I lavori di Santa Maria La Scala 4 / I pro e i…contro

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Il deturpamento del porto e del borgo di Santa Maria La Scala, frazione marittima del comune di Acireale, avrà fine con l’inizio dei lavori, si spera. I soldi del finanziamento sono stati ottenuti nel 2013 nell’ambito del bando europeo misura 3.3 del Fondo europeo per la pesca, l’appalto per i lavori del porto vinto nel 2015 dalle ditte palermitane riunite M.B. Lavori edili s.r.l./A.G. impianti, il progetto vinto nel 2011 dall’ingegnere Paolo Battiato, lo stesso progettista della Villa Belvedere. Distanze di date? Dovute a problemi burocratici, dicono: assenza di un RUP, errori nella stesura del bando, cose che hanno fatto prolungare i tempi d’attesa. Ora dobbiamo solo attendere la gara d’appalto per i lavori del borgo, che si dovrebbe fare a marzo, e i risultati finali dei lavori.
s. m la scala 4 (FILEminimizer)Ma analizziamo il progetto, secondo quanto riferito dagli interessati. Arriviamo all’entrata del paesino nella piazza, una piazza che nel progetto vede eliminati gli scalini tranne che per alcuni spazi loro dedicati, vedremo installate delle fioriere e alberi. Mi chiedo perché non eliminare totalmente gli scalini, fare di questo spiazzale un’ unica area sullo stesso livello, allargarlo e farlo diventare una vera e propria piazza?
Andiamo al porto. All’entrata, sul molo, devono essere rimessi a nuovo due locali lasciati in questi anni in balia di animali randagi. Due spazi, questi, che vedranno la realizzazione di un ambiente dedicato ai pescatori e alle associazioni di pesca, e l’altro occupato dai servizi igenici. Gli scarichi dei servizi igenici che fine faranno?
Altra cosa: la pavimentazione che sarà sostituita per ¾. Il parroco Muzzoli dice che «più che basolati, la pavimentazione è costituita da piastrelle che vanno a rompersi o a finire nel fondale marino ad ogni mareggiata». E a questo punto mi chiedo, e vi chiedo, che senso ha mettere altre “piastrelle/finto basolato”? Non sarebbe bene mettere dei veri basolati, spessi, che grazie alla loro massa difficilmente possono venire a rompersi ad ogni urto della massa marina?
Il molo verrà ristrutturato solo in parte, ovvero l’ultimo pezzo non verrà toccato perché inagibile e perché nelle mani del “Genocidio opere marittime e della Regione, in quanto il Comune non ha competenze di agire sull’aspetto strutturale dei porti” aveva detto il vicesindaco, Ardita. Perché lasciare, però, un lavoro a metà? Parlando del borgo invece, il progetto prevede un allargamento del marciapiede, una bella cosa. Ma si è pensati alle conseguenze sul transito? La via Mulino, già abbastanza stretta, vede a mala pena la possibilità del doppio senso di marcia e di una difficoltosa inversione ad U nella zona sud del paesino. Allargando il marciapiede che ne sarà della viabilità? Dei parcheggi? Dicono di voler acquistare lo spazio dell’ex lido e renderlo un parcheggio, «il sindaco -dice il vicesindaco- ha già chiesto quello spazio per motivi di pubblica utilità ma ci vogliono 70mila euro».
Un altro punto è lo spiazzale del Mulino: «verrà solo ripulito» dice il progettista dei lavori. Ma anche lì a mancare è la pavimentazione, le panchine, le ringhiere portate vie dal mare. Mi rendo conto di non essere una progettista, né di avere grandi competenze in questo campo, ma, come cittadina, vorrei che i soldi di questi fondi europei venissero utilizzati per migliorare davvero il borgo acese.

Ileana Bella

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