Accoglienza / Domenica 13 s’inaugura a Riposto “Casa Stella Maris”, aperta a chi ha bisogno

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Domenica prossima, 13 ottobre, dopo la S. Messa delle ore 10,30, Don Daniele Raciti, parroco della comunità “Maria SS. del Carmelo” in Riposto, inaugurerà la Casa “Stella Maris”, sita in via Galliano 20/22.

Tali locali parrocchiali erano denominati “ex-asilo”, in quanto ospitavano (grazie all’interessamento del parroco del tempo don Vincenzo Nicotra) un asilo con annesse scuole elementari guidate dalle suore Pallottine che abitavano nel palazzetto Ligresti, al civico n. 19. Nel corso degli anni i locali sono stati adibiti a classi di catechesi per i fanciulli e sede dell’Azione Cattolica parrocchiale.

Chiediamo lumi su “Casa Stella Maris” e sulle sue finalità a don Daniele Raciti.

Non sono mai mancate, e purtroppo non mancano ancor oggi, persone che vivono in condizioni di povertà – ci dichiara il parroco – dove per povertà non intendo solo quella economica, ma intendo quella povertà che è più preoccupante, di ogni genere e più ampia, quella ben descritta nel Vangelo, quella più difficile da poter affrontare semplicemente con un pranzo di tanto in tanto, con un sacco di vestiti o cibo, con delle offerte, e così via. C’è una povertà molte volte invisibile, che non sta solo dentro le tasche, che sta – lo sappiamo – anche nel cuore, ma anche in testa; c’è la povertà di chi rimane da solo, di chi non riesce a darsi forza e che scoraggiato non riesce a prendersi cura di sé nella pulizia, nell’alimentazione, nelle cure mediche, nelle relazioni sociali; c’è gente isolata e che chiusa in se stessa, soffre e si ammala dentro; c’è gente che ha bisogno e, ripeto, non solo di supporto economico, ma anzitutto di vicinanza, di affetto, di compagnia, di attenzioni, di sedere attorno ad una tavola calorosa e famigliare, di trovare un luogo sicuro e accogliente dove poter vivere la giornata in svago e conversazione, condividendo esperienze, storie, senza discriminazioni o pregiudizi”.

–          Quali allora gli interventi concreti della “Casa”?

La Casa sarà un luogo visitato di tanto in tanto da figure professionali quali, ad esempio, medici, psicologi, insegnanti, ecc. E questo vale per tutte le età: dai giovani fino agli anziani, che spesso si ammalano e concludono la loro vita terrena nella solitudine. Quanto sarebbe bello poter avere i locali per accogliere tutti e poter dare loro, in base all’età, i giusti apporti necessari! Il mio sogno, che ha come riferimento due esempi di santità sacerdotale: San Giovanni Bosco e don Pino Puglisi. Casa ‘Stella Maris’ – prosegue don Daniele – vuole essere la casa per tutti, il luogo aperto e accessibile a tutti coloro che hanno bisogno, il bisogno sopra descritto. Una testimonianza evangelica semplice e pura, una carità non teorica ma fattiva e quotidiana, silenziosa e operante, trasversale ed ecumenica”.

Il parroco don Daniele Raciti

–          Perché ha scelto di chiamarla “Casa Stella Maris”?

“ ‘Casa’ perché questa dev’essere, una casa per tutti, una porta aperta per tutti, un luogo sicuro e ospitale, ciascuno deve sentirla propria, averne cura non come una struttura che semplicemente ospita a pranzo o cena, ma un luogo che si vive come proprio. ‘Stella Maris’ perché è chiaro il riferimento al luogo in cui ci troviamo, il quartiere Scariceddu di Riposto – Porto dell’Etna, dedicato alla Madonna del Carmine”.

–          Come si provvederà alle spese per i lavori effettuati e per mantenere l’opera iniziata?

Mi affido alla Provvidenza che non fa mancare mai nulla quando si agisce secondo volontà di Dio e che ci continua a meravigliare. E mi affido alla generosità di ciascuno: e se ciascuno fa o dà qualcosa si fanno grandi opere, gocce che messe insieme formano l’oceano. Sono certo di non essere da solo”.

Mario Vitale

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