Valverde / L’amicizia secondo Cicerone: Alfonso Sciacca apre la nuova stagione culturale della Pro Loco

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amicizia Cicerone Sciacca
Il prof. Alfonso Sciacca

È cominciata sabato 30 settembre la nuova stagione culturale della Pro Loco di Valverde. L’amicizia secondo Cicerone: Alfonso Sciacca apre la nuova stagione culturale nella sala della biblioteca, sita in corso Vittorio Emanuele 12. Alfonso Sciacca, docente di latino e greco e per molti anni preside del liceo “Gulli e Pennisi” di Acireale, ha tenuto una conferenza sul “De Amicitia”, opera dell’autore latino Marco Tullio Cicerone, che tratta della necessità di coltivare veri rapporti di amicizia.

Valverde / L’amicizia secondo Cicerone: Alfonso Sciacca apre la nuova stagione culturale della Pro Loco

La Pro Loco di Valverde, avente come presidente Mario Tosto e vice presidente Angelo Strano, ha vinto, più di due anni fa, un bando ministeriale denominato “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”. Curatore delle attività culturali di questo progetto, che da diversi anni interessano valverdesi cittadini delle zone limitrofe, Nunzio Lizzio.

Alfonso Sciacca ha precisato sin da subito che il tema dell’opera De Amicitia” di Cicerone è attuale; l’opera è un libretto aureo, letto e riletto, tradotto in tante lingue. “Il tema ci sta a cuore, l’opera ci spiega l’amicizia”, ha detto il relatore. Cicerone scrive l’opera in tempi molto difficili ed è dedicata ad Attico. Secondo Cicerone, da vecchi non bisogna sentirsi inutili, si può essere forza con la cultura. Quando scrive l’opera, l’amicizia è l’unica cosa che gli rimane, ma si accorge che i suoi amici diventano meno numerosi.

L’autore nasce all’inizio del primo secolo e muore nel 43 a.C. Travagliata è stata la sua vita; vede morire la figlia, vive turbamenti politici e crisi travolgenti. “La grandezza e la miseria di quest’uomo – ha spiegato il professore – si comprendono dalle pagine che Plutarco dedica a Cicerone raccontandoci della sua morte. Antonio accetta un triumvirato con Ottavio ed Edipo pur ottenendo la testa di Cicerone.

Valverde / L’amicizia secondo Cicerone: Alfonso Sciacca apre la nuova stagione culturale della Pro Loco

Antonio voleva che il nome di Cicerone venisse scritto nelle tavole dei condannati. Cicerone scappa così da Roma – continua a spiegare Sciacca – e si reca a Gaeta, pensando di trovare serenità. Uno stormo di uccelli neri lo insegue, persino quando riposava, questi, gli sollevavano la coperta. Cicerone comprende così il suo destino. Viene in seguito tradito da uno schiavo, seguito dai sicari che gli tagliano le mani, mozzano le orecchie e strappano la testa. Plutarco lo paragona a Demostene, dicendo che quest’ultimo muore con più dignità”.

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“Il De Amicitia ” è un libro della memoria oltre che dell’amicizia. Cicerone che senso vuole dare all’amicizia? L’utopia di Cicerone era quella di voler costruire un “partito” fondato sull’amicizia. Per Cicerone l’amicizia è “consensio”, provare le stesse emozioni, avere le stesse idee e gli stessi atteggiamenti; essere nella medesima sintonia d’onda rispetto a tante cose.

Valverde / L’amicizia secondo Cicerone:

Consensio di tutte le cose umane e divine, di ciò che riguarda l’uomo e Dio. Per “sentire insieme” – spiega ancora Sciacca – ci vogliono benevolenza intesa come il gratificare l’altro, e carità intesa come gioia dello stare insieme. Senza virtù non si può comprendere l’amicizia; l’amicizia si fonda sulla sapienza. Le amicizie più stabili nascono tra persone sapienti, buone. Oggi – aggiunge il prof. – su facebook diamo l’amicizia a tutti, questo tipo di amicizia non è di certo ciceroniana. Le vere amicizie durano una vita e devono essere selettive”.

“Cicerone si chiedeva: “Se un amico mi chiede una cosa storta contro lo Stato, devo cedere all’amico?”, “No, devo rifiutare ad ogni costo”, questa era la risposta”. “L’amore è il primo moto dell’amicizia. L’uomo non può vivere in solitudine, questa è la conclusione. Cicerone scriverà che se un Dio ad un uomo desse le ricchezze e lo portasse in cielo da solo, l’uomo non avrebbe cosa farsene se non ha una persona con il quale aprirsi. Il vero valore dell’amicizia è poter raccontare se stesso”, conclude così il prof. Sciacca. L’incontro, durato circa due ore, si è rivelato molto interessante per i presenti; ne è scaturito un dibattito. Successivo appuntamento sabato 7 ottobre con la scrittrice Marinella Fiume, che presenterà il suo libro “La bolgia delle eretiche”, ricco di riferimenti storico – sociali.

Graziella De Maria

 

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