Flashmob / Il pensiero di due giovani scout: temono che la guerra si trasformi in un conflitto mondiale

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flashmob contro la guerra

Il 24 febbraio, ad Acireale, sono stati ricordati con un flashmob i due anni dallo scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina e sono anche state ricordate le vittime di tutti i conflitti purtroppo ancora in corso nel mondo.
Quando scoppia una guerra, qualsiasi essa sia ed ovunque si trovi, si dimentica spesso quale sia il vero prezzo che si sconta. Cosa resta, alla fine, se non persone uccise ?
Chi ne paga di più le conseguenze ? Certamente le giovani generazioni che sconteranno in futuro il prezzo di quanto sta accadendo e pagheranno le scelte dei grandi della terra: lo scontano sia i ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine che i conflitti li vivono da vicino, ma anche quelli che li seguono a distanza.

Quali prospettive e quali speranze riserva per loro il futuro ?
Durante il flashmob del 24 febbraio, abbiamo avvicinato Emma ed Alessandro (nomi di fantasia), due scout acesi di tredici anni, per chiedere la loro opinione su quanto sta accadendo nel mondo.

locandina flashmob Acireale
La locandina del flashmob
Sapete dei conflitti in corso nel mondo?

Entrambi: sì.

Quale vi preoccupa maggiormente?

Emma: Il conflitto che più mi  preoccupa è quello in corso tra Israele e Palestina.
Alessandro: A me, invece, spaventa di più la guerra in corso tra Russia ed Ucraina.

Cosa vi preoccupa di più?

Emma: Ho paura che, prima o poi, da una delle due parti ci possa essere una reazione che porti ad un’espansione della guerra.
Alessandro: Ho paura di un possibile intervento degli Stati Uniti e la mia paura più grande è che la guerra si trasformi in un conflitto mondiale.

Avete paura delle conseguenze ambientali, dell’inquinamento che lasceranno le guerre?

Entrambi: Sì. Anche se ora non ce ne rendiamo conto e pensiamo che sia lontano da noi e pensiamo che l’inquinamento lo vivano solo a livello acustico, ma anche a livello territoriale, le persone coinvolte. Anche per produrre le armi si genera inquinamento.

Se un giorno poteste avere la possibilità di parlare ai capi di Stato, cosa vorreste dire loro su quanto sta accadendo in questi conflitti?

Emma: Io vorrei dire a chi ci governa di risolvere i conflitti con il dialogo.
Alessandro: Io, invece, sono molto scoraggiato e penso che anche l’intervento mio o dei giovani non farà cambiare nulla.

 Giulia Bella

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