Volontariato / “D’Estate Librino”, per rilanciare la cultura del Bene comune tra i ragazzi di Librino e San Giorgio

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Un momento di aggregazione e socializzazione pensato per circa trecento bambini provenienti dai quartieri di Librino e San Giorgio. Una giornata diversa e di svago educativo, la manifestazione intitolata “D’estate Librino”, organizzata, con il supporto del Coordinamento catanese del volontariato, dalla Rete Sociale Librino, composta da associazioni di volontariato, sportive, culturali, di promozione sociale ed enti Religiosi che hanno deciso già da diversi anni di lavorare insieme per spendersi al servizio di un recupero sociale di questi territori, particolarmente bisognosi di attenzione istituzionale, mediatica e culturale.
Una manifestazione – si legge in un comunicato del CSVE – arrivata alla terza edizione, nata dalla volontà di rilanciare i valori della solidarietà, della partecipazione attiva dei cittadini e della cultura del bene comune, attraverso la creazione di un clima festoso e di animazione socioculturale rivolto ai bambini e alle famiglie del quartiere, che hanno beneficiato di momenti ludici finalizzati alla riflessione sulle caratteristiche della condivisione e dello stare insieme. Presenti, oltre a una corposa rete di volontari delle reti sopra menzionate, a testimonianza di un’organizzazione articolata delle associazioni del volontariato interessate, il presidente della sesta municipalità che coinvolge i quartieri interessati dall’iniziativa, Alfio Allegra, l’assessore alle politiche sociali, Giuseppe Lombardo, e Santo Carnazzo, presidente del Vol.Si – Volontariato Siciliano.
Se nei primi due anni la manifestazione è stata organizzata davanti alla sede della Casa del Volontariato di Librino, quest’anno la rete sociale ha optato per i locali dell’oratorio Giovanni Paolo II di viale Grimaldi, volendo spostare l’attenzione anche nell’altra parte del quartiere, vicino San Giorgio. Tema scelto per quest’anno, “La magia dell’incontro”, per sottolineare l’importanza di aggregarsi in quartieri che tendono a vivere i rapporti stessi in verticale, come da urbanistica che li contraddistingue, con pochi spazi d’incontro se non quelli creati dalle realtà sociali e parrocchie presente a Librino.

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