Le interviste di Sicilia Mondo / Dal Belgio, Angelo Lavore: “L’arrivo di Renzi “rottamatore” faceva ben sperare,ma ci giunge un’immagine negativa dell’Italia”

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Da sin. Angelo Lavore e l'avv. Domenico Azzia, presidente di Sicilia Mondo

Riportiamo l’intervista di Sicilia Mondo ad Angelo Lavore, presidente dell’ associazione Trinacria, da 25 anni aderente a Sicilia Mondo.

Nato ad Enna, 69 anni, da 59 vive a Charleroi, in Belgio. A 16 anni ha lavorato nella siderurgia.  Poi alle scuole serali con altri siciliani.  Nel 1999 in prepensionamento dall’Ufficio Compre di Cockerill Sambre.

Questa intervista è stata realizzata alla presenza dei soci e simpatizzanti della Trinacria, presente  il presidente del Comites Salvatore Cacciatore.

Da sin. Angelo Lavore e l'avv. Domenico Azzia, presidente di Sicilia Mondo
Da sin. Angelo Lavore e l’avv. Domenico Azzia, presidente di Sicilia Mondo

– Come è vista la situazione italiana in Belgio?

“L’arrivo di Matteo Renzi,  giovane primo ministro  dell’Italia, ha suscitato nuove speranze ed entusiasmato con il suo slogan di “rottamizzare” tutto quello che non funziona.  Purtroppo le informazioni che ci giungono attraverso i giornali nazionali, e soprattutto la televisione,  ci fanno percepire l’immagine di un’Italia negativa: burocrazia ritardata, giovani che non lavorano ed emigrano, sanità  in difficoltà, amministrazioni pubbliche inefficienti. Questo è il quadro generale dell’Italia. Se poi guardiamo il Nord e il Sud del Paese è difficile fare un quadro positivo. Molti pensiamo che i politici  dovrebbero rimboccarsi le maniche per un’Italia migliore in Europa e nel mondo”.

– Come vive la comunità siciliana di Charleroi?

“I siciliani che abitano a Charleroi  costituiscono la comunità italiana più numerosa.  Queste le  statistiche ufficiali del 2003 nella Provincia dello Hainaut, iscritti all’anagrafe della Circoscrizione Consolare di Charleroi: siciliani  32.009  – 37,8%.  Queste le provenienze:  Agrigento (12.833), Enna (8.180), Caltanissetta (3.895), Catania (2.396), Palermo (2.157),  Trapani (1.137), Messina (689), Siracusa (399), Ragusa (323).  E’ una comunità molto attiva, ben integrata nel tessuto sociale e industriale, composta ora dalle seconde e terze generazioni rispetto alla prima emigrazione degli anni 60-70.  Il pensiero all’Italia e alla Sicilia non è mai venuto meno anche se ora la Regione siciliana ci ha completamente abbandonato e la Presidenza non risponde mai per iscritto alle ripetute richieste dell’ associazione Trinacria. Basti pensare che da 60 anni l’unica targa che manca al Bois du Cazier di Marcinelle è quella della Regione siciliana. I siciliani di Charleroi vivono al ritmo belga, specialmente le nuove generazioni, con piena soddisfazione. Molti si sentono belgi ma non rinnegano le origini italiane”.

– Come va l’economia in Belgio?

“Anche il Belgio ha adottato provvedimenti molto duri a danno del lavoro in generale.  L’economia non va bene. La disoccupazione è altissima, soprattutto in Vallonia. Tuttavia, la vita in  Belgio regge molto bene la crisi anche perché il sistema della sicurezza sociale è uno dei migliori in Europa, nonostante i provvedimenti del governo”.

– C’è ospitalità per i giovani che arrivano a Charleroi?

“Charleroi è una città aperta e accoglie  giovani ed anziani stranieri nel rispetto delle regole  e delle leggi  dello Stato e dell’Europa. In questa fase di immigrazione anche Charleroi  è attenta alle persone che mettono piede nel suo territorio.  Dopo la chiusura graduale delle miniere di carbone, delle industrie dell’acciaio e la drastica riduzione dell’industria del vetro,  Charleroi non offre più, come in passato, le opportunità di lavoro per giovani emigrati. Per fortuna cresce il polo di riconversione di Gosselies e l’aeroporto di Charleroi con 5,5 milioni di passeggeri. Ci auguriamo nel 2016 il potenziamento e affermazione della linea low cost  Charleroi/Comiso.

S.M.

 

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