Aci San Filippo / Una Via Crucis per ricordare la tragedia di Cutro

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Verrà inaugurata domenica 26 marzo, nei locali dell’Azione Cattolica Parrocchiale di Aci San Filippo, una rappresentazione della Via Crucis per ricordare la tragedia di Cutro. L’Azione Cattolica ha deciso quest’anno di dedicare la Via Crucis a tutti i migranti morti in mare. Sarà quindi occasione per ricordare anche le vittime di Cutro in Calabria, e le migliaia di uomini, donne e bambini che, in fuga da guerre, fame, oppressione e violenze, hanno perso la vita nelle acque del Mediterraneo.

Aci San Filippo / Una Via Crucis in memoria dei morti in mare

L’artistica Via Crucis si compone di 15 tappe che si snodano lungo un percorso accompagnato da momenti di riflessione per prepararsi a vivere la Settimana Santa e gioire per la Resurrezione di Cristo. Altre scene della vita di Gesù arricchiscono quest’anno la rappresentazione, quali il Battesimo, l’Ultima Cena, la preghiera al Getsemani. Ma la novità sta nel trovare dei barconi di migranti in memoria dei morti in mare. Le meditazioni sono state curate da Maria Catena Sorbello. La struttura è stata realizzata da Alfio Andronaco, Rossella Battiato e Sebastiano Catalano, tutti soci di Azione Cattolica.

Una Via Crucis per ricordare la tragedia di Cutro

I giovani di Azione Cattolica, di fronte alla tragedia di Cutro,  hanno deciso che non potevano restare a guardare cosa era accaduto senza fare nulla. Ecco l’idea di dedicare questa Via Crucis a tutte le vittime dei naufragi. Purtroppo il Mediterraneo, mare che unisce le diverse culture, è diventato ancora una volta scenario del Calvario che ingoia la vita di uomini, donne e bambini che cercavano un’ancora di salvezza. Da qui il titolo della Via Crucis, “Mare Nostrum e non Mare Mostrum”.

tragedia cutro

Aci San Filippo / La Via Crucis del Mare Nostrum

“La Via della Croce è difficile da percorrere”, dichiara don Roberto Strano, parroco della Basilica di Aci San Filippo. “Essa richiede il coraggio di salire con Cristo al Calvario, accettando con fede tutto quello che questo cammino ci chiede di affrontare”. Ma la Via della Croce è la via della felicità di seguire Gesù fino in fondo nelle circostanze spesso drammatiche del vivere quotidiano. La Via della Croce è la via che non teme insuccessi, emarginazioni o solitudini perché riempie il cuore dell’uomo della pienezza di Dio. E’ la Via della speranza e del futuro.

Tragedia di Cutro / La cultura dell’indifferenza

Pensando alla tragedia di Cutro spesso ci chiediamo chi è il responsabile del sangue di questi fratelli e sorelle. E la risposta è molto semplice: Nessuno. Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo. Abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna. Guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada e ci voltiamo dall’altra parte. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri.

Tragedia di Cutro / Una Via Crucis ad Aci San Filippomigranti cutro

Con questa Via Crucis l’Azione Cattolica vuol far riflettere tutti coloro che andranno a visitarla proprio sulla responsabilità. “La nostra proposta di impegno è camminare verso la grande Croce del Gesù Redentore non nella solitudine ma insieme ai compagni di viaggio che ognuno di noi incontra nella propria storia”, ha dichiarato Sebastiano Catalano, Presidente di AC. I viaggi della speranza non devono più trasformarsi in viaggi di morte. “I naufraghi di Cutro – continua Sebastiano – lungo la traversata del mare, hanno vissuto la Croce di Cristo. In questa Pasqua invochiamo il dono della pace e il rispetto di ogni vita umana”. La Via Crucis sarà visitabile domenica alle ore 20:00 subito dopo l’inaugurazione, nei giorni 3-4-5 aprile dalle ore 19 e infine il Sabato Santo, 8 aprile, tutto il giorno.

Maria Catena Sorbello

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