Ambiente / Le Saline di Trapani e la loro storia

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Saline di trapani

Le saline di Trapani costituiscono un grande patrimonio naturalistico. In un’oasi marina che favorisce l’estrazione del sale, elemento fondamentale per l’uomo. La natura è in grado di creare legami indissoluti con l’uomo sin dalla nascita.

Le Saline di Tapani: una storia lunga secoli

Le saline godono di una storia antichissima. Infatti, nel V secolo a.C. i Fenici avrebbero iniziato a lavorare il sale proprio su queste coste, forti della propria espansione sul Mediterraneo e della grande ricchezza che il sale conferiva. Nell’epoca normanna, si sa, il sale divenne un vero e proprio monopolio dello stato, sotto la guida di Federico di Svevia. La produzione continuò poi anche sotto gli Angioini. Con l’arrivo degli Aragonesi però le saline iniziarono ad essere privatizzate, fino a quando ricchi imprenditori dell’epoca acquisirono il controllo e la gestione su impianti vecchi e nuovi, in modo da favorire un nuovo periodo di crescita per le saline.

Saline di Trapani: dal declino alla riattivazione 

L’apice della produzione venne però raggiunto solo in epoca spagnola, quando Trapani si trasformò nel più grande porto del Mediterraneo per il commercio del sale. Le saline, infatti, ancora oggi si estendono fino alla città di Marsala. Dopo l’Unità d’Italia nel 1861 le saline di Trapani furono le uniche a rimanere fuori dalla nazionalizzazione e nelle mani di proprietari privati. A causa della Prima e Seconda Guerra Mondiale, la riserva vive un lungo periodo di declino a causa della concorrenza con le saline italiane più potenti e industrializzate al tempo.

Molte saline furono abbandonate o disattivate ed è proprio in questo scenario che infatti compare l’ombra dell’urbanizzazione. Le saline furono poi riattivate per salvare l’ecosistema. Proprio così nel 1995 nasce la Riserva Naturale delle Saline di Trapani e Paceco, gestita dal WWF. Il costante controllo dell’ambiente dopo l’istituzione della riserva ha favorito la nidificazione di sei nuove specie. Tra l’altro l’Ente gestore ha consentito la realizzazione di una nuova salina nella zona B della riserva, la prima salina realizzata dopo anni di distruzioni.

Saline di Trapani: la festa delle oasi

Anche quest’anno, il 29 Maggio, si è svolta la festa delle oasi, per ricordare che le riserve e i parchi rappresentano gli strumenti fondamentali per la conservazione della biodiversità. Il WWF, per l’occasione, ha inoltre chiesto l’istituzione del Garante della Natura, una figura che possa svolgere i compiti di vigilanza e monitoraggio dell’area, inserita purtroppo in un contesto i cui problemi non permettono una conciliazione con gli obiettivi di tutela. Come dice la direttrice alla Riserva, Silvana Piacentino, le aree protette sono indirizzate alla sostenibilità ambientale.

Bisogna quindi preservare il territorio ed attuare una politica regionale che possa garantire la realizzazione degli obiettivi previsti dall’UE per la salvaguardia della biodiversità. Le saline offrono la possibilità di fare visitate guidate per poter ammirare ciò che la natura offre e soprattutto come la fauna vive in questi luoghi liberi dall’influenza diretta e spesso distruttiva dell’uomo.

Valeria Finocchiaro e Gloria Manciagli

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