Riflessione / Il valore dell’attesa: Francesco Pira sulla maturità, “Vogliamo tutto e subito”

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Riportiamo la riflessione di Francesco Pira sul valore dell’attesa e sul fatidico passaggio della maturità, che segna la crescita dei giovani. Con alcune considerazioni a margine circa la gioventù odierna: “Nessun romanticismo, non abbiamo più voglia di aspettare: vogliamo tutto e subito”.

Non si scrivono quasi più le lettere d’amore e di fatto non si aspettano più le risposte. Basta mandare un messaggio su WhatsApp e attendere che le spunte diventino blu. E se l’utente non risponde diventiamo perdiamo anche la pazienza. Lo scrittore israeliano David Grossman ha scritto che: “La cosa più preziosa che puoi ricevere da chi ami è il suo tempo. Non sono le parole, non sono i fiori, i regali. È il tempo. Perché quello non torna indietro e quello che ha dato a te è solo tuo, non importa se è stata un’ora o una vita”. Parole importanti che ognuno di noi dovrebbe custodire gelosamente.

Riflessione / Il valore dell’attesa: Francesco Pira sulla maturità 2023, “Vogliamo tutto e subito”

A proposito degli esami di maturità, affrontati in Italia da 536mila studenti, la prima prova scritta si presta a diversi commenti. Il temuto tema d’italiano è una delle prove più impegnative che devono affrontare gli studenti e le studentesse. Alcune tracce sono state dedicate alla letteratura, alla storia e alle nuove tecnologie. Una delle tracce più scelte è stata quella che prende spunto da un testo di Piero Angela, “Dieci cose che ho imparato”; seguita dalla traccia dedicata al testo di Oriana Fallaci, “Intervista con la storia”. Solo il 4% dei maturandi ha scelto l’analisi della poesia di Salvatore Quasimodo, “Alla nuova luna” e il 9,7% degli studenti ha optato per Alberto Moravia con un brano tratto da “Gli indifferenti”.

Il 5,8% dei candidati ha preferito la traccia di attualità, basata su una lettera inviata al Ministro Patrizio Bianchi sugli esami di Maturità nel 2021. Il caso provocò numerose polemiche e discussioni. Il Ministro Valditara chiamò l’ex Ministro dell’Istruzione Bianchi per chiarire che “non vi era alcun intento polemico né di carattere politico”. La traccia dedicata alle nuove tecnologie è stata la più gettonata. Il testo “Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp” di Marco Belpoliti, scrittore e critico letterario è stato sviluppato dal 43,4% dei maturandi. L’argomento del brano è relativo alla nostra vita e al tempo che passiamo su WhatsApp.

WhatsApp / “All’interazione diretta, si sostituiscono le comunicazioni via chat e l’uso del web come luogo di espressione del sé”

Tantissime persone trascorrono le loro giornate sulla chat di WhatsApp. Oggi, non riusciamo nemmeno ad ipotizzare la nostra vita senza WhatsApp. Siamo abituati a scrivere messaggini a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ormai è passato tanto tempo rispetto a quando pagavamo gli SMS o gli MMS. Tanti sono i cambiamenti che nel corso degli anni sono stati apportati all’applicazione di messaggistica istantanea più usata al mondo. Fu creata nel 2009 da WhatsApp Inc. e ad oggi fa parte del gruppo Meta Inc. L’azienda WhatsApp Inc., stabilita prima a Mountain View (California), si trova oggi a Menlo Park (California). Mentre la sede di riferimento per l’Europa è a Dublino (Irlanda), sotto la denominazione di ‘WhatsApp Ireland Limited’.

Le ultime novità ci hanno offerto; prima la possibilità di nascondere l’ultimo accesso e poi lo stato online. Sì, perché è possibile anche scegliere di non risultare online su WhatsApp. Un cambiamento importante, perché ci assicura la possibilità di comunicare con una persona, senza dover essere disturbati da tante altre. Ci troviamo di fronte ad un universo relazionale che si costruisce attraverso l’uso delle tecnologie e alla comunicazione verbale. All’interazione diretta, si sostituiscono le comunicazioni via chat e l’uso del web come luogo di espressione del sé. Le app di smartphone e tablet rappresentano ora il percorso all’interno del quale i giovani, e i meno giovani, sperimentano, costruiscono; rappresentano la propria identità.

Riflessione di Francesco Pira / “Nascondersi dietro ad uno schermo è molto più semplice”

Francesco PiraTante le relazioni superficiali che vengono interrotte senza confronto; addirittura inviando un messaggio su WhatsApp, per cercare di essere veloci nella fuga e non perdere altro tempo. Un articolo scritto da Daniel Lumera sul “Fatto Quotidiano” spiega i fenomeni legati al desiderio di non impegnarsi: “ghosting”, “caspering”, “zombieng”, “love bombing”, “benching”. Il “ghosting” è una pratica abbastanza diffusa e avviene quando la persona con la quale stiamo chattando, nelle diverse app, scompare improvvisamente e non riusciamo più a trovarla. Nessuna spiegazione e nessun chiarimento da parte sua.
I comportamenti che caratterizzano un legame liquido sono diversi: sparire, essere indecisi, ritornare nella vita di una persona dopo essersi dileguati. E tutto avviene in ambienti virtuali, perché nascondersi dietro ad uno schermo è molto più semplice.

Il valore dell’attesa: Francesco Pira sulla maturità / “L’attesa è diventata persino contro natura”

Lo sviluppo di app e applicativi sta introducendo regole, che conducono gli individui ad un agire essendo orientati e “guidati” dalla tecnologia. Il nostro dito con un semplice gesto, il click, è impegnato a digitare e a scrollare gli aggiornamenti sullo schermo del nostro smartphone. Le applicazioni sono sviluppate da ingegneri ed esperti di marketing ed hanno migliorato per molti aspetti la qualità delle nostre vite. Ma allo stesso tempo sono il prodotto delle grandi multinazionali dell’intrattenimento e della comunicazione; e sono tese a fidelizzare ed incentivare il consumo mediale delle persone. Una vita che è diventata sempre più veloce e sempre più ossessiva. A volte è impossibile gestire tutte le richieste che arrivano. Quando riceviamo un messaggio, soprattutto se la persona registra un messaggio audio, accogliamo anche le ansie e le paure del mittente.

Le risposte devono essere inviate in maniera istantanea e incisiva. Infatti, quello che è emerso dalla traccia degli esami di Maturità è la fine della fase dell’attesa; concetto ripreso da Paolo Crepet. Così lo psichiatra, psicoterapeuta e opinionista ha analizzato il concetto di attesa sottolineando come noi: “Abbiamo insegnato ai giovani a vivere in un mondo che corre, non ad aspettare”. Una sorta di consumismo eccessivo relazionale ed emozionale che ci porta ad ottenere quello che vogliamo senza impegnarci troppo e senza avere nessuna responsabilità. Crepet ci fa riflettere sul fatto che l’attesa è diventata persino contro natura e noi dobbiamo correre continuamente. “Non lo sopporteremmo, e non solo per una questione fisica, ma per una questione di disponibilità mentale”.

Papa Francesco / Il valore e il senso dell’attesa e le nuove tecnologie come opportunità 

comunicazione papa francescoPapa Francesco (nella foto) ha più volte richiamato il valore e il senso dell’attesa. Dobbiamo imparare a vivere nell’attesa. Noi siamo i padroni delle nostre ore e dei nostri minuti. La tecnologia, secondo il Pontefice, deve essere utilizzata correttamente per portare frutti di bene. Proprio per questo nel suo discorso per la Plenaria della Pontificia Accademia per la Vita, dedicata all’Intelligenza artificiale, nel 2020, ha dichiarato che:  “L’epoca digitale cambia la percezione dello spazio, del tempo e del corpo” e ha aggiunto: “Le tecnologie ci offrono delle opportunità e per cogliere queste opportunità non basta la semplice educazione all’uso corretto delle nuove tecnologie. C’è bisogno di un’azione educativa più ampia per preservare la ricerca del bene comune”.

Il valore dell’attesa: Francesco Pira sulla maturità / Non abbiamo più voglia di aspettare: vogliamo tutto e subito

Non c’è più il tempo dell’attesa, valorizzata durante l’epoca del Romanticismo, perché è stata sostituita dal desiderio di possedere tutto e subito. Non si scrivono quasi più le lettere d’amore e di fatto non si aspettano più le risposte alle lettere d’amore. Basta mandare un messaggio su WhatsApp e attendere che le spunte diventino blu e se l’utente non risponde diventiamo perdiamo anche la pazienza. Tanti i momenti e gli istanti che sprechiamo e forse dovremmo ritrovare il tempo dell’attesa e insegnare ai nostri figli a correre un po’ meno, visto che non è giusto consumare tutto immediatamente.

Francesco Pira, delegato del Rettore alla Comunicazione all’Università di Messina, dove insegna comunicazione e giornalismo ed è coordinatore didattico del master in social media francesco piramanager del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne.

 

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