Vescovo da 10 anni / “Monsignor Raspanti, guidaci ancora”

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mons. Antonino Raspanti

Un importante anniversario è quello che la Chiesa diocesana di Acireale si prepara a festeggiare il primo ottobre prossimo. Proprio 10 anni fa, veniva consacrato Vescovo, nella cattedrale di Acireale, il sacerdote Antonino Raspanti, già noto come Docente e Preside della Facoltà Teologica di Sicilia, “San Giovanni Evangelista” di Palermo. Non sapevamo come sarebbe diventata questa porzione di Chiesa siciliana con il nuovo Vescovo e molte erano le attese della Diocesi, laici e clero.

Cosa è cambiato in 10 anni

Molte cose sono cambiate nel mondo da quel 2011:
Avevamo un Papa tedesco, Benedetto XVI che umilmente ha voluto lasciare il trono petrino a Francesco, un Papa Argentino.
C’era un Presidente Americano,  Barack Obama, sostituito nel 2017 da Donald Trump, che malvolentieri ha lasciato la Casa Bianca ad un uomo democraticamente eletto dal popolo americano, Joe Biden.
Avevamo un’ Europa, in diaspora che ha visto uscire dal suo interno l’Inghilterra, ma che oggi conta su 27 stati membri. Tra questi l’Italia, che riveste un ruolo trainante e mira ad esserlo sempre più nel mondo in riferimento ai molteplici problemi climatici, economici e di pace universale.

Mentre assistiamo alla sostituzione della leader tedesca, Angela Merckel, che lascia dopo 16 anni il posto ad un nuovo rappresentante, che certamente comporterà un nuovo equilibrio e un nuovo dialogo..

In 10 anni sono cambiati i Governi..

Anche il Governo italiano ha cambiato diverse volte il suo volto, i suoi colori e parte dei  suoi leaders, da Berlusconi a Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte e, ora, Draghi. Così anche la Regione Sicilia ha cambiato due governi, Lombardo, Crocetta e Musumeci. E abbiamo visto due Presidenti della Repubblica, Napolitano e Mattarella.vescovo Raspanti

Anche molti dei nostri Sindaci sono cambiati e ne sono arrivati nuovi con spirito di nuova giovinezza e di nuove energie, ancora non completamente esplorate e totalmente impiegate.

Ma molti sono stati anche gli imprevisti del percorso: quelli atmosferici, il ciclone di S. Venera,  quelli tellurici, il terremoto di Santo Stefano, quelli lavici che il Vulcano, con l’eruzione ancora in corso, continua a tenerci all’erta.

Non sono mancati nemmeno i terremoti dello spirito, quelli che toccano la vita interiore degli uomini e portano a modificare l’impianto spirituale che ognuno si era costruito, destabilizzando i più fragili e creando ferite e lacerazioni nel cuore. Avremmo voluto fare a meno di certi movimenti devastanti siano atmosferici che scandalistici.

…e il Covid ha portato via tante energie

Con l’avvento del Covid 19 abbiamo perduto molte energie un poco tutti.
Parecchi ci hanno lasciato – in sordina – mentre noi stavamo muti e inermi senza nemmeno poterci accostare alle loro salme per un saluto e per condividere un’emozione, un dolore, una consolazione; sono parenti, amici, volti noti, persone impegnate, anziani, giovani, …

Il cimitero è stato il luogo più frequentato in questi ultimi due anni, mentre era negato l’ingresso negli ospedali per evitare e ridurre la diffusione del contagio.
In questi anni, abbiamo pure temuto che anche il nostro pastore ci avesse lasciato.
Chissà perché?

Da quando è arrivato da noi, si diceva che ad Acireale il Vescovo Raspanti sarebbe rimasto poco, perché avrebbe fatto carriera nella Chiesa romana.
In verità, Egli ha avuto molti incarichi importanti e il rischio di perderlo c’è stato, sin dal 2015, quando fu nominato amministratore nell’Arcidiocesi di Messina.

Gli incarichi di mons. Raspanti in 10 anni

In questi anni, sin dal primo del suo ministero episcopale, ha ricoperto molti incarichi impegnativi:
Vice Presidente per la preparazione del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze 2012-2015; Presidente della Commissione episcopale nazionale per la cultura e le comunicazioni sociali nel Consiglio permanente della CEI (2015/2017); Vice Presidente della Consulta scientifica del Cortile dei Gentili; poi giunse anche la nomina di Vice-Presidente della CEI per il Sud Italia (2017).

Un compito non lieve quello di rendere il Mediterraneo luogo di dialogo e di convivenza pacifica per i popoli che lo attraversano, che non finisce con l’Incontro di riflessione e spiritualità di Bari del 2020. Ed infine, ma non meno impegnativo, è anche Membro del Pontificio consiglio della Cultura.

Non sono mancati anche i compiti nella Conferenza Episcopale Siciliana, dove è stato Delegato per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso dal 2013 al 2017; dal 2018 Delegato per la pastorale del tempo libero, turismo e sport.

Non si è fermato un attimo, sempre su e già per l’Italia, e per il mondo intero, quasi abbia fatto casa sugli aerei, spesso più volte nella stessa settimana.
Non si è risparmiato mai di ascoltare quanti hanno chiesto udienza privata o in Gruppi, associazioni, categorie professionali, e dove richiesto, visitare e accompagnare cammini e iniziative utili alla comunità. Tutti i giorni udienze, incontri programmatici, di verifica, conferenze stampa, interviste.
Ma quando riposa? Per questo è così magro!

Certo il punto forte sono state sempre le celebrazioni solenni del Pontificale, in occasione delle feste patronali, non solo in Cattedrale, ma anche nelle singole Parrocchie. E, non ultime, le Ordinazioni:  dal Ministero di Accolita a quello di Diacono; e quelle di Presbitero, che hanno accresciuto in Diocesi, ogni anno, la presenza di giovani Sacerdoti. Nonostante il tempo ritenuto di magra per le vocazioni, la nostra Diocesi, in questi dieci anni, ne ha visto ordinati una ventina.

Come siamo dopo 10 anni?

Come eravamo … ? Ci chiediamo, quasi disorientati, ma, anche, come siamo, oggi, dopo tante prove?
Siamo sopravvissuti, non ci siamo persi d’animo, abbiamo accolto gli eventi e ci siamo rimessi in piedi, per continuare il cammino. Convinti che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati  secondo il suo disegno“ (Rom 8,28)

Come si presenta oggi la popolazione della terra e il popolo dei fedeli della nostra chiesa diocesana?
A distanza di dieci anni, possiamo spendere qualche parola e dire: “Scusa!”, “Grazie!”, “Si, insieme, vogliamo continuare il cammino!” .

Chiediamo umilmente “SCUSA! per tutte quelle volte che non siamo stati all’altezza del compito assegnatoci. Se non abbiamo avuto  il coraggio di osare di più, se non abbiamo capito in tempi rapidi, se non siamo stati fedeli agli impegni assunti.

Dopo 10 anni il grazie della Comunità

Ma diciamo, anche, convinti il nostro ” GRAZIE!”
Innanzi tutto al Signore che non ci ha fatto mancare la sua grazia. E, poi, a tutti coloro che, insieme al Vescovo, hanno contribuito a mantenere la Pace nei cuori delle persone. E non hanno perduto la speranza nel Bene, nel Buono, nel Bello, che si nasconde nel cuore di ogni uomo.

Oggi, noi abbiamo una Chiesa che si prepara ad un cammino sinodale, che mira ad un percorso in cui insieme, laici e clero, piccoli e grandi, si predispone a camminare unita verso lo stesso obiettivo. Con un cuore che batte all’unisono ed un passo sicuro. Perché ognuno sa che può contare non su un solo compagno di viaggio, ma su ogni compagno di cammino, e rendersi capace di nuovo entusiasmo e di rinnovate energie.

Perciò, all’unisono, con una sola voce, possiamo dire al nostro Pastore: “Si, Padre, vogliamo camminare insieme a te, per rinnovare il volto della nostra comunità”.
Comunità unita dallo stesso Spirito che anima e dona vigore alle nostre membra, coraggio ai nostri cuori e vitalità nuova alle nostre membra. “Guidaci ancora, continua a guidarci, ti seguiremo volentieri impegnando tutte le nostre energie”.

 Teresa Scaravilli

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