Acireale / Elezioni: il programma del candidato sindaco Francesco Fichera

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Francesco Fichera candidato Sindaco

Francesco Fichera candidato al ruolo di sindaco in vista delle ormai imminenti elezioni amministrative che si terranno il 28 e 29 maggio ad Acireale. Alle urne, la cittadinanza acese sarà dunque chiamata a rinnovare tanto la composizione del consiglio comunale quanto la figura del primo cittadino. Oltre 500, per la cronaca, i cittadini candidatisi per il ruolo di consigliere comunale, mossi da interesse per un’Acireale nuova e certamente migliore. Tra questi, il candidato Sindaco Fichera che, intervistato dalla nostra testata, ha spiegato le strategie socio-politiche attraverso le quali intende migliorare la città di Acireale insieme ai suoi collaboratori.

Acireale / Elezioni: chi è il candidato Francesco Fichera

49 anni, è sposato con Valentina e padre della piccola Michela. Vive e lavora ad Acireale. È figlio di una ex dipendente comunale presso la biblioteca Zelantea e di un produttore e commerciante di frutta noto in città. Fondatore insieme ai fratelli di una società attiva nel commercio di ortofrutta, ancora oggi operante nel settore. Ha compiuto gli studi ad Acireale fino al 1992, conseguendo la maturità classica al liceo classico “Gulli e Pennisi”. Anno pieno di eventi significativi e drammatici per la storia italiana al punto da segnare il suo percorso. Tanto nel campo civico quanto in quello politico. Nel 1998 si laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Parma con una tesi sul sistema tributario nello Statuto Autonomo della Regione Siciliana. Dopo l’abilitazione, dal 2001 ha preso a esercitare ad Acireale la professione di avvocato civilista.

Acireale / Elezioni: gli inizi della carriera politica del candidato Fichera

Il suo primo impegno diretto in politica risale al 2003 con la fondazione del movimento dei “Giovani Autoconvocati” e la composizione di una lista di candidati per il consiglio comunale a sostegno della candidatura di Salvo La Rosa. Il risultato della lista portò alla sua elezione in seno al consiglio comunale. Nel 2009 ha partecipato alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Acireale. Ha aderito al Partito Democratico e si è candidato poi al consiglio comunale a sostegno dell’elezione di Gaetano Cundari. In seno alle amministrative del 2014 ha partecipato alle primarie della formazione civica “Cambiamo Acireale”. E nel luglio dello stesso anno è stato designato assessore con delega all’Ambiente, all’Urbanistica e al Contenzioso della giunta Barbagallo.

Acireale / Elezioni: la recente attività politica del candidato Fichera

Oltre al tema del piano di recupero del centro storico e all’avvio delle attività dell’Urban Center, diverse le iniziative portate avanti. Nel 2017 spicca l’introduzione della raccolta differenziata porta a porta, attivando i meccanismi di un nuovo sistema che nel giro di un anno ha portato la differenziata a superare il dato del 65% mensile. Dal 2021 collabora con la segreteria del circolo del Partito Democratico di Acireale. I temi trattati sono l’esame e lo studio degli atti dell’Amministrazione Comunale eletta nel 2018 e la predisposizione di proposte su alcuni dei temi di maggiore rilevanza per la città.

Elezioni amministrative 2023

Per esempio, quelli inerenti l’igiene urbana, la partecipazione pubblica alla pianificazione del territorio, la gestione delle società partecipate, l’acquisizione del palasport. Nel marzo del 2023 accetta di competere all’elezione per la carica di Sindaco di Acireale dopo aver partecipato a numerosi incontri, sulla scia dell’entusiasmo per la ricca partecipazione alle assemblee aperte del PD.

Acireale, elezioni amministrative 2023: intervista al candidato Sindaco Francesco Fichera

Perché ha deciso di candidarsi?

Insieme ai miei collaboratori, abbiamo messo in piedi la candidatura di un gruppo e non di un singolo. Questo perché siamo convinti del fatto che da soli non si va da nessuna parte. La matrice alla base del nostro lavoro risiede nel far convergere competenze e professionalità nella realizzazione di un progetto volto a far rigermogliare la città di Acireale. Insieme ci siamo confrontati con la città, organizzando numerose riunioni su diversi temi. Da questi confronti è nato un programma caratterizzato da un unico comune denominatore: il metodo.

Il metodo che intendiamo adottare per affrontare ogni problema della città, dalla ZTL all’igiene urbana e dal decoro urbano ai problemi sui lavori pubblici, si rifà ad un confronto costante con le realtà associate della città. Per esempio, con operatori economici, sociali ed istituti religiosi. Il nostro non vuole essere un confronto di facciata, bensì un confronto reale volto a stimolare la coprogettazione e la cooperazione a più livelli. Per questo, abbiamo pensato a diversi strumenti attraverso cui attuare questi meccanismi fortemente partecipativi. Tra questi, l’Urban Center, cioè un luogo fisico in cui far convogliare le energie della città ed esprimere diversi modelli di partecipazione attraverso l’analisi di problemi e conseguenti soluzioni.

Come definirebbe il suo programma politico?

Francesco Fichera candidato Acireale

Il programma politico che abbiamo scritto non è un libro dei sogni, ma una visione reale e concreta della città ed una serie di ipotesi che riteniamo realizzabili. Non contempliamo progetti come funivie, non ci sono in programma delle opere avveniristiche. Il nostro è un programma di visione, sensibile ai problemi che tutt’oggi persistono nella vita di tutti i giorni. Acireale è una città moderna ed in quanto tale deve risolvere i problemi legati alla mobilità, per esempio. E’ necessario un cambiamento bilaterale che coinvolga il rapporto tra i servizi di pubblico trasporto ed i cittadini stessi.

Come la mobilità, è necessario ripensare al decoro urbano, non solo in rapporto al centro cittadino, ma anche e soprattutto nelle frazioni che negli ultimi anni si sono sentite abbandonate dalle istituzioni. E questa frattura tra frazioni e centro cittadino è dovuta per gran parte a dei problemi riguardanti il trasporto pubblico, la pulizia e largamente per problemi sui lavori pubblici, che raramente sono stati portati a termine.

A tal proposito cito alcuni dei lavori pubblici promessi alla cittadina acese dalle precedenti amministrazioni che sono stati fatti male o che, addirittura, non si sono mai concretizzati realmente. E’ sufficiente pensare ai lavori svolti presso la Villa Belvedere, alla “Aci Green Way” rimasta ancora chiusa. Oppure al pattinodromo e ai ritardi sulla realizzazione dell’estetica del Pala Tupparello. E ancora, si potrebbe far riferimento al nodo Cappuccini, l’importante fermata del treno prevista dal piano urbano della mobilità nel nostro centro storico che riscontra tutt’oggi grandi problemi di progettazione.

Nel suo programma politico si evidenzia un particolare interesse per le scuole che va aldilà delle canoniche lezioni e sensibilizzazioni fatte in classe. Può spiegarci da cosa nasce tale interesse e come pensa di concretizzarlo?

Elezioni amministrative 2023

Insieme ai miei collaboratori, abbiamo puntato molto sulla scuola come centro di produzione culturale. Nella fattispecie, abbiamo pensato alla scuola come luogo di emancipazione sociale e culturale in quanto entra in contatto con più attori sociali. Tra questi lo sport, il turismo ed un più grande sistema virtuoso capace di stimolare positivamente le menti dei più giovani. Purtroppo, in città c’è un grave problema di dispersione scolastica…e questo è un problema reale che necessita di una risoluzione tempestiva. I giovani che decidono di abbandonare la scuola spesso non riescono ad integrarsi nemmeno nelle professioni commerciali o di artigianato per mancanza di strumenti di crescita e di evoluzione lavorativa e personale, rischiando di diventare manovalanza per la delinquenza.

L’obbiettivo che ci poniamo di raggiungere è quello di ridurre la dispersione scolastica, anche con l’aiuto dei gruppi di volontariato del territorio acese. Pragmaticamente, abbiamo individuato uno strumento già utilizzato in altre parti del panorama nazionale: il Patto Educativo di Comunità. Talvolta, la dispersione scolastica non è dovuta soltanto a dei

background familiari che vivono in condizioni di degrado o di indigenza economica. Basti pensare alla semplice organizzazione del tempo e del trasporto in quelle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. Ad Acireale, per esempio, ci sono delle realtà associative nell’ambito dello sport che riuscirebbero a garantire l’apertura delle scuole anche nel pomeriggio, diminuendo l’eccessivo carico di studio dei giovani e agevolando le famiglie che sono in difficoltà.

Come per la scuola, il suo programma attenziona le politiche per i più fragili. Potrebbe dirci, a grandi linee, come intende procedere su questo fronte?

In città sono diverse le famiglie che vivono la disabilità nel quotidiano, spesso senza un aiuto da parte delle istituzioni a loro più prossime. Per questo, al centro del nostro programma politico c’è anche l’attenzione alle fragilità. L’istituzione in questione dovrebbe prestare il suo supporto non soltanto nei confronti della persona fragile, ma della famiglia tutta. Abbiamo intenzione di coinvolgere le persone più fragili in attività lavorative, ove possibile, per esempio. Questo per ottenere un doppio effetto. Da un lato il riconoscimento della dignità del disabile/fragile in quanto persona e dall’altro rispondere alle esigenze delle famiglie. Anche qui, questo è realizzabile nella misura in cui si crea un dialogo tra cittadini, realtà associative ed istituzioni. E’ necessario attuare delle politiche sociali di inclusione.

E’ stato lei, nel 2017, ad introdurre il sistema di raccolta differenziata porta a porta, eppure oggi la popolazione acese soffre di un aumento significativo della TARI. Potrebbe spiegarci le ragioni di tale aumento e come intende procedere a riguardo?

La raccolta differenziata è un obbligo di legge che si è concretizzato tardi ad Acireale. E questo ritardo ha gravato moltissimo sulle tasche degli acesi, i quali hanno dovuto pagare prima di tutto il secco indifferenziato che è andato in discarica per il 100%. Il sistema di raccolta differenziata che ho introdotto è un sistema evoluto che prevede il ritiro porta a porta dei rifiuti. Tuttavia, esso richiede la convergenza del lavoro di tutta una serie di componenti verso la stessa direzione. Tali componenti sono: il comune, l’impresa che si aggiudica l’appalto, gli operatori ecologici ed i cittadini stessi. E’ chiaro che se viene meno la collaborazione e la cooperazione il funzionamento di questo sistema viene compromesso.

Elezioni amministrative 2023

L’innovazione della differenziata porta a porta risiede nel fatto che, dopo aver differenziato i rifiuti in casa, non è necessario recarsi alla stazione ecologica più vicina (che può essere più o meno distante dall’abitazione). Il bidoncino viene posto sotto casa e da lì si effettua il ritiro porta a porta da parte degli operatori ecologici. Prima di introdurre la raccolta differenziata ho organizzato degli incontri ad Acireale, in ogni frazione ed in ogni parrocchia, al fine di informare i cittadini. Conseguentemente è stato attivato il sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti in 25 zone della città; infatti, ogni mattina 25 mezzi si occupano di operare in ciascuna zona. Differentemente da come si dice, il sistema ha funzionato e a dirlo non sono io, ma i dati.

Infatti, non appena ottenuta la piattaforma di conferimento dell’umido, la raccolta differenziata ha raggiunto il 68%, dato superiore allo stesso 65% imposto dalla legge. Questa percentuale, con l’educazione costante dei cittadini e la sensibilizzazione su tale tema, col costante controllo della ditta dei servizi, era destinata soltanto a crescere. Così non è stato, dopo che abbiamo lasciato il servizio nel luglio del 2018. Purtroppo, questa attenzione da parte dell’attuale amministrazione non c’è stata. Per questo, nel 2023 ci ritroviamo dei dati spaventosi.

Perché alle elezioni ad Acireale si dovrebbe a suo dire votare il candidato Fichera?

In questi ultimi vent’anni Acireale ha avuto diversi Sindaci che, seppur animati da tanti buoni propositi, non sono riusciti ad apportare nessun miglioramento sostanziale. Anzi, la città ha subito un progressivo declino in ogni ambito, soprattutto in quello culturale. Tutti e tre i miei avversari politici sono già stati Sindaci della città e lo sono stati proprio in questi anni di declino. Questo perché probabilmente la loro idea di politica è diversa da quella che noi proponiamo. Noi proponiamo una politica di competenze e questo lo si evince già a partire dalla composizione delle nostre liste. Tra di noi non ci sono “raccoglitori di consenso”, ma persone specializzate nel loro lavoro che potrebbero fare del bene per la città.

La nostra è una politica di unione che vuole arrivare ad una reale collaborazione con i cittadini. Le altre proposte politiche non sono riuscite a trovare una linea di coerenza nemmeno tra di loro, pur appartenendo allo stesso background ideologico e di valori. Si tratta di tre facce della stessa medaglia, o meglio, di un mazzo di carte che si mischia e si rimischia distribuendo le relative carte in una lista invece che in un’altra senza nemmeno un criterio apparente. Una briscola impazzita, insomma.

E’ sufficiente pensare che in molti non sono riusciti nemmeno a stilare un programma politico di proprio pugno, copiandolo da altre amministrazioni comunali a carattere nazionale, per intero. La nostra credibilità si manifesta nel lavoro congiunto che ci ha portato alla creazione del nostro programma e a candidarci ad Acireale per le elezioni amministrative 2023. Per questo, pensiamo di essere l’alternativa politica migliore per la città di Acireale.

                                                                                                    Grazia Patanè

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