In ascolto di Acireale / Problemi e proposte del mondo della didattica e della cultura

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Nell’ambito del percorso di ascolto della città di Acireale, riportiamo problemi principali e proposte pervenuti dal mondo della didattica e della cultura. Il processo di ascolto è coordinato gratuitamente a partire dai primi mesi del 2021 per la Diocesi di Acireale, su invito del vescovo Raspanti, dal giornalista Mario Agostino, direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cultura. A seguire, pubblichiamo pertanto criticità e proposte da parte della dott.ssa Maria Pia Fontana, presidente dell’EAS di Acireale. Come tutti i contributi, anche questo è archiviato nell’apposita sezione del sito dedicata al percorso di ascolto.

In ascolto di Acireale / Problemi e proposte del mondo della didattica e della cultura

Quali sono i disagi (uno principale ed uno secondario), che impediscono uno sviluppo generativo degli studi e della cultura in città?

A mio avviso le difficoltà principali sono l’assenza di un ruolo di regia e di integrazione tra le varie anime e le diverse realtà associative acesi impegnate nella promozione della cultura. Generalmente ciascuna procede in autonomia, e a volte rilevo una reciproca chiusura se non diffidenza. Percepisco la mancanza di una visione comune e condivisa dello sviluppo della nostra città. Talvolta si respira ancora una visione elitaria della cultura come patrimonio di pochi. Essa però è soprattutto un servizio di promozione del capitale sociale, ma anche strumento di accoglienza e di incontro.

Quali soluzioni o contributi pensate di offrire alla città che vorreste, nell’immediato e nei prossimi 3-4 anni?

La proposta dell’Ente Attività Sociali – EAS di Acireale è quella di legare i percorsi di crescita culturale e del patrimonio di saperi e conoscenze, alla crescita dei valori e alla cura del profilo etico. In stretto collegamento con la rete dei servizi e degli enti pubblici e privati del territorio, al fine di promuovere progetti di azione sociale e di partecipazione civica. Il taglio della formazione proposta deve necessariamente collocarsi nella dimensione mediana tra il pensiero e l’azione. Questo privilegiando un’offerta formativa che possa produrre una ricaduta concreta nel territorio, forme di cooperazione, servizi o interventi sociali.

Cosa siete disposti a cambiare per liberare opportunità di sviluppo della scuola o del tuo settore culturale in città soprattutto nei confronti delle giovani generazioni?

Nell’ultimo anno, oltre ai temi formativi che da sempre interessano l’azione di aiuto sociale (es. violenza di genere), l’Ente Attività Sociali di Acireale ha investito molto nello sviluppo di nuove social skills idonee ad affrontare le sfide della rivoluzione digitale. Anche attraverso innovativi progetti di educazione mediale on line rivolti ad adolescenti del territorio, all’interno di circuiti di progettazione formativa internazionali. Queste progettualità hanno visto l’EAS in stretto collegamento con un’istituzione scolastica locale (il Liceo “Gulli e Pennisi”). La prospettiva futura prevede un allargamento della cerchia delle collaborazioni anche con altri istituti scolastici e con realtà dell’associazionismo giovanile. Lo scopo è combattere la povertà educativa che interessa molti minori, specie coloro che vivono forme di svantaggio sociale.

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