Ricorrenza / Il 28esimo di sacerdozio di don Mario Arezzi festeggiato dai parrocchiani di tre chiese

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28esimo di sacerdozio di don Mario Arezzi

Le comunità parrocchiali della chiesa Madonna della Fiducia, quella della chiesa dei Santi Cosma e Damiano di Acireale e della chiesa Maria Immacolata di Guardia Mangano si sono trovate insieme per stringersi intorno a don Mario Arezzi in occasione del suo 28° anniversario di sacerdozio .

Così la comunità parrocchiale  Madonna della Fiducia ha voluto festeggiare il suo parroco don Arezzi. La Celebrazione Eucaristica delle 18:30 ha visto riunita tanta gente, affezionata a don Mario. Tra i parenti erano presenti la mamma Concetta e la sorella Vera. Molti parrocchiani i gruppi pastorali, dai bambini ai più anziani, hanno voluto festeggiare con lui, curando e animando la S. Messa.
Le Comunità dei Santi Cosma e Damiano e di Maria Immacolata erano rappresentate da un folto numero di parrocchiani. Anche tanti amici, provenienti da diverse realtà, che hanno conosciuto in questi anni don Mario, hanno voluto essere presenti per rendergli omaggio nella preghiera.don Mario Arezzi celebra messa

Don Mario ha ricordato quanta è grande la gioia per aver consegnato la sua storia di vita al cospetto del Signore, pronunciando quel suo “si” donato 28 anni fa, che ha trasformato in una storia di salvezza, piena di grazia. Nell’omelia ha fatto si che emergesse la figura del sacerdote che si dona nella sua libertà e nella verità al progetto di Dio ed al servizio della casa “Chiesa”. E ha invitato tutti a vivere in piena fede la propria esistenza, guardando sempre al mistero della vita.

I ringraziamenti del Consiglio pastorale parrocchiale

Felice Bonaventura, in qualità di membro del Consiglio Pastorale parrocchiale che rappresentava, ha tenuto a ringraziare don Mario per questo suo sacerdozio vissuto nella fedeltà e nell’obbedienza alla Chiesa.  Ha espresso gratitudine a nome di tutti per le sue lezioni di vita e per le sue mani sempre tese ad accoglierli nei momenti di difficoltà.
Felice nel formulargli con gioia i più cari auguri per il traguardo di sacerdozio raggiunto, legge un messaggio consegnatogli dal direttivo pastorale.

Se ne trascrive qualche passo. “Per noi è una gioia averla nella nostra comunità parrocchiale. Di lei in questi anni abbiamo ammirato la semplicità, umiltà, amicizia, disponibilità ad aiutare il prossimo, il suo amore verso i più deboli e verso i bambini, la sua parola giusta e di conforto nel momento dello sconforto, il suo invito a riflettere e cercare Dio, i suoi abbracci.
Lei un prete, un fratello, ma soprattutto un vero amico messaggero di pace”.Festeggiamenti con i parrocchiani

In un post la personalità di don Mario Arezzi

Don Mario, di buon mattino, alcuni giorni fa, ha inviato un post, il tutto sapeva di sfida, ma ha toccato i cuori di quanti hanno letto. Il post recitava così: “Tienimi l’ultimo posto, Dio. Quello che non dà troppo nell’occhio, in fondo alla tavola, più vicino ai camerieri che ai festeggiati. Perché non so stare con le persone importanti. Non so vincere. Non sono capace a far festa come gli altri. Tienimi l’ultimo posto, Dio. Quello che nessuno chiede. Giù in fondo al bus sgangherato che trasporta i pendolari della misericordia ogni giorno dal peccato al perdono.

Tienimi l’ultimo posto, Dio. Quello in fondo alla fila. Aspetterò il mio turno e non protesterò se qualche prepotente mi passerà davanti. Tienimi l’ultimo posto, Dio. Per me sarà perfetto perché sarai tu a sceglierlo. Sarò a mio agio. E non dovrò vergognarmi di tutti i miei errori. Sarà il mio posto. Sarà il posto di quelli come me. Di quelli che arriveranno ultimi, e quasi sempre in ritardo, ma arrivano cascasse il mondo. Tienimi quel posto, Dio”(Eric Pearlman). Questo la rappresenta, don Mario.

Il sacerdote ha poi ringraziato tutti gli intervenuti per l’affetto  mostratogli nonché i tanti laici presenti: animatori, catechisti, operatori pastorali ecc. che ogni giorno si spendono in tempo e saggezza per portare avanti il buon cammino della famiglia tutta,  la “comunità “.
La serata è proseguita con un rinfresco, preparato con dedizione e curato nei minimi particolari dai tanti parrocchiani e amici che sin dalle ore pomeridiane hanno allestito, organizzato e cucinato. Tutti, proprio tutti, hanno voluto contribuire a questa serata di festa  all’insegna della comunione fraterna e dello stare insieme.

Don Mario Arezzi e la mamma
Don Mario Arezzi e la mamma Concetta

Chi è don Mario Arezzi?

Chi è don Mario Arezzi, persona non cresciuta all’ombra dei campanili? Già ufficiale di complemento dell’artiglieria contraerea, fu proprio nella vita militare che, grazie a delle esperienze comunitarie insieme al cappellano militare ed al vice il tenente, Mario inizia a maturare quella che può oggi essere chiamata “iniziazione o vocazione”. Ma per lui è soltanto una percezione della via che intende percorrere.

Chiusa la parentesi militare, iniziando e programmando la propria vita e trovando un suo primo impiego come casellante, ritorna quel pensiero che lo aveva preso quando insieme al cappellano militare iniziava a dedicarsi agli altri se non agli ultimi. Conquistato da sempre da San Francesco, il Santo che più gli sta vicino nei suoi pensieri, vorrebbe farsi frate francescano. E’ così che Mario si avvicina al suo padre spirituale don Salvatore Strano che dopo averlo ascoltato e ravvisando che erano maturi sia la vocazione al sacerdozio che una buona ed attenta possibilità di matrimonio decise di indirizzarlo al seminario.

L’ordinazione sacerdotale per mano del vescovo Malandrino

Nel periodo del seminario viene guidato e formato da padre Orazio Finocchiaro. In Mario era sempre più ferrea la volontà di farsi frate, ma fu mons. Giuseppe Malandrino che, mettendo in risalto il significato del periodo che si trascorre in seminario, convince Mario ad intraprendere la via del sacerdozio. Il tempo sarà garante della scelta finale.
Sarà lo stesso vescovo mons. Malandrino, pochi mesi prima di essere trasferito nella diocesi di Noto, a conferirgli l’ordinazione presbiterale, nell’anfiteatro del parco giardino di Macchia di Giarre il 16 settembre 1995.

Don Mario ebbe l’incarico di vice parroco presso l’Unità Pastorale delle chiese di San Paolo, del S.S. Salvatore e dei  Santi Cosma e Damiano. Nominato parroco di quest’ultima chiesa, vi trova solo 27 parrocchiani ad attenderlo. Deve pensare così alla costruzione della comunità sia edificando materialmente che spiritualmente.

Con i soldi dell’otto per mille è acquistato il terreno ed edificata la chiesa nuova dei Santi Cosma e Damiano, inaugurata il 5 gennaio 2014. Portata a termine l’opera di edificazione,  per circa due anni e mezzo inizia un lavoro meticoloso per incrementare il numero delle presenze in chiesa. Il 19 maggio 2017 viene nominato parroco della parrocchia Maria S.S. Immacolata di Guardia Mangano. E dopo circa due anni e mezzo, il 4 dicembre 2019 viene nominato parroco anche della comunità parrocchiale della Madonna della Fiducia.

                                                          Giuseppe Lagona

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