Intervista / Lucia Pagano e la sua vita di abbracci di prossimità

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Lucia Pagano

Lourdes, Loreto e non solo con l’Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali), i campeggi a Vena con i malati e i disabili, le escursioni in montagna con il Cai (Club Alpino italiano), l’insegnamento e il rapporto con i ragazzi, gli anziani di “Casa Mia”, l’Università Popolare Giuseppe Cristaldi, il Teatro di prosa, la lirica, il Tribunale dei diritti del malato, il sostegno e la cura alla madre, morta a 101 anni e sei mesi.  Sono questi gli interessi, le passioni e le attività che hanno caratterizzato, negli anni, la vita di Lucia Pagano e che ancora oggi, pur con modalità diverse, continuano a rendere luminoso ed unico il suo cammino.

Nasce ad Acireale da Mario Pagano e Maria Piazza, ultimogenita di quattro figli, distanziata dal penultimo di ben 10 anni. Ecco perché dalla madre e dai parenti viene accolta come “il bastone della vecchiaia”; e così sarà.
A quattro anni e mezzo, Lucia rimane orfana di padre, sofferente di cuore, ma prima di separarsi per sempre, accade qualcosa di speciale: un lungo, stretto, caloroso, significativo e duraturo abbraccio. Abbraccio che il padre porterà con sé, quando continuerà il suo cammino per le vie del cielo, e che Lucia moltiplicherà all’infinito e replicherà in tutti i suoi rapporti: con i malati bisognosi di cura, con gli anziani da imboccare, con i suoi studenti, con la madre, con gli amici.Lucia Pagano

Lucia Pagano volontaria dell’Unitalsi

Un gesto d’amore che viene dal passato, reso sempre vivo e caldo dal sorriso aperto di Lucia. Nel maggio del 1963, per la prima volta, da volontaria, sale sul treno bianco dell’Unitalsi che da Acireale la porterà a Lourdes. Le è accanto l’amica e maestra di vita Anna Arcifa.
Lucia sperimenta così lo stretto contatto con una grande sofferenza del corpo e dell’anima. “Ho pianto per 9 giorni di seguito”, ricorda ancora oggi, con emozione.

Al suo fianco c’è però Anna, che non la perde mai di vista, che la vuole accanto a sé nel delicato lavoro di cura e assistenza ai malati, che la sostiene nei momenti di sconforto, e che soprattutto l’aiuta a scoprire, a poco a poco, la ricchezza e la bellezza del donare.
Una scoperta che Lucia farà sua, e che, nei i decenni successivi, la porterà a rispondere “Sì”, al fischio del treno in partenza: “Andare a Lourdes, per me è ricaricarmi”.

Nel 1962 inizia a lavorare nell’appena costituito Istituto d’Arte di Giarre, con compiti di segreteria, amministrazione e accoglienza degli allievi. L’anno successivo, conseguita l’abilitazione, comincia ad insegnare materie tecniche all’Istituto Commerciale di Riposto e di Acireale, e successivamente anche in quello di Catania.Lucia Pagano

Altri impegni nel sociale rendono attiva la vita di Lucia Pagano

Gli anni passano, le conoscenze acquisite in precedenza hanno bisogno di aggiornamento e di adeguamento ai nuovi indirizzi scolastici.
Lucia accoglie la novità con curiosità: studia con impegno informatica, materia che insegnerà fino alla fine della sua carriera lavorativa.
“Lucia cammina con i piedi felpati, ma arriva fino in fondo”, così la descrive il suo preside.

E, con lo stesso passo leggero ma sicuro, affronta le escursioni con il Cai, dove si iscrive nel 2006. “Perché a me piace camminare per 3 – 4 ore, andare a visitare le zone della vecchia Aci, il faro di Capomulini. Scoprire colline laviche nella zona dell’Etna e, con l’aiuto di un bastone, superare dislivelli, anche impegnativi”.

Dieci anni fa, Maria Nicolosi Vigo la presenta alle Piccole Suore dei Poveri di “Casa Mia”.  C’è bisogno di qualcuno che aiuti i vecchietti a mangiare. Anche questa volta, Lucia risponde “Sì, eccomi”, e così, ogni giorno verso le 12 “prende servizio a Casa Mia”.
Lei, che di anni ne ha 87, si prende cura di chi è fragile e bisognoso: imbocca i vecchietti, aiuta le Suore a sparecchiare e rassettare, poi con la sua macchina torna a casa.

Nel pomeriggio, spesso, raggiunge la sede dell’Università Popolare, in via Galatea, per seguire le lezioni e imparare cose nuove.  La frequenta da 25 anni, cioè dalla sua costituzione in Acireale, e, insieme con qualche socio, rappresenta la memoria storica di questa istituzione.
“Sono contenta della mia vita”, dice Lucia congedandoci. Ed è vero, basta guardare il suo viso sereno e il suo sorriso aperto, mentre anche a noi regala un suo abbraccio.

 

Rosa Maria Garozzo

 

 

 

 

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