EuroStory 2000 / La Francia centra il double

0
39

trezeguet

I campionati europei di calcio del 2000, per la prima volta nella storia disputati in due diversi paesi (Belgio e Olanda), rievocano senza dubbi emozioni profondamente diverse ai tifosi azzurri e ai loro corrispettivi francesi.  Dopo un cammino esaltante dell’Italia, sarà la crudele “zona cesarini”, in finale, a premiare i nostri cugini francesi e a gettare nello sconforto i tifosi azzurri.

Ad Euro 2000, La nazionale allenata da Dino Zoff presenta una rosa di altissimo livello: tra i pali, il titolare è Francesco Toldo al posto del numero uno Buffon, infortunatosi poco prima. In difesa ci sono giocatori di grande levatura quali Nesta, Cannavaro, Maldini, Pessotto, a centrocampo Fiore, Albertini, Di Biagio, in attacco campioni del calibro di Del Piero, Totti, Inzaghi, Montella. L’Italia vinse agevolmente il girone, battendo tutte e tre le sue avversarie, Belgio, Svezia e Turchia, quest’ultima poi qualificatasi come seconda. Negli altri gruppi caddero a sorpresa l’Inghilterra e la Germania campione d’Europa in carica (lasciando spazio a Portogallo e Romania), mentre ai quarti di finale proseguirono Spagna e Jugoslavia (gruppo C) e Francia e Olanda (gruppo D).

L’Italia proseguì il cammino europeo archiviando nel primo tempo di gioco dei quarti di finale la pratica contro la Romania: un superbo gol di Totti al volo alla mezz’ora di gioco, seguito dalla tipica marcatura di Filippo Inzaghi, inimitabile rapace d’area. Negli altri quarti di finale l’Olanda passeggiò sui malcapitati iugoslavi per 6-1, mentre la doppietta di Nuno Gomes regalò la semifinale al Portogallo, che si impose 2-1 sulla Turchia. Con lo stesso punteggio la Francia capitanata da Didier Deschamps battè la Spagna dell’ex bandiera del Real Madrid, Fernando Hierro.

La prima semifinale tra Francia e Portogallo si risolse in favore dei galletti d’Oltralpe, in rimonta dopo l’iniziale vantaggio lusitano realizzato dal solito Nuno Gomes con un gran tiro da fuori area. Ancora una volta, il match si risolse con il golden goal ai tempi supplementari (di Zidane su rigore), dopo il pareggio di Thierry Henry.

Nell’altra semifinale, l’Italia, con i pronostici tutti a sfavore, superò soltanto ai calci di rigore i padroni di casa olandesi. La sconfitta degli Orange ebbe sostanzialmente due ragioni: la sfortuna e Francesco Toldo. Nei tempi regolamentari il resoconto della gara fu per distacco nettamente a favore degli uomini di Rijkaard. Dieci conclusioni a zero nel primo tempo, dominio a centrocampo, due rigori sbagliati (uno respinto da Toldo, l’altro dal palo), un ulteriore legno colpito da Dennis Bergkamp. Le reti ancora inviolate nell’extra time costrinsero le due nazionali a contendersi il ticket per la finale dagli undici metri.

L’Italia, sempre sconfitta dal dischetto (Europei 1980, Mondiali 1990, 1994, 1998), riuscì ad imporsi sui rivali olandesi. Toldo parò due rigori su quattro (a Frank de Boer per la seconda  volta in giornata), il terzo fu mandato in curva da Stam. Soltanto Patrick Kluivert mandò la palla in rete, ma fu del tutto inutile per gli Orange: con l’eccezione di Paolo Maldini (che fece parare ad Edwin Van Der Sar il primo rigore in carriera), Di Biagio, Pessotto e soprattutto Totti con lo splendido cucchiaio, fecero centro dal dischetto. Una partita incredibile per l’Italia, proiettata a quel punto all’ultimo atto di Euro 2000.

La finale del 2 Luglio si disputò a Rotterdam, allo Stadion Feijenoord. Gli azzurri, per buona parte del match superiori, passarono in vantaggio grazie ad una comoda rete siglata da Marco del Vecchio poco dopo l’inizio del secondo tempo. Nello spazio di pochi minuti Del Piero non riuscì a sfruttare due ghiotte occasioni per chiudere definitivamente il match. Entrati nel recupero, i tifosi azzurri iniziarono a pregustare il secondo titolo europeo, dopo quello conquistato nel 1968. Milioni di telespettatori presero in mano le bandiere da sventolare in balcone e molti si misero in macchina pronti a far impazzare i clacson. A 50 secondi dal termine i preparativi della festa furono però bruscamente interrotti: lancio disperato di Barthez, doppia spizzata di testa e palla tra i piedi di  Sylvain Wiltord che, calciando da sinistra a incrociare, battè l’incolpevole Toldo. Psicologicamente tramortiti, gli azzurri furono poi definitivamente battuti dal golden goal siglato da David Trezeguet.

Una delusione tremenda per gli uomini della nostra nazionale, tante le polemiche successive. Lo stesso Zoff rassegnò le dimissioni da c.t. della nazionale in seguito alle durissime parole usate nei suoi confronti da Silvio Berlusconi. Per la nazionale francese, al contrario, fu il momento più alto, e chissà se irripetibile, dopo la vittoria di due anni prima ai campionati del mondo del 1998.

Gabriele Pulvirenti

Print Friendly, PDF & Email