Ue / L’eurodeputata Michela Giuffrida: “Frutta gratis nelle scuole, all’Italia un contributo di 27 milioni di euro”

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L’Italia riceverà un contributo europeo di 26,9 milioni di euro per la distribuzione di frutta e verdura gratis nelle scuole nell’anno scolastico 2015-2016.
Per l’Italia – seconda beneficiaria nell’Ue dopo la Germania – si tratta di una quota importante rispetto al contributo globale europeo di 150 milioni di euro, concordato nel quadro della riforma della politica agricola comune, con un tasso di finanziamento Ue dell’80% in media. Perché per alcuni paesi sono previste quote del 70 o del 90 per cento.frutta_nelle_scuole
L’obiettivo dell’iniziativa è rilanciare il consumo tra i bambini di frutta e verdura, fresca e trasformata, di banane e altri prodotti come succhi e spremute, per contribuire alla lotta contro l’obesità infantile e migliorare le loro abitudini alimentari. Ma non solo, perché, come spiega Michela Giuffrida, onorevole al Parlamento Europeo ed una delle promotrici dell’iniziativa, “questa sarò l’occasione per insegnare ai ragazi come mangiare sano e bene e parlare della Dieta Mediterranea, patrimonio dell’Umanità”.
La Giuffrida spiega che l’iniziativa capita un po’ a corollario dell’Expo, che sta per iniziare e comincerà proprio quando l’esposizione universale di Milano sarà quasi giunta al termine. “Nel 2015 il Pianeta è in grado di offrire cibo a tutti – spiega la Giuffrida -, ma non tutti ne hanno. E questo è un grossissimo problema. Con l’Expo è anche sorta la Carta di Milano e questa vuole essere l’eredità di questo evento mondiale: far diventare il cibo un diritto per gli uomini, un po’ come lo è il lavoro. Questa è una riflessione che stiamo cominciando a fare e che ci dobbiamo porre”.
L’ obiettivo dell’iniziativa “Frutta gratis nelle scuole “è quello di comunicare ai ragazzi le opportunità e le peculiarità di una dieta sana ed equilibrata: “Dobbiamo dire con forza ai ragazzi i valori della Dieta Mediterranea ed attuare in pieno il tema dell’Expo 2015”.
La commissione ha già esitato il progetto ed il Parlamento Europeo lo ha reso subito attivo. Dal prossimo anno, dunque, in classe si potrà bere latte, mangiare frutta o yogurt e partecipare a lezioni specifiche sul tema dell’alimentazione. Le scuole dovranno richiedere il contributo al Ministero dell’Istruzione, che diventerà l’unica interfaccia ed il punto di riferimento per i dirigenti scolastici che vorranno aderire all’ iniziativa.
“Ovviamente – conclude la Giuffrida – nelle nostre scuole punteremo solo ed esclusivamente all’acquisto di prodotti certificati italiani”.

C.d.G.

 

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