Bic / “Un Bellini s’il vous plaît”celebra Maria Callas nel centenario della nascita

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Maria Callas

Maria Callas nasceva cento anni fa a New York. Il suo binomio con Vincenzo Bellini si è tradotto in un legame indissolubile, che rivive nell’ascolto di interpretazioni inarrivabili: Norma, Amina in Sonnambula, Imogene nel Pirata, Elvira nei Puritani.
Il Cigno etneo- si legge in una nota stampa – nonostante il repertorio vastissimo affrontato dalla Divina, fu da lei prediletto e amato su tutti. Il primo centenario callassiano della nascita, che il mondo celebra ad ogni latitudine, non poteva dunque non trovare speciale e solenne rispondenza nell’ambito del Bellini International Context, promosso dalla Regione Siciliana Assessorato Turismo Sport e Spettacolo.

E il Bic sottolinea la ricorrenza con uno spettacolo incentrato sulla vita e la personalità umana ed artistica del soprano più grande della Storia. Sarà lei, mitica cantattrice, la protagonista del terzo appuntamento di “Un Bellini s’il vous plaît!”, il ciclo di approfondimenti con musiche e momenti conviviali, che tanto successo sta riscuotendo all’interno del variegato programma del Bic. Accanto alla serrata programmazione di opere, concerti e spettacoli improntati alla contaminazione di stili e generi.

L’omaggio a Maria Callas

Titolo dell’evento, fissato per giovedì 28 settembre alle ore 19, al Teatro Sangiorgi di Catania, è Vissi d’arte, vissi per Maria. Omaggio a Maria Callas nel centenario della nascita.

La rassegna cura  anche la riflessione storico-critica, in un contesto che adotta la formula dell’incontro culturale arricchito dall’intrattenimento musicale con aperitivo finale. Il format è realizzato dal Bic in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania e il Conservatorio di Musica “Arcangelo Corelli” di Messina.Vincenzo Bellini

Ad introdurre saranno le docenti di musicologia Maria Rosa De Luca e Graziella Seminara, attive presso il DISUM dell’ateneo catanese.  Il progetto è affidato ancora una volta ad artisti di chiara fama. Testo e drammaturgia sono di Roberto D’Alessandro. Sul palco l’Ensemble Musica Civica, con l’attore Giampiero Mancini e il trio formato da Marcello De Francesco (violino), Luciano Tarantino (violoncello), Donato Della Vista (pianoforte). E su tutto la Voce di Maria Callas. Il suo canto ‘libero’ e liberato dall’accompagnamento strumentale risuonerà in sala grazie all’elaborazione di Angelo De Cosimo, esperto sound engineer.

Il trio, dal vivo, accompagna la voce di Maria Callas

Attraverso una sofisticata tecnica d’ingegneria acustica e di estrapolazione della voce, lo spettacolo consente di ascoltare la voce del soprano con il trio che suona dal vivo in perfetta sincronia. Un esperimento unico di isolamento della voce per far rivivere le emozioni di un timbro indimenticabile, di un virtuosismo canoro mai visto prima.

La scelta è caduta su arie celeberrime, che restituiscono, come in un prisma, le sfaccettate e infinite capacità dell’artista greca di declinare da par suo le diverse stagioni del melodramma, il belcanto e non solo. “Vissi d’arte, vissi per Maria” parte anzi dalla “giovane scuola”: Giacomo Puccini. Di lui verranno riproposte l’impetuosa Tosca (appunto “Vissi d’arte”) e l’ingenua Cio Cio San  (“Un bel dì vedremo” da Madama Butterfly). A seguire Umberto Giordano con l’appassionata Maddalena di Coigny (“La mamma morta” da Andrea Chénier). Una finestra anche sul Verdi più maturo con la delicata Desdemona di Otello (“Ave Maria”). Con il suggello di “Casta diva”, la preghiera di Norma che apre uno dei grandi capolavori di Vincenzo Bellini. E che nella interpretazione di Maria Callas è la più ascoltata al mondo.

In scena Giampiero Mancini nell’interpretazione di Bruno, il fedele maggiordomo

Mentre risuoneranno le esibizioni della cantante, in scena ci sarà Bruno, il suo maggiordomo, interpretato da Giampiero Mancini. Egli svelerà i segreti, gli amori e il dietro le quinte del soprano.
Bruno prende servizio presso casa Meneghini a Milano, nel febbraio 1953, quando Maria ha trent’anni ed è bella come una dea greca. Fu un fedele servitore, rinunciando ad una vita propria. Imparò a servire, assistere, proteggere la donna che amò profondamente Meneghini, perse la testa per Onassis, si innamorò di Pasolini e non fu mai felice.

Nonostante la ferrea disciplina, la severità e la tenacia instancabile, Bruno sa che Maria è una persona fragile e diversa dal personaggio che la critica dipinge.
Non è la diva contesa da tutti i teatri, non è la superba, ambiziosa e capricciosa artista che si descrive, non è la Medea delle sue interpretazioni indimenticabili: è tutt’altro quello che gli occhi di Bruno vedono negli occhi di lei, troppo spesso pieni di dolore e lacrime, quello che le sue orecchie sentono quando Madame, come lui la chiama, piange la perdita del figlio cui è costretta a rinunciare per amore di “Aristo”, Aristotele Onassis.

Al racconto di una vita breve, dato che Maria Callas visse solo 54 anni e oggi ne avrebbe compiuti 100, è abbinato l’ascolto delle arie che l’hanno resa uno spartiacque tra il prima e il dopo. L’ingresso è libero fino ad esaurimento di posti. Info: www.bellinicontext.it  e www.visitsicily.info

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