Smartphone / Come influiscono sulla vita quotidiana, tra utilità e dipendenza

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Gli smartphone, dispositivi di uso comune nella vita quotidiana, spesso sono oggetto di critiche da parte di chi crede siano devianti per l’intelletto dei loro maggiori utilizzatori, gli adolescenti. La loro influenza sulle pratiche sociali contemporanee è innegabile, specialmente per le attività condotte dai più giovani. Non è raro però che anche adulti di qualsiasi età si lascino catturare dalle confortanti funzionalità di questi oggetti. La domanda sorge spontanea però: possono veramente distrarre dalle cose “vere” della vita? Il loro uso corrisponde seriamente a un inaridimento delle nostre capacità sociali, di pensiero e di critica?

Non potremo mai dare risposte definitive a queste domande; potremmo invece tenere a mente quali siano le loro caratteristiche e quali sono le opzioni per interagire con essi.

Smartphone / Cosa sono in grado di fare

Comincia a essere veramente piccola la fascia di popolazione che non conosce in alcun modo cosa un cellulare contemporaneo sia capace di fare. In ogni caso, sarebbe bene contestualizzare le funzioni di tali dispositivi per meglio capire come influiscono sulle nostre esistenze.

Prima di tutto, ovviamente, uno smartphone è un telefono portatile ed è in grado di fare chiamate verso altri dispositivi dotati di schede SIM. Viene denominato smartphone perché ingloba anche funzioni prima disponibili solo nei computer e pochi altri aggeggi, come la connessione alla rete internet. Solo questo dettaglio è in grado di cambiare completamente le cose. Un tempo avremmo potuto sentire qualcuno parlare del fatto che avrebbe dovuto continuare il suo lavoro da casa per avere accesso a un computer, magari per leggere le ormai classiche e-mail. Magari preparare un pacchetto di dati, file di testo e immagini da spedire virtualmente a un conoscente. Inutile dire che adesso è possibile fare queste poche attività in qualsiasi momento grazie ai moderni telefoni cellulari.

Non bisogna dimenticare però che non esistono solo funzioni “da ufficio”: attività creative e di intrattenimento, sia in solitaria che di gruppo, esistono e spesso sono quelle che finiscono sotto lo sguardo attento di molti detrattori. Chat, reti sociali, blog sono tutti a brevissima distanza; una chiacchierata con qualcuno lontano centinaia di chilometri da noi? Niente di più semplice. Videochiamate di gruppo per giocare insieme un gioco da tavolo? Solo pochi gesti ed è fatta. Molti direbbero che forse sarebbe più salutare scendere in strada e giocare con i bambini del quartiere. Ma perché non dare ai bambini del quartiere uno smartphone dotato di strumenti musicali virtuali per fare musica insieme?

Smartphone / Competenze digitali

C’è da dire che l’uso nella vita quotidiana degli smartphone non porta necessariamente a competenze digitali avanzate nella popolazione. Si tratta di strumenti a misura di consumatore mentre i computer si adattano a chi cerca funzionalità più specifiche.

Secondo i dati ISTAT pubblicati il 22smartphone selfie giovani giugno 2023 poco meno della metà della popolazione (45,7%) tra i 16 e i 74 anni dispone di competenze digitali di base. Siamo, in Europa, tra gli ultimi nelle graduatorie. Il divario interno nel nostro Paese è più marcato anche in base al grado di istruzione. Chi dispone di un’istruzione terziaria è in linea con la media europea sulle competenze di base, circa l’83%. Scende al 25% la porzione di popolazione con istruzione primaria che dispone di tali abilità e conoscenze.

È plausibile però che le critiche mosse verso i giovani che usano spesso il cellulare siano basate su qualcosa di reale. Sempre l’ISTAT riporta come le abilità legate a ciò che viene definito il dominio di “comunicazione e condivisione” appartengano al 75,8% della popolazione. Sembra quasi che in generale questi sistemi vengano usati per bisogni di tipo sociale, bisogni comuni alla maggior parte degli adolescenti e giovani adulti dopotutto. È frustrante però vedere come le abilità sui domini di “alfabetizzazione su informazioni e dati” e di “risoluzione di problemi” appartengano rispettivamente al 58,5% e al 47% degli utilizzatori di tali dispositivi.

Quindi, sembra che gli effetti maggiori dell’uso degli smartphone nella vita quotidiana siano, in parte, legati ai nostri bisogni sociali e di comunicazione. Non sembra però che ci sia direttamente un legame tra la smaterializzazione degli eventi comunicativi e l’isolamento fisico delle persone. E se venisse voglia di aumentare la percentuale di alfabetizzazione su informazioni e dati cominciate subito dal nostro articolo sulla Wikipedia.

Simone Corsaro

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