Acireale / Quale futuro per l’informazione in Sicilia? L’iniziativa del Lions Club sulla crisi e le prospettive

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Un interessante convegno si è tenuto ad Acireale, organizzato dal Lions Club nel cinquantesimo anno di attività 12049452_978182712224822_827719046502687085_nsociali nel territorio. Sul tema “Quale futuro per l’informazione in Sicilia?” sono stati invitati a relazionare Luigi Ronsisvalle, consigliere nazionale della Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana), Concetto Mannisi, segretario dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Alberto Cicero, segretario regionale, e Daniele Lo Porto, segretario provinciale, entrambi di Assostampa.

L’evento, accreditato dal consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, è stato coordinato da Nino Milazzo, già vicedirettore del Corriere della Sera e direttore dell’emittente televisiva Telecolor, socio del Lions di Acireale che ha organizzato il convegno. Ad aprire i lavori Saro Faraci, presidente del sodalizio e pubblicista, il quale ha evidenziato l’importanza per i giornalisti di mantenere un atteggiamento imprenditoriale nell’esercizio della professione, anche in considerazione del particolare momento che attraversa l’editoria nazionale e siciliana. Sulla crisi di quest’ultima si è soffermato a parlare il giornalista Luigi

Da sinistra: Mannisi, Lo Porto e Milazzo
Da sinistra: Mannisi, Lo Porto e Milazzo

Ronsisvalle che ha sottolineato come la carta stampata sta affrontando una crisi senza precedenti, considerata la contrazione del 70% del mercato della pubblicità e la diminuzione dei ricavi pari al 27% negli ultimi anni. A fronte di questa crisi, l’esercito dei giornalisti si infoltisce sempre di più, ma il precariato è diffusissimo e moltissimi sono i giornalisti a casa, licenziati o posti in mobilità.

Nel contesto siciliano, la situazione è aggravata dalla crisi delle emittenti televisive (Telecolor, Telejonica, TeleD e Antenna Sicilia), dal frequente ricorso della pubblica amministrazione a figure di addetti stampa scelte fra i non giornalisti e da una sostanziale crisi di nuove idee che sta mettendo in ginocchio anche le testate minori oltre ai quotidiani.

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