Racconti / Inedito_15: Le gemelle siamesi (3^ parte)

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Due gemelle particolari… con la passione per il canto. 

“Gemelle” originali

(Continuazione 3) Dopo una settimana dall’operazione, i medici cominciarono a togliere le bende e le fasciature dai posteriori delle due ragazze, anche se i tessuti non erano ancora del tutto perfettamente cicatrizzati. Ori-cina e Lili-cina cominciarono pure a mettersi in piedi, ma non potevano ancora sedersi, perché i loro sederini erano ancora un po’ doloranti per i postumi dell’operazione. La prima volta che permisero loro di alzarsi in piedi, la prima cosa che vollero fare fu di abbracciarsi – cosa che non avevano mai potuto fare da quando erano nate – e così restarono a lungo, piangendo per la gioia tra la commozione dei presenti. Poi, prendendosi per mano, cominciarono a muovere i primi passi in avanti – cosa, anche questa, a cui non erano abituate – con qualche difficoltà, perché sin da piccole avevano imparato a camminare di lato.

La convalescenza e la riabilitazione durarono circa un mese, durante il quale c’erano sempre vari medici, fisiatri, fisioterapisti, infermieri sempre pronti ad aiutarle e a soddisfare qualunque loro esigenza. I loro genitori, che nel frattempo si erano spostati in un lussuoso residence di Beverly Hills, venivano a trovarle due volte al giorno e si trattenevano lunghe ore in loro compagnia. Numerosi giornalisti, delle più importanti testate e televisioni di tutto il mondo, vennero spesso ad intervistarle, a fotografarle, a vedere quali erano stati i risultati dell’operazione ed a chiedere quali erano i loro progetti per il futuro. Anche i medici dell’équipe medica che le aveva operate, con il dott. Rudy Segaossa in testa, erano orgogliosi di come stavano andando le cose.

Tutte prese dalla riabilitazione fisica, Ori-cina e Lili-cina non avevano però ancora provato a cantare, a vedere se le loro corde vocali avessero subito qualche danno a seguito dell’anestesia, come temeva il dott. Segaossa. Una mattina finalmente, alla presenza dei loro genitori, decisero di controllare come stavano le cose. Iniziò Lili-cina emettendo un piccolo gorgheggio. La sua voce sembrava un po’ impastata per via del lungo periodo di mancanza d’esercizio, però era comunque abbastanza argentina. Ci provò poi anche Ori-cina, ed anche lei, dopo qualche esercizio di vocalizzo, riuscì ad emettere un bellissimo acuto, subito seguita da Lili-cina, con la quale iniziarono insieme a cantare una delle loro canzoni preferite, tra la commozione dei loro genitori. Nessuna conseguenza, dunque, avevano subito le loro corde vocali, e quindi le due sorelle – non più siamesi – avrebbero potuto riprendere tranquillamente a cantare come prima, e meglio di prima, con la possibilità di intraprendere una brillantissima carriera di cantanti, appoggiate anzi, adesso, da tutti gli sponsor che le avevano aiutate e prese a cuore in occasione della loro operazione.

E finalmente venne il momento di lasciare la clinica del dott. Segaossa – separate e non più unite –,  perfettamente guarite, perfettamente in forma, con due culetti nuovi di zecca da fare invidia a qualunque modella ed a qualunque star del mondo del cinema e dello spettacolo, con una voce più bella di prima ed una brillante carriera di cantanti a portata di mano. Prima però di tornare in Italia, decisero di fare un giro per gli Stati Uniti insieme con i loro genitori e con due nuovi amici che si erano fatti durante il loro soggiorno in clinica. Si trattava di due ragazzi poco più grandi di loro, di due gemelli – non siamesi – che erano, indovinate chi? Erano i figli del dott. Segaossa, con cui avevano subito simpatizzato e che adesso stavano diventando la loro ombra. Erano due ragazzi piuttosto bellocci, simpatici, cordiali, colti, raffinati, e che avevano conquistato anche le simpatie dei loro genitori. Avevano quindi deciso di fare insieme questo viaggio in cui i due ragazzi, esperti dell’America, avrebbero fatto loro da guida.

Ori-cina e Lili-cina girarono gli Stati Uniti in lungo e in largo per un paio di settimane, sempre accompagnate dai loro genitori e dai due giovani fratelli gemelli. E quando finalmente decisero di tornare in Italia, si lasciarono con la promessa da parte dei due ragazzi di andare a trovarle al più presto in Italia, dove le due ragazze si erano impegnate ad ospitarli ed a far conoscere loro le bellezze della penisola italica. E poi – chissà – da cosa  nasce cosa… I due ragazzi potevano pure decidere di restare in Italia. Oppure le due ragazze avrebbero potuto, a loro volta, trasferirsi in America.

Al loro rientro in Italia, le due ragazze vennero accolte con dei festeggiamenti ancora più grandi di quando erano partite, con una gran folla che le aspettava all’aeroporto ed una folla ancora più grande al loro arrivo a casa, dove c’era pure il sindaco con la fascia tricolore che le accolse come due principesse, mentre tutti chiedevano loro l’autografo.

Le due ragazze ripresero quindi la loro vita normale: casa, scuola, passeggiate con gli amici, il coro della parrocchia. Fisicamente non erano più unite, ma separate. Ma solo fisicamente, però, perché tutto quello che facevano continuavano a farlo insieme come quando erano attaccate, poiché oltre alla loro unione fisica, le legava qualcos’altro di molto più forte: l’affetto e, soprattutto, l’amicizia, che può essere anche più grande dell’affetto fraterno. Inoltre, da quando non erano più attaccate, non erano più Ori vicina a Lili e Lili vicina a Ori, ma Ori lontana da Lili e Lili lontana da Ori. E così, dàlli oggi, dàlli domani, “Ori lontana da Lili”, “Lili lontana da Ori”, “Ori lontana”, “Lili lontana”, era finita che a poco a poco tutti cominciarono a chiamarle Ori-ana e Lili-ana, e da allora in poi esse furono soltanto, e per tutti, Oriana e Liliana, ex gemelle siamesi, sorelle di sangue e grandissime amiche per tutta la vita. (Fine)

Nino De Maria

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