Diocesi / Il mandato ai nuovi presidenti parrocchiali di Ac. Mons. Raspanti: “Sperimentate con intelligenza la trasmissione della fede”

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“Il primo annuncio avviene nel quotidiano. È qui che siamo chiamati a incarnare il Vangelo e a compiere le scelte che non sono mai improvvisate ma frutto del discernimento”. Lo ha ricordato il vescovo mons. Antonino Raspanti ai gruppi di Azione cattolica della diocesi di Acireale, domenica 22 gennaio a Santa Venerina, in occasione del mandato ai nuovi presidenti parrocchiali per il triennio 2017-2020. L’accoglienza ai neo presidenti parrocchiali da parte degli “accierini” (i ragazzi dell’Acr), posti all’ingresso della chiesa del Sacro Cuore, è stato un gesto carico di significato che ha anticipato ciò su cui il vescovo si sarebbe soffermato nell’omelia: la trasmissione della fede da generazione in generazione.

Sul forte legame tra l’Azione cattolica e il suo pastore è stato l’intervento iniziale del presidente diocesano Anna Maria Cutuli: “Ci impegniamo con la Gerarchia per la realizzazione del fine generale apostolico della Chiesa”. Due le parole chiave da sottolineare ha aggiunto: “La diocesanità e l’unitarietà: ci stringiamo attorno al Vescovo, segno dell’ unità della Chiesa locale e invitiamo i presidenti a prendersi cura dell’associazione in tutte le sue articolazioni”.

Nell’annunciare alle nuove generazioni il Vangelo occorre avere cura; ed è proprio su questo che il vescovo ha incentrato la sua omelia, partendo dallo zelo con cui gli apostoli cominciarono ad annunciare Cristo: “La trasmissione della fede alle nuove generazioni – ha detto – non è un fatto scontato ma un processo graduale”. All’interno di questo processo un ruolo da sempre cruciale è quello dell’associazionismo cattolico: “Il passaggio dell’annuncio tra una generazione e l’altra non è come trasferire una somma di denaro da una banca all’altra” ma “un processo che richiede continuamente modi e tempi diversi di annunciare”. Annunciare non è solo una preoccupazione dei sacerdoti ma di tutti i battezzati in Cristo: riprendendo una frase del beato Giovanni XXIII ha invitato quindi l’Azione cattolica diocesana a “sperimentare con intelligenza la trasmissione della fede” esortando i vari gruppi a “avere più coraggio per interpretare ciò che oggi i giovani e le persone in difficoltà cercano”. Un richiamo poi all’unità e alla comunione: “Siete persone scelte e chiamate da Cristo per annunciare il suo Vangelo. Laddove persistono divisioni questi sono sintomi di un affetto scomposto. Impegnatevi a costruire testimoni credibili del Vangelo”.

Gesù ha scelto gli apostoli educandoli: così deve essere anche per l’Azione cattolica che ha un grande dono, quello di “fare conoscere Cristo”. Questo impegno, ha concluso il vescovo, “richiede sempre più coraggio”. L’Azione cattolica diocesana si prepara ora a vivere l’assemblea diocesana del 12 febbraio nel corso della quale sarà eletto il nuovo consiglio diocesano. Successivamente questo si riunirà per costituire una terna di nomi da proporre la vescovo per l’incarico di presidente diocesano per il triennio 2017-2020. Tra questi tre nomi il vescovo nominerà il nuovo presidente diocesano.

Domenico Strano

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