Nautica solidale / “Mare senza barriere”, progetto dell’Asp Catania e Lega navale Acitrezza

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Avviata la fase operativa di “Mare senza barriere. A gonfie vele per la solidarietà”, il Progetto di nautica solidale nato dalla collaborazione fra l’Asp di Catania e la Lega Navale Italiana (LNI) di Aci Trezza, con l’obiettivo di promuovere attività di inclusione rivolte a persone con disabilità, finalizzate alla promozione della cultura del mare, alla conoscenza e all’esperienza diretta della vela e della nautica in genere.

Dal porto di Aci Trezza- informa una nota dell’Asp – hanno mollato gli ormeggi Era ora e Phoenix II, entrambe imbarcazioni registrate al naviglio della Lega Navale Italiana.
«Per i nostri utenti è stata una giornata indimenticabile – ha detto il manager dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza -. Abbiamo raggiunto importanti obiettivi di socializzazione e di riabilitazione. Siamo contenti per il lavoro svolto e puntiamo con ancora maggiore decisione verso nuovi traguardi. Ringrazio il contrammiraglio Catania e i soci della Lega Navale Italiana di Aci Trezza per la grande disponibilità espressa e per il bagaglio di esperienze che hanno condiviso con noi».

Mare senza barriere, fitto calendario

Lo scorso 1° giugno la sottoscrizione del protocollo d’intesa per la realizzazione delle attività, e a poco meno di un mese l’avvio del programma che vedrà, nei prossimi mesi, un fitto calendario di eventi.Asp catania, nautica solidale

«Siamo molto soddisfatti per l’avvio delle attività – ha affermato il presidente della Sezione della LNI di Aci Trezza, contrammiraglio Agatino Catania -. Siamo solo all’inizio della fase operativa. A luglio le attività in mare saranno maggiormente integrate per consentire ad un consesso più ampio di godere della bellezza e del profumo del mare. Un ringraziamento al direttore generale dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza, e al suo staff per l’impegno e ai soci armatori che con grande slancio hanno messo a disposizione le loro imbarcazioni».

La prima imbarcazione a salpare è stata Era ora, al comando di Fiorenzo Castiglione, ed equipaggio Domenico Cammilleri e Ivo Cirasa. Ha ospitato 3 utenti del Centro di Salute Mentale di Acireale-Giarre, accompagnati dall’assistente sociale Irene Stevani.

Nel pomeriggio il naviglio impegnato è stato, invece, Phoenix II, al comando di Corrado Ragusa (reduce dal periplo della Sicilia a vela solidale), con equipaggio Sebastiano D’Ambra, che ha ospitato a bordo 4 utenti del Dipartimento di Salute mentale di Catania, accompagnati da Valeria Carulli, tecnico della riabilitazione psichiatrica del Centro Diurno del DSM di Catania e referente progettuale per l’Asp di Catania.

Mare senza barriere: il contributo della Lega navale Acitrezza

«È stata una esperienza significativa – ha detto Carulli -. Ringraziamo la Lega Navale Italiana di Aci Trezza, i comandanti e gli equipaggi delle due imbarcazioni per la festosa accoglienza e per la competenza con la quale ci hanno accompagnato in questa giornata. I nostri utenti si sono sentiti protagonisti di tutte le attività. La navigazione li ha messi alla prova, incoraggiandoli a intraprendere un ruolo attivo e complementare a quello altrui: prendere decisioni e confrontarsi con problemi da risolvere, eseguire ordini e fare scelte rapide… tutto in vista di un obiettivo comune. È stato un momento di crescita nelle relazioni, di socializzazione e di scambio e condivisione. Per molti dei nostri utenti è stata anche un’esperienza di grande emozione e incredulità».

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Protocollo tra Asp Catania e Lega navale Acitrezza

A bordo delle imbarcazioni gli ospiti sono stati guidati dai comandati e dall’equipaggio alla conoscenza del mare e delle imbarcazioni. Hanno, inoltre, partecipato a tutte le manovre di navigazione. Garantiti dall’equipaggio e dagli operatori gli standard di sicurezza per le attività realizzate.

«Abbiamo vissuto un’esperienza bellissima che mi ha reso felice – ha detto Matilde, fra gli utenti coinvolti nel programma di ieri -. Amo il mare e andare in barca era uno dei miei sogni nel cassetto. Condividere questa giornata con i miei amici e con l’equipaggio mi ha reso felice. È stato meraviglioso. Mi rimane un altro sogno nel cassetto: un giro in elicottero. Chissà se sarà possibile!».

Nell’organizzazione degli appuntamenti successivi verranno coinvolti anche ulteriori partner, fra le associazioni dei familiari, dei pazienti o di enti del terzo settore.

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