1° maggio / Margherita Ferro: “Supportare il lavoro femminile”

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Il 1° maggio, festa dei lavoratori, è una data sempre importante per la storia italiana che impone ogni anno delle riflessioni forti sul tema del lavoro femminile che rimane un problema non ancora risolto.  Disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro, specie nell’attuale tempo di pandemia, sono ancora un pugno in un occhio nella società del 2021.

A tale proposito, si è svolto il 30 aprile, in modalità remoto, un incontro dal titolo “Il lavoro femminile per lo sviluppo della Sicilia”. A promuoverlo la consigliera di parità per la Sicilia, professoressa Margherita Ferro. Moderati dalla giornalista Valeria Maglia, sono intervenuti in rappresentanza dei sindacati: Elvira Marona, Cgil, Rosanna Laplaca, Uil, Fina Maltese, Ugl. E’ intervenuto alla discussione il capo di gabinetto Fabio Marino, della Regione Sicilia.

Il lavoro femminile in Sicilia

Nel dibattito si è riscontrata, soprattutto, l’emergenza sanitaria che ha costretto molte attività ad uno stravolgimento delle modalità lavorative. E ha imposto, nella maggioranza dei casi, lo smart/home working, con conseguente impatto negativo sull’occupazione stessa, specie femminile. Non è un caso, dunque, che siano state proprio le lavoratrici a subire le maggiori conseguenze della crisi economica che si è generata.

Margherita Ferro
Margherita Ferro

I dati Istat sull’occupazione ci restituiscono un quadro drammatico. Dei 444.000 occupati in meno, registrati lo scorso anno, ben 312.000 sono donne. Il picco si è registrato nel mese di dicembre 2020 quando, sui 101.000 nuovi disoccupati, ben 99.000 erano donne.

Questo è avvenuto perché, spesso, le donne occupano posizioni lavorative poco tutelate. E anche  perché sono impiegate in settori più colpiti dalla crisi, tante volte con contratti che danno poca sicurezza e stabilità (part-time). La difficoltà è sorta perché buona parte di loro si sono ritrovate totalmente schiacciate da numerosi turni. Come quello del lavoro pagato svolto in home working, il turno domestico della cura della casa e dei figli, il turno dell’istruzione dei figli, vedi Dad (didattica a distanza), il turno dell’accudimento di parenti malati.

Il lavoro femminile più penalizzato dal coronavirus

Purtroppo è tutto vero, il coronavirus ha spazzato via un milione di posti di lavoro di donne, uomini, dipendenti, partite iva, giovani e meno giovani. Un’emergenza di cui alcuni non parlano più e che parte da molto prima del covid.

Tantissimi giovani, ragazzi e ragazze, negli ultimi anni sono andati via per mancanza di opportunità in Sicilia. La cosa più triste è che oltre il 50% di quelli rimasti è, invece, disoccupato. Passano gli anni ma la Sicilia rimane una terra che ha fame di lavoro, di riscatto e di futuro.

Vigilare sugli squilibri di genere

“Il momento è difficile – dice Margherita Ferro – ed è compito della consigliera di parità, quale sentinella del territorio, vigilare sugli squilibri di genere. Deve promuovere le agenzie che possono essere di supporto per lo sviluppo del lavoro femminile, cercando di eliminare il divario maschio-femmina in una società che non considera il lavoro delle donne pari a quello degli uomini.
Il Primo Maggio ci deve ricordare che il lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori è essenziale per lo sviluppo della Sicilia oltre che di tutta l’Italia”.

Mariella Di Mauro

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