero avere anche un peso importante nella generazione di nuove specie più resilienti ai cambiamenti climatici. L’esigenza di sviluppo di colture sostenibili è sempre più urgente e queste antiche varietà siciliane potrebbero avere un ruolo da garanti della futura sicurezza alimentare.

Il CREA evidenzia la rilevanza di una filiera cerealicola provvista di un meccanismo di tracciabilità. Ciò assicurerebbe l’identificabilità e le proprietà del prodotto, tutelando l’attività dei coltivatori e accogliendo le richieste di un consumatore sempre più accorto ed esigente. L’individuazione di queste specie di grano siciliano va sicuramente nella direzione di un’agricoltura più sostenibile e resiliente che possa fronteggiare le attuali challenge climatiche e anche quelle future.

                                                                                 Maria Maddalena La Ferla

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