Spettacolo / Uccio De Santis: “Il mio amore per la sicilia”

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Uccio De Santis

Tra Uccio De Santis e la Sicilia è sbocciato un grande amore. Ogni anno, infatti, il suo tour tocca la Sicilia. Tra i suoi amici vip siciliani, vi è anche la scrittrice Catena Fiorello e il presentatore televisivo Salvo La Rosa. Il comico pugliese, che ogni anno debutta con il suo spettacolo al Teatro Antico di Taormina con successi da record davanti a 4mila spettatori, , adesso si ritrova a girare in lungo e in largo tante location siciliane, portando allegria ovunque.

Uomo di spettacolo in teatro, cinema e tv, le sue prime esperienze artistiche sono state in giro nella sua regione. Ha conquistato la popolarità partecipando a varie edizioni di “La sai l’ultima ?”; in produzioni televisive girate nella sua terra natale come “Il giudice Mastrangelo”, affiancando Diego Abatantuono e Amanda Sandrelli. Attore nei film “Le Barzellette” di Carlo Vanzina e “La Cena di Natale” firmato da Marco Ponti.

Uccio de Santis e il suo amore per la Sicilia

Ha dato vita anche alla serie TV  “Mudù”,  girate nella zona jonica messinese, nell’estate del 2019. “Sono stati 7 giorni di full immersion – spiega il comico barese –  in questa meravigliosa zona della Sicilia. Taormina, Letojanni e Savoca sono tre location straordinarie di cui ci siamo follemente innamorati. Nelle nostre scenette abbiamo coinvolto tantissima gente del posto”.Uccio De Santis
Il comico pugliese ci racconta che, all’età di 6 anni, trasformava il suo letto in palcoscenico e con il lenzuolo creava il sipario. Poi radunava tutti nella sua stanzetta, costringendoli a vedere le sue esibizioni. Questa passione è continuata nel tempo, alternata allo studio.
Si è iscritto in Economia e Commercio e per anni ho fatto il ragioniere.
Al mattino lavorava in un’azienda e di sera scappava in teatro a fare le prove oppure nelle tv locali baresi. Anche durante il servizio militare si esibiva davanti a un bar, nella piazzetta di Monte Romano, dove c’era il campo scuola dell’esercito.
Era un modo per farsi volere bene dai suoi superiori – racconta – ai quali chiedeva qualche permesso in più per poter andare a fare i suoi spettacoli.

Mudù, cabaret di successo

“Come in tutti i miei spettacoli, – spiega – sul palco solitamente mi esibisco con uno show scritto per il 70%, mentre per il resto, lascio tutto all’improvvisazione e a quello che il pubblico mi trasmette».
« Mi sono messo in luce con “La sai l’ultima?”. Più che la popolarità quella fu la grande opportunità di farmi vedere in un programma nazionale. Era il 1997: passai le selezioni, partecipai al programma e vinsi anche il Premio “Bramieri”.
Poi, qualche anno dopo, dovendo realizzare un programma per Telenorba, pensai che anziché raccontare le barzellette avrei potuto metterle in scena. Un’idea semplice ma vincente. E così nacque il Mudù».

Il 25 febbraio scorso ha debuttato al Teatro Metropolitan di Catania; dopo Mazzara del Vallo, il prossimo 26 maggio sarà a Centuripe, il 30 a Ragusa, il 31 a Letojanni.
Gli abbiamo chiesto quali sono le sue prospettive ad oggi, senza aver paura di sbagliare. «Non è semplice ma non mi fermo mai nel cercare nuove idee. Credo che la nostra bravura stia nel saperle mettere in scena».

Giusy Giacone

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