Vinitaly / Il messaggio di Papa Francesco al mondo del vino italiano

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Papa Francesco ha indirizzato un discorso, in vista del prossimo Vinitaly che si svolgerà in aprile, a cento produttori vinicoli e rappresentanti delle associazioni di settore. Riuniti ad ascoltarlo durante l’iniziativa “L’economia di Francesco e il mondo del vino italiano”, i partecipanti hanno aderito alla giornata organizzata per lo scorso 22 gennaio da Veronafiere e Vinitaly in collaborazione con la diocesi di Verona. «Nel vostro lavoro – ha sottolineato il Pontefice – il rispetto è certamente fondamentale. Per un prodotto di qualità non basta l’applicazione di tecniche industriali e di logiche commerciali. La terra, la vite, i processi di coltivazione, fermentazione e stagionatura richiedono costanza, richiedono attenzione e richiedono pazienza».

Il riferimento è all’umanità nella gestione delle persone e nella tutela dei lavoratori, in un comparto che con un profitto annuale di circa  200 milioni di euro e una produzione che si aggira intorno ai 45 milioni di ettolitri di vino, tra bianchi e rossi, rappresenta uno dei mercati più floridi dell’economia nostrana.

Vinitaly / Il messaggio di Papa Francesco al mondo del vino italiano

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Bergoglio raccomanda una condotta attenta al rapporto coi propri collaboratori. “Il vino, la terra, l’abilità agricola e l’attività imprenditoriale sono doni di Dio. Non dimentichiamo che il Creatore li ha affidati a noi, alla nostra sensibilità e alla nostra onestà, perché ne facciamo una vera fonte di gioia per il cuore dell’uomo e di ogni uomo. Non solo di quelli che hanno più possibilità”.

Con queste parole il Papa riapre una riflessione sul vino che nei secoli ha coinvolto una lunga schiera di pensatori. Tra questi Virgilio. Nelle Georgiche si sofferma sulle differenze tra i diversi vitigni, come quelli greci e italiani. Ovidio, che nell’Ars Amatoria dà consigli per un uso corretto della preziosa bevanda. A essi si aggiunge in epoca cristiana una figura come San Paolo, che a Timoteo raccomanda sobrietà, ma consiglia anche il vino per le proprietà terapeutiche e come possibile soluzione alla sue frequenti indisposizioni.

Vinitaly / Papa Francesco e il mondo del vino italiano

 La posizione privilegiata che la viticoltura si è ricavata nel solco delle tradizioni ha radici profonde perché in essa si esprimono gli aspetti più pregevoli e fecondi del rapporto fra l’uomo e la terra. Il prodotto vinicolo è sinonimo di convivialità e a volte viene usato come uno dei simboli dell’eredità culturale stessa. La predilezione con la quale il vino viene sempre più spesso chiamato in causa per esprimere la ricchezza del territorio, si affianca oggi alle possibilità che esso può offrire nel generare sistemi economici sostenibili.

Una rilevanza, quella del vino, che il Pontefice ha voluto legare alla figura del Poverello di Assisi. Questo emerge già dal titolo dell’incontro “L’economia di Francesco e il mondo del vino italiano“. “Grazie allora per aver scelto di ispirare la vostra attività a sentimenti di concordia, aiuto ai più deboli e rispetto per il Creato. Come su esempio di Francesco di Assisi”.

“Per numero di aziende coinvolte, qualità di produzione e impatto occupazionale, la vostra è certamente una realtà significativa, sia sulla scena vinicola italiana che internazionale. E’ dunque bene che vi ritroviate a riflettere insieme sugli aspetti etici e sulle responsabilità morali che tutto ciò comporta, e che in questo traiate ispirazione dal Poverello di Assisi”.

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Le linee fondamentali su cui avete scelto di muovervi sono l’attenzione all’ambiente, al lavoro e alle sane abitudini di consumo ed indicano un atteggiamento incentrato sul rispetto. E se il rispetto e l’umanità valgono nell’uso della terra sono ancora più decisivi nella gestione del lavoro, nella tutela delle persone e nel consumo dei prodotti”. “La cura autentica della nostra stessa vita e delle nostre relazioni con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltà nei confronti degli altri».

Daniele Greco

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