Meeting / A Cefalù sulle orme di San Francesco per costruire la pace

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Oltre in duemila coloro che hanno partecipato al terzo Meeting francescano del Mediterraneo per la pace. In marcia per le vie di Cefalù uomini e donne di San Francesco, per chiedere il dono della concordia ed impegnarsi in prima persona nell’edificazione di un mondo riconciliato.

Una strada per la fraternità lastricata dal desiderio di lasciare un mondo migliore di quello ereditato, in cui il sogno di Francesco sia sempre più reale e concreto. Uno spazio per incontrarsi, dialogare, confrontarsi ma anche per pregare insieme riconoscendosi nel fratello seduto accanto.

La terza edizione del Meeting

Il meeting francescano del Mediterraneo è giunto quest’anno alla sua terza edizione e si prefigge ancora una volta l’obiettivo di volgere lo sguardo verso il Mediterraneo non come quel luogo di morte che si è rivelato a seguito della disastrosa politica immigratoria, ma come possibilità di incontro.

Alla base di tutto, il mescolarsi di culture, religioni e società molto diverse tra loro ma che hanno in comune l’affaccio su un mare che vanta una storia che supera il tempo, che ha consegnato a noi la civiltà per come la conosciamo oggi e che ha reso la Sicilia un unicum. In questa cornice si fa spazio il desiderio di riscoprire i valori francescani, rendendoli attualifrancescani musica pace e concreti.

I valori del Poverello di Assisi non sono da considerare un retaggio del passato, ma validi alleati  per poter supere crisi identitarie, politiche, valoriali che attanagliano la quotidianità. San Francesco ed il suo messaggio sono ancora oggi attuali come si evince dal meeting e dalla forza del messaggio di pace che porta con sé.

La figura del giovane umbro tanto coraggioso da rinunciare a tutto per l’Amore di Dio affascina credenti e non credenti. Il rispetto per il fratello povero, per il malato, per i doni del creato fanno nascere quella spiritualità che ha reso la figura di Francesco unica e irripetibile, marchiata a fuoco dal desiderio di pace, carità, dialogo e fraternità ne fa ancora oggi uno dei personaggi più ispiranti della storia del mondo.

L’invito a diventare artigiani della pace

Decine di appartenenti all’Ordine Francescano Secolare di Sicilia, insieme con i giovani e i ragazzi della gioventù francescana, la GIFRA hanno pregato, cantato e camminato insieme per le vie del borgo siciliano. Ad accompagnarli un corteo di istituzioni, enti e rappresentanti della società civile politica e militare.

“Vi chiedo di fissare il Volto del Cristo Pantocratore – ha detto il vescovo Giuseppe Marciante durante la Celebrazione Eucaristica che ha chiuso l’evento – portatelo con voi lungo la vostra itineranza, lungo il vostro viaggio. Gesù vi accompagnerà sempre e non mancherà mai agli appuntamenti importanti della vostra esistenza. Ad ognuno di voi dico: ‘Strada facendo ti accorgerai che non sei solo, il Signore cammina con te. Man mano che annunciamo il Vangelo, altri si aggiungono’. Attorno agli annunciatori del Vangelo si formerà un popolo numeroso, come quello che oggi abita questa cattedrale. Non abbiate paura di essere artigiani della pace”.

In marcia per la pace

Vivere la secolarità riempiendola di vicinanza e compassione, ma anche di tenerezza ed umanità colma di speranza è l’invito che Papa Francesco ha rivolto al CIOFS, nel novembre del 2021, e dalle sue parole si è partiti per attualizzare un progetto che fonda le proprie radici sulla fede e sulla fratellanza tra i popoli e che nel meeting francescano punta e centra il tema della ricerca della pace.

L’amore da difendere come fine ultimo nella vita dell’uomo, difendendo i fragili e favorendo il dialogo alla luce di una cura del Creato che accomuna tutti i partecipanti che per tre intense giornate sono stati impegnati in numerose attività che miravano alla riflessione comune, piene delle sfaccettature date da confronti e dibattiti.

E se coinvolgente è stato l’appuntamento con la Marcia della pace, non da meno è stato l’incontro con il Custode della Terra Santa, Fra’ Francesco Patton, che ha commosso i presenti con il racconto della guerra in Medio Oriente.

Echi di pace nelle parole di Fra’ Francesco Patton

fr Patton Terra Santa custode paceIl tema della pace è sempre attuale, francescano nella sua declinazione più pura, fondamentale come cardine di ogni società civile.

A partire dalle immagini di una Palestina vessata dall’operazione militare su Rafah, Lidia Tilotta, giornalista della Pace 2023 e vicecaporedattore del TgR Sicilia della Rai, ha intervistato fra’ Francesco. Insieme a loro, in collegamento, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

“La presenza al Meeting del Custode della Terra Santa, Fra’ Francesco Patton, rappresenta, per questo motivo, una vera grazia di Dio per la sua levatura spirituale e morale – dicono gli organizzatori del Meeting. Con lui abbiamo cercato di capire quello che sta succedendo in uno dei luoghi più controversi di tutto il pianeta e che rimane, comunque, la terra della nascita, della morte e della resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, terra di cui fra’ Francesco è, per l’appunto, custode”.

La presenza di Fra’ Francesco Patton ha contribuito ad ampliare il respiro internazionale dell’evento, che ha portato numerose testimonianze ed interessanti spunti di riflessione ai presenti. Incontri, ma anche workshop e dibattiti sono stati linfa vitale di questo appuntamento francescano.

Le tematiche, di stretta attualità, sono state incentrate sulla scoperta dell’oggi con le sue nuove opportunità: dalle nuove prospettive dell’economica ai disastri ambientali come gli incendi, per affrontare poi in maniera onesta il tema della guerra a cui fa da contraltare la resilienza.

Ed ancora al centro del dibattito le nuove frontiere del digitale: metaverso e deep learning e le implicazioni sociali ed etiche dell’IA, passando attraverso l’intelligenza artificiale alla comunicazione social, un mondo in continuo cambiamento e figlio di continue metamorfosi che mutano relazioni ed interazioni.

L’arte sostiene la pace grazie alla street art di Igor Scalisi Palminteri

La pace, tema portante dell’intera manifestazione, è stato centrale nell’incontro con il fotografo documentarista Francesco Faraci, che fa parte di “Operazione colomba”, Corpo non violento di Pace che si occupa di corridoi umanitari per la Comunità Papa Giovanni XXIII.

In dialogo con lui Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale di Azione Cattolica. Ancora il tema è stato declinato attraverso l’arte e l’opera realizzata dall’artista di quartiere Igor Scalisi Palminteri

L’uomo presso il molo di Cefalù ha proposto la realizzazione dell’opera “Costruiamo la Tela di Comunità”. L’artista palermitano ha scelto quest’opera come metafora della comunità contemporanea, fatta da diversità e opposizioni, che vuole evidenziare come l’essere individuo sia al contempo far parte di una collettività in cui integrarsi ed integrare.

Non solo parole nel meeting, ma anche tanta voglia di dipingere la pace, colorando i contorni del mondo con la sua forza, proprio come nel progetto evangelizzante di San Francesco che alle parole affidava la testimonianza solo se necessaria. Come soleva dire ai suoi confratelli, infatti, bastava essere testimoni con la propria vita. O, come in questo caso, con l’uso di colori.

“Una tela di comunità come metafora della comunità contemporanea in cui ciascuno, con il suo apporto e la sua diversità, contribuisce ed esprime il proprio essere come individuo e al contempo come collettivo. La pittura collettiva, così, diventa non solo strumento di ascolto dell’altro, delle sue idee, della sua creatività, dei suoi bisogni e delle sue difficoltà, ma anche un mezzo per raggiungere un obiettivo che da singolo non si sarebbe ottenuto”, spiega così la nota introduttiva alla realizzazione della tela.

Gli ospiti del Meeting ed i temi affrontati: economia, ambiente e territorio

Di economia e nuovi orizzonti di impresa mirati a sviluppo e benessere delle persone hanno parlato il professore Andrea Piccalunga, docente di Management dell’Innovazione presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa,  Luciano Modica, consigliere di amministrazione di Banca Etica, e Stefano Ricca, fondatore e amministratore delegato di RICCA IT.

Di ambiente e territorio hanno dibattuto Salvatore Cocina, dirigente regionale della Protezione Civile della Regione Siciliana, la dott.ssa Elena Pagana, assessore regionale Territorio e Ambiente, il dott. Vincenzo Piccione, presidente del Comitato dei Promotori della Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea, il dott. Francesco Cancelleri, presidente AssoCEA Messina APS.

Cambiare il modello operativo e divulgativo dall’emergenza incendi alla loro prevenzione  attraverso una sentita riflessione sul tema della custodia del Creato è fondamentale per cambiare il punto di vista e trovare soluzioni pratiche contro il rischio della desertificazione ambientale, demografica e socioculturale.

Ospiti illustri per tematiche importanti: Europa, resilienza, comunicazione

A declinare la tematica delle comunità resilienti alla luce di nuove sfide sociali, economiche e ambientali da affrontare la professoressa Michela Lazzaroni, docente di Geografia Economica e Politica dell’Università di Pisa. Insieme a lei fra’ Mauro Billetta e il dott. Antonino Solarino, psicoterapeuta e presidente regionale Demos.

Graziano Delrio, già Ministro della Repubblica e presidente del Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione, e padre Gianni Notari, direttore dell’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe hanno invece condotto il dialogo attraverso i temi cari all’Europa, il cui futuro è legato alle prossime elezioni europee.

Da ferite a feritoie, dalle stimmate di San Francesco alla fatica della quotidianità, è stato il tema sviluppato da fra’ Antonino Caltalfamo ofm, ministro provinciale dei Frati minori di Sicilia, e Tiziana Frigione dirigente medico psichiatra e psicoterapeuta all’Asp di Messina.

Tra gli ospiti presenti nella tre giorni francescana anche fra’ Alessandro Martelli ofm,fra alessandro ofm responsabile della Pastorale giovanile della provincia Toscana e web creator, che ha accompagnato i partecipanti al suo workshop attraverso i mutamenti del mondo social.

Nel meeting, che ripercorre con forza i carismi legati a San Francesco, non solo pace ma anche comunicazione e responsabilità nell’abitare il mondo digitale.

Chiara Costanzo

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