Randazzo / Rapine e atti intimidatori sempre più frequenti. Alle vittime testimonianze di solidarietà dal Comune e dalla Confcommercio

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Una vista panoramica di Randazzo

Tanti, decisamente troppi negli ultimi mesi gli episodi inquietanti verificatisi a Randazzo, dalle aggressioni fisiche a diversi imprenditori a scopo di rapina, agli incendi ai danni di auto, aziende, e finanche a sedi di patronati, episodi tutti di natura quanto meno sospetta e di non sempre facile e identica chiave di lettura.

Dopo l’incendio dell’auto del presidente dell’associazione antiracket ed antiusura “Carlo Alberto Dalla Chiesa” il commerciante Daniele Sindoni, che ricopre anche svariati incarichi nella Confcommercio, l’intera giunta provinciale della Confcommercio etnea si è recata in trasferta a Randazzo, dove nella sala consiliare “Falcone e Borsellino”, ha incontrato la giunta comunale, guidata dal sindaco Michele Mangione.

Tanti i presenti, a partire dal presidente regionale, nonché vice presidente nazionale della Confederazione, Pietro Agen, al presidente provinciale Riccardo Galimberti, al responsabile della sezione antiracket ed antiusura Claudio Risicato, e altri ancora, come Nino Nicolosi, Ignazio Ragusa, Fabio Impellizzeri, Salvatore Motta, Stefano Bella, Domenico Coco, Giovanni Agrillo.

Presenti anche il presidente del consiglio comunale di Randazzo, Antonino Grillo, il vicesindaco Gianluca Lanza, gli assessori Patrizia Garasto ed Enza Bonina, e in rappresentanza delle Forze dell’ordine il luogotenente Carlo Guarnaccia, comandante del nucleo operativo e radiomobile, vicecomandante della compagnia Carabinieri di Randazzo, ed il luogotenente Salvatore Lentini, comandante della locale stazione dell’Arma, che stanno conducendo le indagini sui recenti episodi criminosi.

Il sindaco, Michele Mangione, dopo il benvenuto agli ospiti presenti – che avevano chiesto la disponibilità della sala consiliare per potervi tenere una Giunta provinciale a sostegno del proprio dirigente colpito, e dopo avere espresso alle vittime dei recenti atti criminosi la più piena solidarietà da parte dell’intera città – ha fatto rilevare come, purtroppo, da diversi anni a questa parte, a Randazzo si sia riscontrata una escalation di fenomeni malavitosi.

Dal canto suo, anche il presidente della Confcommercio etnea, Riccardo Galimberti, dopo avere espresso solidarietà e vicinanza al proprio dirigente locale, ha posto l’accento sulla difficile situazione in cui attualmente si trovano a vivere tutti coloro che fanno impresa, e come sia necessario, oggi più che mai, essere solidali, fare squadra, impegnarsi quanto più possibile, anche con iniziative concrete per la valorizzazione e lo sviluppo del territorio, riponendo piena fiducia nelle Forze dell’ordine, e denunciando con fiducia tutti i casi di estorsione ed usura.

Una vista panoramica di Randazzo
Una vista panoramica di Randazzo

Proprio al riguardo, in chiusura di una seduta durata quasi tre ore, lo stesso Galimberti ha chiesto all’Amministrazione comunale di Randazzo – come la Confcommercio sta facendo un po’ in tutti i Comuni – l’adozione di un apposito Regolamento, che premi, con adeguate agevolazioni fiscali, chi finalmente trova il coraggio di denunciare alle Forze dell’ordine le pressioni ricevute da parte della criminalità, in modo da spezzare quella spirale negativa che tenta di avvolgere le imprese e le attività produttive distruggendo, con esse, l’intero territorio il quale, invece, “va salvaguardato per garantire un sereno futuro alle future generazioni” – come ha tenuto a precisare, dal canto suo, anche il vicesindaco di Randazzo, l’assessore Gianluca Lanza.

Nei giorni successivi, anche a seguito di altri preoccupanti episodi, come quello delle fiamme date a porta e saracinesca di un CAF in pieno centro, il Civico Consesso e l’Amministrazione Comunale, congiuntamente, con Deliberazione n.48 del 17 novembre 2014, hanno stilato e deliberato un documento in cui si esprime la massima solidarietà per quanto accaduto a tutte le imprese, attività produttive e commerciali varie, nonché ad operatori sociali e a onesti cittadini, vittime dei recenti episodi.

Da diversi anni a questa parte – si legge nel documento – si sono riscontrati sempre più numerosi fatti incresciosi e criminali, con inquietanti segnali negativi, premonitori di una sempre più preoccupante recrudescenza di fenomeni delinquenziali e malavitosi sia in città che nelle campagne del territorio di Randazzo e molti di questi tristi fenomeni si sono verificati, proprio di recente, ai danni di società e ditte locali che, con quotidiano impegno, offrono opportunità di lavoro e di sostentamento a numerose famiglie randazzesi. Mentre altri episodi hanno interessato, proprio nei giorni scorsi, commercianti, come alcuni titolari di impianti di rifornimento carburanti, ed operatori sociali, che hanno dovuto subire rapine, con percosse e maltrattamenti vari. Un disagio sempre più diffuso, ogni giorno, sta emergendo nella popolazione, e questo nonostante l’impegno profuso dalle Forze dell’Ordine”.

Ritenuto, quindi, di non dover sottovalutare e trascurare il benché minimo segnale o indizio delinquenziale e che, di conseguenza, si renda assolutamente necessario stroncare sul nascere l’escalation malavitosa che sta prendendo sempre più quota, mentre le forze sane della città devono assolutamente reagire senza sottomettersi unendosi contro qualsiasi forma delinquenziale tendente a controllare il territorio, il Consiglio e l’Amministrazione Comunale di Randazzo “impegnano gli Organi preposti ad attivarsi in ogni senso ed in ogni modo per garantire una maggiore sicurezza alla città, ai suoi abitanti ed ai suoi ospiti”. Al riguardo, la stessa Amministrazione comunale si è impegnata a promuovere un Tavolo tecnico permanente che possa maggiormente collaborare con i tutori dell’Ordine nel dare sicurezza a tutti i cittadini.

Copia del documento sarà inviata al comando della Compagnia dei Carabinieri di Randazzo, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla Commissione parlamentare antimafia, alla Prefettura di Catania, alla Direzione distrettuale antimafia e alla Procura della Repubblica.

 

 

Maristella Dilettoso

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