Diocesi / Presentato ad Acireale l’Ecomuseo del Cielo e della Terra, modello innovativo di sviluppo del territorio

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E’ stato presentato lo scorso sabato 29 febbraio, nel palazzo vescovile di Acireale, il progetto per l’Ecomuseo del Cielo e della Terra.
Voluto dal Vescovo della Diocesi di Acireale, mons. Antonino Raspanti, in collaborazione con don Roberto Fucile, direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale del Turismo, Pellegrinaggi e Sport e direttore/responsabile del Parco Culturale Ecclesiale Terre dell’Etna e valle dell’Alcantara, con la dottoressa Marta Ferrantelli, europrogettista e direttore/responsabile dell’Ecomuseo con la Fondazione Città del Fanciullo, il Comune di Randazzo, il Gal Terre dell’Etna e dell’Alcantara, l’ Ente Parco Fluviale dell’ Alcantara e la Fondazione Regina Margherita, “Del Cielo e della Terra” è l’undicesimo Ecomuseo istituito in Sicilia.
Formula già sperimentata in Europa e nel resto dell’Italia, il progetto propone di far conoscere, valorizzare e promuovere le risorse di una territorio, delimitate geograficamente, creando una rete tra enti pubblici, privati, imprenditoria, scuola, università e abitanti stessi di un luogo, che diventano gli attori principali del territorio.
E’ un modello innovativo di potenziamento per lo sviluppo territoriale – dichiara mons. Raspantimirato a portare alla luce identità e peculiarità di luoghi, testimonianze del passato, culto dei santi, feste patronali per la diffusione di tradizioni locali. E’ necessaria quindi, la collaborazione di tutti per migliorare l’immagine del nostro territorio – continua ancora- per far vivere ai visitatori un’esperienza unica che lasci un bel ricordo dei nostri luoghi”.
Ricadono nell’Ecomuseo i territori del Parco Culturale Ecclesiale Terre dell’Etna e valle dell’Alcantara, ma dichiara don Fucile – “nessuno escluso, poichè potranno entrare a farne parte tutte i comuni compresi nel territorio della Diocesi acese”.

La Timpa e S. Maria La Scala  (foto Consoli)

Identità, valorizzazione e comunità, le tre parole chiavi usate dalla dottoressa Marta Ferrantelli, che ben racchiudono il senso di questo progetto: “E’ necessario riappropriarsi della propria identità di cittadini, vero punto di forza per valorizzare i territori, dove ogni membro della comunità diventa il centro delle iniziative che vengono intraprese”.
Si aspettano adesso progetti che vedano la collaborazione di istituzioni e privati, in modo da creare una rete che operi nel bene e nell’interesse di tutti, apportando un miglioramento culturale ed economico nei territori inclusi, dove la Diocesi di Acireale è la vera protagonista con il suo immenso patrimonio materiale e immateriale.

Rossella Greco

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