Libri / Federico Ozanam, fondatore della Società S. Vincenzo de’Paoli, appassionato alfiere della carità

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Azeglio Collini, “Federico Ozanam , il cristiano, l’apologista, il vincenziano”. Ediz. Vincenziane, Frascati, 1997. –
Il libriccino “Federico Ozanam” di Azeglio Collini si legge celermente e con piacere: nel 150° di fondazione della prima Conferenza (gruppo operativo della Società S. Vincenzo de’ Paoli), il grande vincenziano francese risplende nella sua eccellente cultura, nell’ideale e appassionato servizio ai poveri. Federico è interprete dello spirito di San Vincenzo de’ Paoli in tutta la sua integrità; profonda è l’adesione alla Volontà di Dio e la sua ricca vita interiore è veicolo d’infinita gioia, sia per il donatore che per gli assistiti.
Il maggior pregio del libriccino consiste nell’attrarre il lettore nell’ essenzialità della missione, presentando Federico Ozanam, quale impareggiabile intenditore del precetto evangelico: “Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Molto incisivo, ad apertura del libro, un passo poetico di Ozanam: “Ora, il legame più forte, /il principio di una vera amicizia, / è la carità; e la carità non può / esistere  nel cuore di molti, / senza divampare all’intorno; /sarebbe un fuoco che si spegne /per mancanza d’alimento,/ e l’alimento della carità / sono le buone opere”.
Nel IX volume enciclopedico UTET, Federico Ozanam è presentato quale uomo eccezionale, impegnato negli studi storici e in viaggi di studio, allo scopo di “dimostrare la missione di civiltà del Cristianesimo e della Chiesa Cattolica”. La provvidenziale sua nascita risale al 23 aprile 1813 a Milano, a quei tempi città dell’impero francese; nel 1816, la famiglia Ozanam, cristiana praticante, rientra a Lione; all’età di sedici anni Federico consegue il titolo di studio di baccalaureato. Sotto la guida dell’abate Noirot, professore di filosofia, dopo varie crisi esistenziali, riesce, secondo la sua testimonianza, a “consacrare la vita al servizio di quella verità che dava la pace”.
Segue il consiglio del padre, medico, per la scelta del corso di Diritto alla Sorbona, pur non rinunciando a coltivare le tendenze letterarie: nel 1839, conseguirà la laurea in Lettere, con la tesi su Dante. Alla Sorbona, dopo la laurea, gli viene assegnata una cattedra di Diritto: è seguito ed amato dagli studenti. Esercita anche la professione di avvocato. A Parigi, è ospite gradito del grande scienziato Andrea Ampère, cristiano praticante, in un periodo storico molto critico nei confronti della Religione e del Cristianesimo.
Ozanam assieme ad un gruppo di amici, messo da parte ogni rispetto umano, lotta in favore dell’ideale religioso, come dimostrano alcune preziose lettere, riportate dal  Collini. Famosa la frase di Federico: “Mettiamo la nostra fede sotto l’ombra della carità”. Assieme ad amici laici, in particolare, Le Taillandier e il prof. Bailly, direttore del giornale “La Tribuna Cattolica”, il 23 aprile 1833, all’età di vent’anni, realizza la fondazione della “San Vincenzo”, che in breve, attraverso molteplici “Conferenze” locali, si diffonde in alcuni Stati europei.
Il papa Pio IX, eletto nel 1846, concede riforme democratiche: Ozanam viene ricevuto in udienza due volte , nel suo viaggio in Italia. Nel primo cinquantenario sono pubblicati libri sulla “San Vincenzo”.  Attualmente, secondo dati statistici nazionali, la San Vincenzo è diffusa in 151 Paesi del mondo.
Nel 1841 Federico sposa Amelia Soulacroix e in viaggio di nozze viene in Italia; nel 1845, nasce la diletta figlia Maria. Nel 1847, in seguito a un pernicioso stato di salute, i medici prescrivono un anno di riposo: Ozanam va a visitare diverse città italiane. Durante la rivoluzione del 1848 la San Vincenzo soccorre i feriti. Collini riporta integralmente pagine d’indirizzo politico  di Ozanam, in favore del Papato, perseguitato:  è il precursore del Papa Leone XIII, autore della “Rerum novarum” (1891), innovatore nel pensiero sociale  cristiano, destinato ad essere più sviluppato nei  successivi cento anni.
Il fondatore della “San Vincenzo” cessa di vivere nel 1853. Nel libriccino di Collini San Giovanni Paolo II il 6 luglio 1993 attribuisce a Federico Ozanam l’ottimo giudizio di “eroico nelle virtù cristiane”. Dal Cielo il Fondatore assiste la “San Vincenzo”. La presidente acese Adriana Vecchio ha  comunicato che il presidente nazionale della “San Vincenzo” italiana fa parte della commissione pro santità di Federico Ozanam, formatasi poichè già si è verificato qualche caso miracoloso.
L’opera di Collini è dotata di una significativa foto dell’austero Federico Ozanam. La copertina è artistica: il vincenziano e il povero, smalto dell’artista  Maretto, 1960.
                                                                                                                        Anna Bella

 

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