Intervista / Padre Alberti: “La mia vita all’Oratorio dei Padri Filippini”

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padre Alberti

Padre Salvatore Alberti, in questo anno 2021, ha compiuto cinquant’ anni di sacerdozio. E’ stato molto attivo nell’Oratorio dei Padri Filippini di Acireale, nell’ Istituto San Michele, quale prof. di Religione e  dal 2009 ad oggi, prof. di storia e filosofia, nel locale Liceo Scientifico.
Ad Acireale è un nome di prestigio. Lo abbiamo incontrato per conoscerlo meglio.

Padre Alberti, come e quando si è manifestata la sua chiamata interiore alla vita di donazione a Dio?

A dieci anni, ero chierichetto, voluto molto bene dalle Suore, specie da suor Umberta Casari, tumulata nel suo paese sotto un bel monumento, realizzato dai fedeli. Dopo l’ordinazione sacerdotale di un mio compaesano, don Michele Testa  mi diede la sua immaginetta, con la frase di San Giovanni Bosco:” il più gran dono che Dio possa fare ad una famiglia è un figlio  sacerdote ”.  Rimasi colpito, essendo guidato  nell’avvincente lettura degli ‘Atti degli Apostoli illustrati’ dal nonno Salvatore.”

Nella nativa Cerami, in provincia di Enna, o nel territorio, c’erano i Padri di San Filippo Neri?

No. All’animazione del Grest, c’era un chierico, il prof. Nuccio Sciacchitano, che m’invitò a venire in Acireale, per entrare nell’Oratorio, in funzione dal 1756. Io, contento, accettai .

 Cambiò la sua vita giovanile? Il suo impegno scolastico mirava alla laurea?

Sono oratoriano, cioè prete secolare, vivente in comunità, per tutta la vita con la promessa della stabilità nel luogo. Lo studio mi appassionava: prima all’Istituto teologico di Catania ho conseguito il baccellierato. Poi mi sono laureato in Storia e filosofia a Macerata con il Rettore, prof. Luigi Alici, già presidente di A.C.
La tesi di laurea con il prof. Giovanni Ferretti su “Ermeneutica biblica”, secondo Paul Ricoeur, è stata stampata nel 2020.

Padre Alberti e la professoressa Anna Bella

Quale differenza riscontra nell’Oratorio di Acireale tra cinquant’anni fa e oggi?

Entrai nell’ottobre del 1959, 62 anni fa: c’erano 12 padri, un fratello e alcuni aspiranti, mentre oggi siamo tre padri e due membri di comunità. In tutti gli Istituti clericali si nota questa differenza. Da molti decenni c’è un calo di seminaristi, perché prima alcuni seminaristi erano attratti dalla possibilità di continuare gli studi.

Padre Alberti, quanti sono gli episodi indimenticabili della sua attiva vita sacerdotale?

Molti. Dico semplicemente che la mia formazione si è realizzata all’Oratorio di San Filippo e al Seminario di Acireale. Tra la decina di Padri Filippini, per tutti cito P. Giuseppe Di Maio. Devo alla loro diligenza e al loro esempio, ma anche alla cura dei Superiori del Seminario la spinta all’amore per la preghiera. Amore per i giovani, per lo studio, per la musica, per la direzione spirituale, per la Diocesi, per la parrocchia.

Quale differenza di vita socio-ecclesiale in Acireale si è verificata in questi 50 anni?

Nel 1959 l’Oratorio alle 5,30 del mattino era pieno pieno; adesso si è passati alle 7, ma non è assolutamente frequentato come allora. La religiosità è discesa a circa il 10% dei fedeli. In Francia si parla del 3%. Comunque i cattolici sono più coerenti.

                                                                                                                       Anna Bella

 

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