Libri / Itaca di Luciano Mirone: metafora della Sicilia

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Itaca, copertina

Cultura e convivialità per la piacevolissima serata dell’1 settembre, alla presentazione di “Itaca” il nuovo libro di Luciano Mirone. Un aperitivo letterario per iniziativa di La Voce dell’Jonio nel cuore di Acireale. Ha condotto la serata il direttore del giornale Peppino Vecchio e hanno conversato con l’autore le giornaliste Gabriella Puleo e Mariella Di Mauro. La dottoressa Antonella Trovato ha arricchito i dialoghi con la lettura di alcuni brani.

Un viaggio nel tempo passato è ciò in cui si è ritrovato coinvolto il pubblico. Un viaggio dell’anima, tra i ricordi che hanno condotto anche ad importanti riflessioni. Questo è ciò che Itaca aveva l’intento di suggerire e che la location, un’antica abitazione nel cuore del centro storico acese, adibita a ristorante, ha in qualche modo, assecondato.

Luciano Mirone
L’autore Luciano Mirone

Luciano Mirone, giornalista dagli anni ’80, ha contestualmente intrapreso la vocazione dello scrittore che tanto ama la sua Sicilia da dedicarsi ad essa interamente. Dopo dodici saggi, in cui ne ha svelato bellezze e brutture, è approdato a “Itaca”, il suo primo racconto. Una scrittura chiara che accompagna l’immaginazione: talvolta nei ricordi piacevoli, talvolta nella durezza di una realtà difficile da digerire.

Itaca, racconto sulla mutazione antropologica della Sicilia

Non voleva essere un’autobiografia sebbene racconti della vita dell’autore. Non voleva essere neanche un libro di nostalgie, pur avendo lasciato trasparire molta nostalgia che l’autore ha del passato. “Itaca” è un racconto sulla mutazione antropologica della Sicilia. Il nome del libro non è altro che la metafora di un luogo molto caro a chi scrive, il paesino di Belpasso. Caro, perché è da lì che è iniziato il viaggio della vita. In realtà, ciascuno di noi ha un’Itaca che porta nel cuore.

Ispirato dalla citazione del celebre Tolstoj “…descrivi il tuo paese e potrai essere universale”, Mirone si è convinto che per capire l’Italia si debba capire prima la Sicilia. Studiando il microcosmo delle piccole realtà siciliane è possibile comprendere il macrocosmo italiano, e non solo. Raccontando molti degli aspetti caratteristici della vita nella sua piccola e cara Itaca, Mirone è convinto di poter raccontare la realtà che è cambiata e che oggi viviamo.

La similitudine con Ulisse

La narrazione si schiude con l’autore che tiene per mano il padre che sta per esalare l’ultimo respiro. Quest’ultimo, ex ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, ha dovuto cambiare spesso città e con lui anche tutta la famiglia. Per questo motivo, hanno conosciuto tante realtà siciliane diverse, nel bene e nel male. Hanno vissuto cioè i cambiamenti in prima persona.presentazione libro

Tra Luciano ed il padre inizia un racconto, silenzioso, che parte dalla notte dei tempi. Da qui, nell’immaginario dello scrittore, inizia la similitudine con il personaggio di Ulisse. Anch’egli in fin di vita, racconta al figlio Telemaco i suoi trascorsi. E come Ulisse ha fatto con Itaca, il padre di Luciano brama, con il pensionamento, di tornare a Belpasso, per lui il più bel paese del mondo.

Durante questa narrazione, l’autore cresce. Dai ricordi dell’infanzia, che corrispondono all’infanzia del paesino etneo, agli anni dei sogni, gli stessi sogni di Belpasso, dell’ingenuità, si ritrova grande. Si ritrova faccia a faccia con una realtà diversa da quella fiabesca che aveva vissuto precedentemente, quella della Sicilia dei delitti eccellenti, delle stragi.
A questo punto, il giovane Luciano si rende conto che tutto è cambiato. Il suo viaggio continua, successivamente, attraverso gli occhi del giornalista che diventerà, fino ad arrivare alla realtà dei giorni nostri.

Cristiana Zingarino

 

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