Vangelo domenica 19 novembre / Gesù esorta a diffondere i preziosi doni che elargisce a tutti

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parabola dei talenti

Canto al Vangelo domenica 19 novembre ( Gv 15,4a. 5b )

Alleluia, alleluia. Rimanete in me e io in voi, dice il Signore, chi rimane in me porta molto frutto. Alleluia

Vangelo domenica 19 novembre ( Mt 25,14 – 30 )

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.

Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.parabola talenti

Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”.
Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”». Parola del Signore.

Riflessione sul vangelo di domenica 19 novembre

La Liturgia di questa Domenica, presenta il brano del vangelo di Matteo nel racconto della Parabola dei talenti.
Con questa Parabola Gesù c’invita a non sciupare il prezioso patrimonio che Dio dona a ciascun uomo e che qui è rappresentato dai talenti.
I talenti rappresentano i beni del Signore, i beni che Dio ci affida affinchè li facciamo fruttare. Questi preziosi beni sono ad esempio: la Parola di Dio, la SS. Eucarestia, il suo perdono, la fede, ecc.

Il cristiano è chiamato ad essere come quei servitori della parabola che fanno fruttare i talenti consegnati loro e non invece come quel servitore pigro che lo nasconde dentro una buca. La buca scavata indica la paura del rischio che blocca la creatività e la fecondità dell’amore. Gesù non ci chiede di conservare la grazia che Lui ci dona, ma ci esorta ad usarla a vantaggio dei fratelli.
Dio ci esorta a contagiare gli altri con la nostra fede, a testimoniare la misericordia e la tenerezza di Dio attraverso i gesti di tenerezza e di perdono.

Il cristiano non deve essere una persona tiepida o indifferente ma deve vivere con audacia e passione il Vangelo, vivendo costantemente ancorato all’amore di Dio. Come ci ricorda il Canto Alleluiatico di questa Domenica: “Rimanete in me ed io in voi, dice il Signore, chi rimane in me porta molto frutto”. E il Salmista biblico ricorda nel Salmo Responsoriale: “Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie”.

Letizia Franzone

 

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