Acireale / Per l’equinozio di primavera ricordati in Cattedrale i 180 anni della meridiana

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L'intervento del prof. Pagano

Lunedì 20 marzo nella Cattedrale “Maria SS.ma Annunziata” di Acireale sono stati ricordati i 180 anni della costruzione della meridiana solare. La parrocchia in collaborazione con l’Università Popolare “Giuseppe Cristaldi” di Acireale ha organizzato l’evento commemorativo nel giorno dell’equinozio di primavera.
Molto interessanti ed apprezzati gli interventi programmati del prof. Angelo Pagano, già docente di Fisica presso l’Università di Catania, del prof. Antonio De Maria e dell’ing. Antonino Ortolani, cultori della materia. Essi con dovizia di particolari hanno illustrato al numeroso pubblico intervenuto il pregevole strumento, dal punto di vista scientifico, storico-artistico ed astronomico.

L’intervento del prof. De Maria

180 anni della meridiana solare di Acireale

Per rendere Acireale “al pari di grandi città” nel 1843 il Capitolo dei Canonici e i Giurati della città incaricarono l’astronomo danese Christian Heinrich Friedrich Peters (1813-1890) di progettare una meridiana all’interno dell’allora chiesa Madre, oggi Cattedrale di Acireale. Eseguita dallo scultore Carlo Calì di Catania, questo orologio solare segna il mezzogiorno astronomico: il raggio di sole che entra dallo gnomone (o foro solare aperto, sulla volta della cappella di Santa Venera e posto ad una altezza di circa nove metri) indica il mezzogiorno locale nel momento in cui viene a trovarsi sull’asse centrale.

L’intervento dell’ing. Ortolani

Lunga sedici metri e orientata in posizione nord-sud, essa presenta sui bordi laterali i segni zodiacali, realizzati da Giovanni Francesco Boccaccini. Segni riguardanti il periodo dell’anno corrispondente e le coordinate di riferimento su cui è stata calcolata. Sull’estremità sinistra, oltre alla data di realizzazione e ai nomi degli autori, sono riportate cinque unità di misura dell’epoca: metro francese, piede parigino, piede inglese, palmo napoletano e palmo siciliano.

La meridiana nel momento della sua realizzazione, oltre ad essere un’opera di abbellimento, aveva anche una funzione di vera utilità. Oltre a permettere di calcolare con esattezza la data della Pasqua, che secondo il Concilio di Nicea la Chiesa universale doveva celebrare la domenica seguente il plenilunio successivo all’equinozio di primavera, dava agli abitanti di Acireale la possibilità di conoscere il segnale delle ore dodici, necessario per regolare gli ormai diffusi orologi meccanici. L’opera costò più di 300 onze.

Entusiasta il pubblico, che ha seguito con estrema attenzione le spiegazioni dei tre esperti ed ha interagito con loro, ponendo numerosi quesiti. Al termine è intervenuto anche il parroco don Mario Fresta per salutare e ringraziare i presenti, e dare appuntamento a giugno per il solstizio d’estate.

Guido Leonardi

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