Libri / Bambini, immagini, nuovi media: ecco il manuale per educare i “nativi digitali” sin dal primo anno di età

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I giochi sul tablet sono il peggiore intrattenimento per i nostri figli? No, basta scegliere quelli giusti. Vietare internet ai bimbi? È una battaglia senza senso, meglio educare i più piccoli a sfruttarne le potenzialità e a evitarne i rischi. La tecnologia è un danno per l’apprendimento? Al contrario, se usata correttamente può diventare una grande risorsa.
Oggi i bambini, sin da piccolissimi, sono immersi in un mondo di immagini mediate da uno schermo – soprattutto smartphone e tablet – in modo invasivo: secondo l’Istituto di Neuroscienze del CNR è possibile che in futuro, accanto ai centri del linguaggio, che hanno la loro sede nell’emisfero sinistro del cervello (per i destrimani), si sviluppino centri per il linguaggio digitale.
L’Italia, però, risulta ancora arretrata rispetto all’alfabetizzazione ai media, mentre la necessità di tutelare la crescita dei bambini di fronte ai contenuti mediatici è un tema urgente, non più rinviabile, che coinvolge docenti, insegnanti e genitori. Per questo Coopselios, cooperativa sociale da sempre molto attenta e impegnata nella promozione di tematiche educative contemporanee, ha realizzato con la supervisione di Lorella Zanardo il libro “Educare alle immagini e ai media. Manuale per un uso consapevole da 0 a 11 anni”, edito dalla casa editrice Spaggiari Junior e curato da Sabrina Bonaccini, Direttore tecnico Area Educativa Coopselios. (101 pagine, 20 euro).
Il volume – si legge in una nota della Coopselios -è una bussola riguardo a questi temi e si muove su tre linee guida che sono anche gli obiettivi da raggiungere per una corretta “dieta mediatica” per i nostri bambini: la prima riguarda la promozione – in bambini, insegnanti e genitori, della consapevolezza e dell’abilità nel guardare e comprendere le immagini che arrivano dall’esterno, imparare a riconoscere la distinzione tra finzione e realtà, l’attivazione di azioni di denuncia nei confronti di immagini che si ritengono dannose, discriminanti o lesive della dignità. La seconda è volta alla promozione della capacità di gestire la propria immagine comprendendone il valore, le implicazioni e le conseguenze nel tempo della presenza delle nostre immagini e dei comportamenti che vi sono collegati, in modo da sapersi tutelare nel rispetto di sé e degli altri. Infine, la terza è relativa al piano creativo: promuovere le abilità e le conoscenze per imparare a “fare media”, cioè ideare, progettare e realizzare messaggi e contenuti da promuovere nella “mediasfera”.
Il libro offre numerose proposte didattiche concrete e già sperimentate rivolte agli insegnanti e agli educatori che vogliano iniziare un percorso di ricerca con i bambini e le bambine da 0 a 11 anni. Questi percorsi didattici innovativi, sperimentati su diverse strutture del territorio reggiano gestite da Coopselios, sono già realtà presso il Centro di sperimentazione creativa per l’infanzia “Le Corti” di Correggio (RE): il centro si propone come laboratorio di cultura digitale, dove condividere idee, risorse, opportunità. Atelier creativi, contesti di esplorazione e conoscenze innovativi diventano al Centro “Le Corti” importanti occasioni di apprendimento.

 

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