Il “grazie” di don Giuseppe Russo per i 50 anni di sacerdozio riecheggiato dal “grazie” del Vescovo, del Sindaco e di tutti i fedeli

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Don Giuseppe Russo con i Vescovi celebranti

Ci sono molte occasioni nella vita per festeggiare, tutte buone. Ma non a tutti accade di avere motivi speciali da condividere nella gioia e nella gratitudine.

Don Giuseppe Russo con i Vescovi celebranti
Don Giuseppe Russo con i Vescovi celebranti

“Mi hai amato, Signore, d’amore eterno!” ripete con grande commozione don Giuseppe Russo,  circondato dalle sue sorelle, Maria, Rosa e Suor Natalina, i nipoti e i parenti tutti,  nel giorno in cui con la Comunità Parrocchiale “S. M. degli Angeli” e i fedeli di “S. Maria della Neve”, in Acireale, ricordano il Giubileo d’oro del Suo Sacerdozio.  “Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli”, ricorda il Vangelo del giorno.  Cosa chiedere di più?  La vita è un dono di valore infinito, se donata a servizio del Vangelo e dell’amore fraterno, è una fonte di gioia per chi la vive e per quanti con essa s’incrociano. Una vita donata è una vita misteriosamente divina in un corpo interamente umano. Vita e fede s’intrecciano in un mirabile gioco d’amore, accolto con trepidazione ed entusiasmo e restituito in piccole e multiformi occasioni nel quotidiano evolversi degli eventi. La vita del sacerdote è segnata da questo continuo spendersi per gli altri, che chiedono il conforto di una preghiera per affrontare le fatiche della vita, il sostegno della fede fragile nelle difficoltà, il perdono per i propri errori e mancanze di fronte all’immenso amore di Dio, il dono dei Sacramenti per i figli da battezzare, da cresimare, le nozze da benedire, il familiare da accudire e accompagnare all’ultimo viaggio. C’è il popolo da evangelizzare, i fedeli da far diventare adulti nella fede perché siano anch’essi evangelizzatori e testimoni del dono ricevuto…  Quanti compiti! Ma quanta gratitudine per una chiamata che viene dal Pastore Supremo, da Colui che per primo si fa carico di custodire il suo gregge e  curarlo, caricandoselo sulle spalle, nutrendolo  in pascoli di erbe fresche e condurlo a dissetarsi  in sorgenti di acqua limpida e fresca. La gratitudine  è sempre l’espressione di un cuore, consapevole della propria piccolezza e povertà,  ma pieno di gioia perché si fa servo docile nelle mani dell’Amore che tutto comprende, tutto perdona e tutto spera.

Piazza Cappuccini affollata durante la Messa
Piazza Cappuccini affollata durante la Messa

Per dire infinite volte: “GRAZIE!”, domenica, 11 agosto,  nella Piazza Cappuccini di Acireale, si è svolta una solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta dal Vescovo,  mons. Antonino Raspanti.  Accanto al festeggiato, facevano corona oltre ai diversi sacerdoti diocesani, il Vescovo amico, mons. Giuseppe Marciante. Partecipava una folla di fedeli e di cittadini, tra cui il primo cittadino, il Sindaco Nino Garozzo.  In  ogni “Grazie!” espresso si palesava un’esperienza di rapporti umani vissuti nella fede ma anche nella fiducia, nella stima e nella riconoscenza vicendevole, nella relazione umana, che – alla luce della fede e accompagnata dalla grazia –  si è trasformata in amicizia fraterna e in figliolanza e/o paternità  spirituale, in vita di comunità all’interno di una Parrocchia, piccola nelle sue dimensioni territoriali e dagli spazi fisici ridotti ad una stanza e ad una terrazza, ma viva e in movimento, consapevole che un dono è sempre motivo di gioia, di lode e di ringraziamento a Dio.  Dopo il “Grazie!” del Vescovo, espresso in molti modi nell’omelia, ricca di stimoli di riflessione sul servizio sacerdotale, ma  anche  per i molti servizi resi da don Giuseppe alla Diocesi  nel Seminario diocesano, nella Curia e nella Parrocchia, si è passati al “Grazie!” del Sindaco, che ha voluto sottolineare l’impegno sociale e culturale al quale il Parroco non si è mai sottratto, anzi,  non ha mai mancato di offrire contributi al dibattito e al confronto con la città.  Ha fatto seguito, quindi, il “Grazie!” del Segretario del Consiglio Pastorale, Paolo Trovato, che ha tracciato un ampio excursus storico delle molteplici attività svolte dal Parroco nel corso dei 38 anni di cura della stessa Parrocchia. Ed infine, il festeggiato ha voluto dire il suo “Grazie!”, commosso e colmo di riconoscenza al Signore. Dopo aver ricordato le molte tappe del suo cammino sacerdotale, ha voluto concludere con una bella preghiera dedicata a Maria, “Madre tenerissima”, alla quale non ha mai cessato di affidarsi e a  cui chiedere ancora protezione e affidamento non solo per se stesso e la sua famiglia, ma per la Chiesa e la società del nostro tempo: “A te affido le famiglie del nostro territorio, la fedeltà dei coniugi, le speranze dei giovani, l’innocenza dei fanciulli, il futuro dei piccoli, la perseveranza degli adulti, l’assennatezza degli anziani”.

Il buffet ed il brindisi augurale
Il buffet ed il brindisi augurale

Alla commossa, raccolta e partecipata Celebrazione Eucaristica hanno fatto seguito gli auguri espressi personalmente dai partecipanti al festeggiato nel Chiostro dell’ex Convento dei Cappuccini, dove si è brindato allegramente e consumato il buffet, preparato dall’antica pasticceria Bella della città, con paste di mandorla, gelati, torte, bibite varie e l’immancabile spumante. Intanto si potevano ammirare le immagini di un video che scorrevano per ricordare molti momenti di vita del festeggiato nelle comunità a lui affidate e nella piazza erano in mostra pannelli  con foto ricordo scattate e conservate gelosamente dai parrocchiani, amici e parenti tutti.

Auguri, don Giuseppe! Rimanga con noi per molti, molti anni ancora!

Teresa Scaravilli

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