Immigrazione in Sicilia / In una partecipata tavola rotonda gli impegni dell’assessore Ruggero Razza con le reti di volontariato

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L'ass. Ruggero Razza

Fenomeno migratorio tra accoglienza, legalità e umanità, emergenza sanitaria e gestione condivisa con la Regione Sicilia, questi i caldissimi temi posti dalla tavola rotonda che ha visto FederMisericordie dialogare con l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, trovando sintesi e indirizzi per una più efficace collaborazione in termini di pianificazione.

L’ass. Ruggero Razza

Un incontro atteso e franco – informa un comunicato del Csve – che ha visto, insieme al presidente del coordinamento delle Misericordie catanesi, Alfredo Distefano, ben 25 presidenti di associazioni di volontari afferenti alla FederMisericordie e una corposa rappresentanza di importanti associazioni impegnate in ambito sanitario per l’area metropolitana di Catania, prendere parte a una tavola rotonda che ha rimarcato le principali criticità legate alla gestione dell’immigrazione nella Sicilia Orientale, prima porta d’Europa quanto ad afflussi.
Emergenza sanitaria, legalità e situazione operativa delle misericordie i punti più dibattuti posti all’attenzione dell’assessore Ruggero Razza da parte in particolare di Santo Carnazzo, medico e presidente del Vol.Si – Volontariato siciliano, Mario Raspagliesi, presidente del coordinamento di volontariato catanese, Armando Paparo, presidente di FederMisericordie Sicilia, Isabella Bartoli, direttrice della centrale operativa del 118, Luigi Corsaro, presidente regionale della Croce Rossa.
Tre, in sintesi, le sfide condivise in prospettiva tra le reti del volontariato e l’istituzione, per le quali l’assessore Razza si è impegnato a offrire la collaborazione della Regione Sicilia: la necessità di attrezzarsi adeguatamente ad affrontare le impellenti emergenze sanitarie dei migranti soprattutto attraverso criteri di uniformità di linguaggi, procedure e modalità di intervento dei volontari e delle associazioni del terzo settore che, si occupano di sanità e, argomento di scottante attualità, dei primi contatti con i migranti; un riconoscimento che, in tempi di riforma del Terzo settore, veda effettivamente uniformare il percorso di formazione dei volontari al fine consentire loro di gestire le emergenze e dialogare con le diverse realtà associative e istituzionali; fare ordine nel settore delle autorizzazioni sanitarie, dal momento che ad oggi, nella regione, ogni Azienda sanitaria provinciale tende ad operare secondo pressi diversa a seconda del territorio di competenza, per le quali l’assessore si è impegnato a monitorare e studiare come uniformare le procedure di applicazione di una normativa regionale.

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