Triste fenomeno / Violenze e maltrattamenti negli asili: protagonisti giovanissime vittime e maestre aguzzine

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“Bisogna agire sulla prevenzione, migliorando il sistema di accesso alla professione degli educatori e con violenzaasilouna proporzione nelle classi tra il numero dei bambini e degli insegnanti”.

Questo il commento della dottoressa Filomena Albano, autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, in seguito all’ennesimo caso di maltrattamento avvenuto presso un asilo nido di Milano e scoperto grazie alle riprese ottenute da videocamere nascoste.

Arrestati il responsabile della struttura Enrico Luigi Piroddi e la coordinatrice Milena Ceres, entrambi più che trentenni, accusati di maltrattamenti verso minori di età compresa tra i due mesi e i tre anni.

A sporgere denuncia sono state due ex educatrici dell’asilo nido Baby World, sito nel quartiere Bicocca di Milano e appartenente ad una serie di strutture in franchising molto popolari nel nord Italia, promotrici di una pedagogia d’avanguardia, attenta alle esigenze psico-fisiche del piccoli ospiti.

Da quanto ripreso dalle videocamere, effettivamente, non è mancata l’attenzione psicologia rivolta ai bambini, che venivano rinchiusi e a volte legati, al buio, da soli, in un piccolo stanzino o nel bagno, stretti con cinghie alle sdraiette; ne tantomeno fisica, come il morso dato dalla coordinatrice in prossimità della guancia ad un bimbo di appena due anni, confermato anche dal referto ospedaliero e causa, lo scorso uno agosto, dell’immediato intervento da parte dei carabinieri.

Le forze dell’ordine hanno dichiarato: “…Ci hanno segnalato la sussistenza all’interno della struttura di comportamenti aggressivi nei confronti dei bambini, di comportamenti coercitivi, di comportamenti che non potevano essere neanche lontanamente riconducibili all’area pedagogica”.

Risale al tredici settembre appena trascorso la notizia dell’interdizione dall’esercizio della professione emessa nei confronti di una maestra a causa delle ricorrenti vessazioni e degli insulti rivolti a circa dieci bambini frequentanti l’asilo comunale di San Donato Milanese. L’indagine, svolta dalla quarta sezione della Squadra Mobile di Milano specializzata nei reati sessuali e contro la persona, sarebbe iniziata in febbraio dopo la denuncia sporta da un genitore. La maestra quarantottenne, secondo la ricostruzione resa possibile grazie ad intercettazioni ambientali e telecamere nascoste, non avrebbe mai picchiato i bambini ma strattonati e terrorizzati con frasi e comportamenti “poco materni”. L’insegnante, alcuni anni addietro, era stata allontanata, per motivi analoghi ma non documentati, da un’altra scuola materna sempre nel milanese.

Nel duemilasedici sono stati comprovati complessivamente sei casi di maltrattamenti avvenuti in strutture per bambini.

A perpetrare le vessazioni sono state le maestre -educatrici- che avrebbero dovuto prendersi cura dei piccoli a loro affidati.

In aprile, a Bisceglie provincia di Bari, una maestra di sessant’anni in servizio presso la scuola dell’infanzia “San Giovanni Bosco” in maniera nevrotica schiaffeggia, strattona e insulta i suoi piccoli alunni. In uno dei video ottenuti dalle telecamere nascoste, si vede un bambino che piange disperatamente e chiama la sua mamma, mentre la maestra gli intima con insulti e percosse di stare seduto e in silenzio.

Sempre in aprile, a Grosseto presso l’asilo “L’albero azzurro” tre maestre tra i trenta e i quarant’anni sono state arrestate in seguito alle indagini partire dopo la denuncia di due ex dipendenti della struttura. L’Accusa a carico delle insegnanti è stata di abbandono di minore, supportata dai video delle telecamere nascoste che mostravano bimbi molto piccoli lasciati da soli al buio per lunghi periodi, oltre a documentati metodi non idonei, come coercizione nel mangiare, spinte e schiaffi.

In febbraio due casi rispettivamente avvenuti in provincia di Pisa e a Pavullo, provincia di Modena, hanno come protagoniste due educatrici entrambe cinquantottenni che malmenavano, spintonavano e minacciavano i piccolissimi bambini di cui erano le responsabili. I magistrati incaricati di far luce sul caso di Pisa hanno affermato: “ Drammatiche le sequenze delle violenze e delle minacce ai bambini”.

L’elenco degli asili dell’orrore non termina qui, sono documentati da denunce e video, ripresi da telecamere nascoste, altri casi di maltrattamenti su inermi bambini, come il caso dell’asilo nido “Cip Ciop” di Pistoia, nell’ottobre del duemilatredici, definito dalla cronaca “asilo lager”. Bambini obbligati a stare immobili per ore, abbandonati e costretti con la forza a mangiare. La denuncia si deve ad una mamma che, recatasi nella struttura senza preavviso e fuori dai consueti orari, ha trovato legati per le manine e i piedini all’ovetto suo figlio insieme ad altri bambini. La reazione della responsabile dell’asilo è stata di slegare repentinamente il piccolo e lasciarlo cadere sul pavimento; poi ha aggiunto: “per tenerli sottocchio li hanno legati”.

Ma ciò che desta sgomento sono le parole di un maestra della scuola materna “Enrico De Nicola” sita nel paese di Barletta, che reputa ingiuste le accuse a suo carico poiché come asserisce durante un’intervista: “…non capisco, non ricordo, il mio era solo un modo per giocare con i bambini. A me non è mai successo di avere questi scatti – riferito alle immagini riprese dalla telecamere- l’ho fatto perché i bambini erano irascibili”. Mariangela Tupputi, quarantatré anni, è stata accusata di maltrattamenti aggravati e i suoi giovanissimi alunni, assistiti con colloqui psicoterapeutici a seguito dei quali è stata acclarata la presenza di disturbi socio-affettivi dovuti ai soprusi.

Video ed immagini con protagonisti piccoli bambini vessati hanno raccolto milioni di visualizzazioni sul web, sono stati trasmessi durante i telegiornali, commentati e discussi, mostrano come nel nostro paese non si presti molta cura ed attenzione verso coloro i quali ne esigono maggiormente. I bambini spesso non parlano, o perché sono troppo piccoli o per paura, mentre genitori ignari, si rendono complici inconsapevoli di maltrattamenti, dai quali non sono stati in grado di difendere i propri figli ma che resteranno impressi nelle menti di quest’ultimi per lungo tempo.

Questo è un peso che dei genitori non dovrebbero mai portare. Lividi, escoriazioni, immotivate paure, disturbi del sonno, senso di spossatezza, prolungata immobilità, atteggiamento aggressivo, sono solo alcuni dei sintomi mostrati dai bambini maltrattati e che hanno acceso un campanellino d’allarme nella mente di alcuni dei genitori.

Tuttavia il piano di assunzione della “Buona scuola” procede incurante dei vecchi e nuovi errori e la ministra Stefania Giannini, si dichiara soddisfatta dei risultati ottenuti sino ad ora ed aggiunge in riferimento all’anno scolastico 2016-2017: “C’è un organico ancora una volta arricchito, trentaduemila insegnanti entrano in ruolo o per vittoria del concorso che si sta concludendo in queste settimane o per scorrimento delle graduatorie a esaurimento”.

A fronte dei numerosi dati sensibili reperibili circa i criteri di reclutamento degli insegnanti delle scuole primarie e secondarie, proprio in questi giorni è possibile ammirare il punteggio di 0,00 di neo-immessi in ruolo; è rassicurante l’idea di affidare i propri figli a individui con esperienza nulla, spesso in possesso di un semplice diploma e senza alcuna base didattico-pedagogica, le cui competenze psico-attitudinali atte a ricoprire il ruolo di insegnante non sono state testate da alcuno. Piuttosto che un piano preordinato e meritocratico di assunzioni sembra di assistere ad un programma di “dissennate assunzioni di massa”.

Vanessa Giunta

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