Taormina Film Festival 2025 / Una dichiarazione d’amore per il cinema e per la femminilità

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Taormina Film Festival 2025

C’è un luogo, affacciato sul mare e cinto da alture naturali che ne plasmano linee e profilo. Qui, la bellezza non è solo scenario, ma sostanza. Si parla della mirabile Taormina, che ogni anno, al calar di giugno, si trasforma in un crocevia di emozioni, arte e memoria. Il suo Teatro Greco, sospeso tra cielo e mito, è più di una location. Ancor di più, è un’anima millenaria che accoglie il presente con lo sguardo dell’eternità.

In questo spazio incantato, si è svolta dal 10 al 14 giugno 2025 la 71ª edizione del Taormina Film Festival. Tra rocce calcaree originarie e luci del tramonto – “che ai naviganti intenerisce il core”, come scriveva Dante nell’VIII Canto del Purgatorio – il cinema ha trovato la sua dimensione più poetica e universale. Le vie del centro storico, ornate dal red carpet, hanno accolto le stelle del grande schermo, italiane e internazionali, restituendo alla città la sua vocazione naturale. Essere dunque un palcoscenico vivente, dove ogni passo racconta una storia reale o ideata.

Teatro greco di Taormina
Teatro Greco di Taormina

Taormina, in questa edizione, ha riaffermato con forza l’identitario genius loci. Un’archè profonda che intreccia il fascino del paesaggio alla forza evocativa e immaginifica dell’arte. Questo luogo è diventato, ancora una volta, spazio autentico in cui il cinema, settima arte, non è solo rappresentazione, ma compimento. Qui, infatti, l’immagine si fa esperienza viva, intreccio di magia e intensità emotiva divenendo peculiare capacità di far dialogare epoche, culture e linguaggi in un unico, straordinario racconto collettivo.

Panel 2025: Le Donne, non le Dive

Il cuore pulsante della 71ª edizione del Taormina Film Festival ha vibrato all’unisono con l’universo femminile. Il panel, relativo al tema scelto, dal titolo: “Le Donne, non le Dive”, si è imposto come affermazione culturale e visione politica. Qui si legge e interpreta l’invito a superare stereotipi e a restituire complessità, autenticità e forza alla rappresentazione delle donne nel cinema e nella società contemporanea.

Questo messaggio si è tradotto, poi, in un ampio ventaglio di incontri, proiezioni e riconoscimenti, ma anche in un’azione simbolica fortemente identitaria: il treno Intercity “Le Donne del Cinema”, realizzato in collaborazione con il Gruppo FS, main sponsor del festival. Il convoglio, attivo dal 5 giugno fino a settembre, collega Roma alla Sicilia, trasformando ogni viaggio in un’esperienza immersiva e celebrativa per i passeggeri. Personalizzato con volti iconici di grandi attrici, colori del festival e scatti d’autore, il treno rende omaggio alla forza espressiva e alla presenza delle donne nel mondo del cinema. Un progetto che unisce movimento e memoria, grafiche, citazioni, visioni e narrazioni evocative. E porta il festival oltre Taormina, lungo i binari di un racconto collettivo che continua a viaggiare anche fuori dallo schermo.

Da’Vine Joy Randolph
Da’Vine Joy Randolph

In linea con il cuore tematico preannunciato, l’11 giugno si è svolto il panel “Le Donne, non le Dive – Identità femminili tra forza e verità”. Al momento segnalato, hanno partecipato attrici, registe, produttrici e figure chiave del cinema internazionale. Tra loro, Da’Vine Joy Randolph, Premio Oscar e presidente della giuria, ha lanciato un messaggio vibrante: “Siamo stanche di vedere le donne ritratte come se fossimo ancora negli anni ‘50 o ‘60. È ora di trovare il tempo di fare qualcosa di nuovo”.

Con lucidità e passione, ha parlato della necessità di pari opportunità, del valore dell’istruzione come strumento di emancipazione e della responsabilità collettiva di raccontare storie che riflettano la realtà contemporanea. “Non penso che le donne siano migliori degli uomini. Ma credo che meritino le stesse possibilità. Quando una donna ha accesso alla conoscenza, è molto più difficile sminuirla”. Il suo intervento ha incarnato lo spirito del Festival: una volontà di ripensare l’identità femminile, di superare stereotipi, di restituire profondità ai ruoli delle donne, sullo schermo e fuori.

Una nuova immagine della femminilità

Oggi le donne occupano spazi che fino a pochi decenni fa sembravano preclusi. Eppure, la sfida continua. Essere donna nel XXI secolo significa sapersi destreggiare tra molteplici ruoli – professioniste, madri, artiste, leader – senza rinunciare alla propria verità interiore. Non si tratta solo di visibilità, ma di riconoscimento. Ogni donna è un universo di esperienze, sogni e sensibilità che merita di essere compreso, raccontato e valorizzato.

Claudia Gerini
Claudia Gerini

Attraverso il linguaggio del cinema, si è levato un coro capace di pronunciare messaggi rivoluzionari, non fondati sulla rabbia, bensì su una dolcezza assertiva e una grazia combattiva. Ogni sguardo femminile porta con sé il desiderio recondito di essere riconosciuto per ciò che è, non per ciò che la società si aspetta che sia.

Il Taormina Film Festival ha voluto trasmettere una nuova immagine della femminilità, non un archetipo da imitare, ma un riflesso autentico della realtà. Una femminilità che brilla di luce propria, che abbraccia la fragilità come risorsa, la sensibilità come forza, e la complessità come valore.
In tal contesto, il Festival ha celebrato la donna non come diva da idolatrare, ma come persona da ascoltare. Come presenza luminosa e trasformativa, capace – come il sole al tramonto sul Teatro Greco – di avvolgere tutto con una bellezza profonda e silenziosa, che lascia il segno tra mente e cuore.

Le regine del Taormina Film Festival, tra glamour e dress code

A incarnare con grazia e personalità il tema “Le Donne, non le Dive”, sono state le protagoniste assolute di una settimana memorabile, in cui l’eleganza ha saputo parlare anche il linguaggio della consapevolezza.

Così Luisa Ranieri, magnetica e raffinata, ha illuminato la serata dell’11 giugno con un abito rosso intenso, tonalità che evocava la passione e la forza della terra siciliana. Accompagnata da Luca Zingaretti, ha ricevuto il Taormina Creativity Award, tributo a un talento che unisce autenticità e forza narrativa. Il suo look è stato un omaggio alla femminilità italiana più vibrante e sofisticata.

Premiati Barbara Ronchi, Ferzan Ozpetek, Monica Guerritore e Neri Marcorè

Anche Catherine Deneuve, leggenda del cinema francese, ha sfilato sul red carpet con una giacca broccata color rubino e la sua iconica borsa Chanel. Una dichiarazione di stile che raccontava un’intera epoca di cinema d’autore. Premiata con il Taormina Achievement Award, ha condiviso parole intense sulla violenza contro le donne e sul compito etico dell’arte di farsi specchio e voce del nostro tempo.

A seguire, Helen Hunt ha ricevuto il Taormina Excellence Award, avvolta in un abito pittorico firmato Silvia Tcherassi. Il suo discorso, vibrante e personale, ha toccato i temi della maturità, dell’inclusione e della parità di genere. La sua eleganza naturale ha raccontato una bellezza che attraversa gli anni senza mai perdere intensità.

In ultimo, Alessandra Mastronardi, giurata e ambasciatrice di uno stile sobrio e sofisticato, ha attraversato il festival come un simbolo vivente di quella femminilità “quiet luxury” che unisce raffinatezza e misura. Tra look firmati Max Mara, Fendi, Brunello Cucinelli e Louis Vuitton, la sua presenza è stata discreta ma luminosa, confermando il suo ruolo di musa del cinema italiano contemporaneo.                                                            A Taormina, lo stile non è stato solo estetica, ma linguaggio. Una forma di racconto, tra dettagli sartoriali e scelte simboliche, che ha parlato di donne consapevoli, complesse, e fiere della propria unicità.

Monica Bellucci
Monica Bellucci

Monica Bellucci e i 25 anni di Malèna

A suggellare con eleganza e intensità il gran finale della 71ª edizione del Taormina Film Festival è stata Monica Bellucci, protagonista di una celebrazione dal forte valore simbolico: i 25 anni di Malèna, il capolavoro di Giuseppe Tornatore che l’ha consacrata icona del cinema italiano e internazionale.

Avvolta in un raffinato total look Dolce & Gabbana, la Bellucci è apparsa sul palco del Teatro Greco la sera del 14 giugno, accolta da un’ovazione calorosa. Quasi fosse il ritorno di una regina nella sua terra, accompagnata sul palco dal visionario regista Tim Burton. La sua presenza ha incarnato la bellezza senza tempo, la vulnerabilità trasformata in forza e la potenza evocativa di una figura femminile che, attraverso il cinema, è divenuta mito.

Nel corso dell’intervista pubblica, l’attrice ha riflettuto sul valore attuale del film: “Malèna è una storia senza tempo. Racconta la solitudine e la lotta silenziosa di una donna in un mondo dominato da sguardi e giudizi. È ancora oggi un racconto necessario”.

Ha inoltre raccontato come quel ruolo l’abbia trasformata, personalmente e professionalmente, aprendole le porte del cinema internazionale. Ha, altresì, annunciato il suo nuovo progetto cinematografico: “Kettice”, film diretto da Giovanni Tortorici e prodotto da Luca Guadagnino. Le riprese del film inizieranno a Palermo a luglio prossimo.Malèna

Un’edizione dedicata a Malèna e al cinema di Tornatore

In occasione di questo anniversario, la direzione artistica del festival – guidata da Tiziana Rocca – ha scelto di omaggiare Malèna anche attraverso il manifesto ufficiale dell’edizione 2025.  Imago potente, sospesa tra malinconia e fascino, capace di evocare il volto e l’anima di un film che ha segnato l’immaginario collettivo.

Come ha dichiarato Rocca: “Siamo orgogliosi di dedicare il manifesto a Malèna, una delle pellicole più iconiche del nostro cinema. Questo film ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore degli spettatori, raccontando con straordinaria delicatezza la storia di una donna, del suo fascino e della sua solitudine, in un paesaggio che è tanto interiore quanto sociale. È anche un tributo al genio poetico di Giuseppe Tornatore e alla bellezza inalterata di Monica Bellucci”.

Nel Teatro Antico di Taormina, in un tempo atemporale, questa celebrazione ha restituito nuova luce a un film che continua a parlare alle coscienze. E anche a un’attrice che ha fatto della sua figura un simbolo, mai una maschera.
Un omaggio che è stato al tempo stesso memoria e promessa, in perfetto equilibrio tra passato e futuro.

Giuria premia Taylor John Smith
La giuria premia Taylor John Smith per la migliore regia di Warfare- Tempo di guerra

Celebrazioni, Premi e Ospiti d’eccellenza

Accanto alla straordinaria presenza di Monica Bellucci, il Festival ha accolto grandi protagonisti del cinema mondiale: Martin Scorsese, premiato con il Lifetime Achievement Award, Michael Douglas, Helen Hunt, Catherine Deneuve, Geoffrey Rush, Dennis Quaid, tra gli altri.
A rappresentare l’Italia, con grazia e talento, volti amati come Luisa Ranieri, Monica Guerritore, Luca Zingaretti, Claudia Gerini, Ilenia Pastorelli, Serena Rossi, Alessandra Mastronardi, Nino Frassica e tanti altri interpreti della nostra scena contemporanea.
Tra i riconoscimenti speciali, si reiterano ancora, il Taormina Excellence Award a Helen Hunt, Geoffrey Rush e James Franco. A seguire, il Premio Speciale Internazionale a Monica Bellucci e il Creativity Award a Olivia Wilde e Luisa Ranieri. Si ricorda poi l’Achievement Award a Catherine Deneuve e Luca Zingaretti, e in ultimo, il Premio Ciak40 Anni di Cinema a Monica Guerritore, Barbara Ronchi, Ferzan Özpetek e Neri Marcorè.

Cinema tra anteprime, memoria e visioni

Il programma si è articolato in tre sezioni: Concorso Internazionale, Fuori Concorso ed Eventi Speciali. Tra le proiezioni più attese, si citano le pellicole: Arrivederci Tristezza di Giovanni Virgilio, una dramedy sul ghosting con Nino Frassica; Henry Johnson di David Mamet, poliziesco d’autore con Shia LaBeouf. Poi Warfare – Tempo di Guerra, riflessione cruda sui conflitti contemporanei; Ballerina di Len Wiseman, action con Ana de Armas e Keanu Reeves. Inoltre, tra gli omaggi, si menzionano le proiezioni restaurate di classici intramontabili: Malèna, Taxi Driver, Qualcuno volò sul nido del cuculo e Cenerentola.

Tiziana Rocca e Martin Scorsese
Tiziana Rocca e Martin Scorsese

Il ritorno di Martin Scorsese al Taormina Film Festival

Uno dei momenti più intensi è stato il tributo a Martin Scorsese, tornato in Sicilia a 82 anni per ricevere il Lifetime Achievement Award. In un Teatro Greco gremito, il regista ha condiviso il legame profondo con le sue radici siciliane. Ha ricordato come Paisà di Rossellini fu la scintilla che accese in lui l’amore per il cinema: “La Sicilia mi ha portato al cinema, e il cinema mi ha riportato in Sicilia”.

Con parole semplici e toccanti, ha raccontato la sua infanzia in una Little Italy modellata dalla cultura siciliana. E si è interrogato sul senso dell’origine, dell’identità e della memoria: “Non riesco a staccarmi da dove vengo. Quello siciliano è un filo che mi attraversa”.
Il suo ritorno non è una semplice visita, bensì è un cerchio che si chiude, nel segno dell’arte, della gratitudine e della ricerca.

La regia del Festival 2025

A firmare questa edizione è stata ancora una volta Tiziana Rocca, direttrice artistica che ha saputo restituire al festival prestigio e centralità internazionale. Con risorse limitate ma visione lucida, ha guidato un’edizione compatta, elegante e profondamente ispirata.
Un’edizione sostenuta dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia, dal Ministero della Cultura e dalla Regione Siciliana.

Film di Chiusura

La chiusura del festival è stata delegata alla visione filmica, intitolata: L’amore sta bene su tutto. È una commedia corale di Giampaolo Morelli, con un cast d’eccezione: Claudia Gerini, Max Tortora, Paolo Calabresi, Ilenia Pastorelli, Monica Guerritore e Gian Marco Tognazzi. Prodotto da Fulvio e Federica Lucisano per Italian International Film e PiperFilm, il film intreccia tre storie tra equivoci, vecchie ferite e nuove scoperte, rivelando come l’amore – in tutte le sue forme – possa sorprendere, guarire e trasformare le nostre vite.

In chiosa, si ricordano i vincitori dell’evento taorminese. Riguardo al miglior film, è stato premiato l’argentino Axel Monsú, “For your Sake”, interpretato da Sabrina Melgarejo, Gastón Ricaud e Jabes Alatiel Mulka. Il premio per la miglior regia è andato poi ad Alex Garland e Ray Mendoza per “Warfare – Tempo di guerra”, con D’Pharaoh Woon-A-Tai, Charles Melton, Will Poulter, Joseph Quinn, Kit Connor e Michael Gandolfini. Il riconoscimento come miglior attore è stato assegnato a Geoffrey Rush per “The Rule of Jenny Pen” di James Ashcroft, con John Lithgow, George Henare w Ian Mune. Infine, il premio come miglior attrice è stato assegnato a Ebada Hassan, protagonista del film drammatico britannico Brides – Giovani spose (2025). Il film racconta un viaggio lacerante tra idealismo, disillusione e identità perdute. Diretto da Nadia Fall, il film vede anche la partecipazione di Safiyya Ingar e Yusra Warsama.

Conclusione

La 71ª edizione del Taormina Film Festival si è chiusa con un arrivederci carico di luce, di storie e di speranza. È stata più di una rassegna. Si parla di una meravigliosa dichiarazione d’amore per il cinema, per la cultura, per la femminilità e per la Sicilia.
Il Teatro Greco, testimone eterno, ha ospitato emozioni che resteranno, voci che continueranno a riecheggiare dentro il silenzio del tempo.
Alla prossima magìa.

 

Luisa Trovato