Acireale / “Paolo VI, Papa internazionale” al centro dell’Assemblea regionale Fuci

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1 Fuci - prof. Sapienza
Il prof. Rosario Sapienza (a destra) e il presidente del gruppo Fuci di Acireale Francesco Leonardi (a sinistra)

Domenica 26 ottobre 2014 il gruppo Fuci di Acireale ha ospitato l’assemblea regionale della Federazione Universitaria Cattolica Italiana. Come di consueto, l’assemblea è stata aperta da un momento formativo e quest’ultimo, considerato l’evento di grazia della beatificazione di Paolo VI, non poteva non avere al centro della riflessione Giovanni Battista Montini, storico e indimenticabile assistente nazionale della Fuci (1925-1933). Tuttavia la riflessione ha voluto mettere in risalto un aspetto particolare del pontificato di Papa Montini: quello della “internazionalizzazione”.

Per dibattere su questo aspetto è stato invitato il prof. Rosario Sapienza, ordinario di diritto internazionale all’Università di Catania e autore di numerose pubblicazioni in materia di diritto internazionale e dell’Unione europea. Il prof. Sapienza, docente di indubbia competenza e bravura e legato alla Fuci (da giovane fu incaricato regionale e componente del consiglio centrale) ha posto in risalto alcuni passi del noto discorso alle Nazioni Uniti del 4 ottobre 1965. Egli ha subito introdotto l’argomento affermando come in Montini “si notò un salto di qualità rispetto alla pratica concordataria che aveva caratterizzato i rapporti della Chiesa con il mondo. In lui c’è il desiderio di porsi decisamente e direttamente a disposizione del mondo come servitore”. Da un punto di vista storico, il suo discorso all’Onu, il primo di un pontefice, inaugurò una nuova comunicazione sociale verso il mondo: infatti ad ascoltarlo c’erano tutti i rappresentanti degli stati membri (tranne l’Albania proclamatasi stato ateo). Un uomo semplice, piccolo, riservato, ma che però diete l’avvio al dialogo seppur con la nitidezza delle due posizioni. Nel discorso emerge tutto il suo stile: servo dei servi, grande nella sua umiltà, autorevole nella sua fede, cor inquietum, esperto in umanità. Rileva il prof. Sapienza come “Paolo VI andò alle Nazioni Unite in atteggiamento di servizio, accettando persino l’umiliazione di non essere ricevuto dai rappresentanti del governo americano”. E ancora: “Il suo approdo all’Onu fu un cammino faticoso ma necessario per la Chiesa, che egli definì esperta in umanità”. Le parole del Papa, in qualche modo, volevano dare notizia di quanto, proprio in quegli anni, la Chiesa stesse consegnando al mondo sulle riflessioni post Concilio Vaticano II. “Paolo VI non andò a parlare solo a nome dei cattolici ma anche a nome di chi non ha voce” nota il prof. Sapienza. E ancora “Paragonò, con grande coraggio, le Nazioni Unite alla Chiesa almeno per qual che riguarda l’aspetto temporale, ovvero unica e universale nell‘ordine spirituale”. Infondo, nel suo discorso emerse presto quella impellente richiesta affinché l’Onu offrisse al pluralismo degli stati una vera convivenza pacifica. Il prof. Sapienza, a tal proposito, ha sostenuto che Paolo VI “andò a dire che la Chiesa guardava con simpatia il mondo, che chiedeva garanzie per i diritti civili e di cogliere quelle debolezza e contraddizioni dell’internazionalizzazione liberale”.

La Fuci Sicilia
La Fuci Sicilia

Infine, non sono mancati i riferimenti alle sue “lettere al mondo” — dalla programmatica Ecclesiam suam (6 agosto 1964) fino alla Humanae vitae (25 luglio 1968), passando per la Populorum progressio (26 marzo 1967) — perché Paolo VI era consapevole che dire uomo significava riportarlo a Dio, far riscoprire quella tensione verso la verità che da sempre ha caratterizzato il cammino dell’umanità. A conclusione della relazione è seguito un breve e ricco dibattito durante i quali sono intervenuti il presidente nazionale Rita Pilotti, il vicepresidente nazionale Paolo Baroni, Giambattista Coltraro, ex vice presidente nazionale, Annalisa Coltraro, incaricata regionale della Fuci, Francesco Leonardi, presidente di gruppo di Acireale e alcuni membri del Meic di Acireale. I lavori, dopo la Santa Messa celebrata presso la chiesa di San Benedetto da don Francesco Mazzoli, assistente del gruppo di Acireale, sono proseguiti nel pomeriggio con l’assemblea regionale.

Domenico Strano

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