Libri / “L’incendio” di Cecilia Sala, racconto di tre grandi conflitti vissuti da persone comuni

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presentazione libro di Cecilia Sala

A Catania ha avuto luogo il festival di geopolitica “Mare Liberum”, organizzato dall’Associazione diplomatici, in partnership con l’ Eastwest European Institute ed in collaborazione con l’Università degli studi di Catania, il quotidiano La Sicilia, il quotidiano Linkiesta, con il patrocinio del Comune di Catania.
In questa cornice analisti, esperti, politici e giornalisti hanno dialogato con il pubblico su tematiche di stretta attualità. Cioè  la crisi climatica, il conflitto ucraino, l’intelligenza artificiale, il giornalismo, l’immigrazione, ma anche cultura, economia, democrazia.

Infatti, sempre nell’ambito della ricca offerta culturale del festival,  Cecilia Sala, giornalista de Il Foglio, inviata di guerra ed autrice del Podcast Chora Media “Stories”, ha presentato il suo libro “L’incendio”.  La giornalista e conduttrice televisiva Maria Latella ha moderato l’incontro tenutosi nella sala consiliare del comune di Catania.presentazione libro L'incendio di Cecilia Sala

Giornalismo di guerra nel libro “L’incendio” di Cecilia Sala

Il nuovo libro della giornalista Sala racconta di tre grandi incendi che divampano nel mondo, continuano a bruciare e ardono. Parla di ribellione, passione, gioventù e voglia di libertà, facendo riflettere anche su quanto sia rischioso e delicato il giornalismo di guerra.
È un incendio  che arde a diverse latitudini: in Ucraina, Iraq, Afghanistan. Un incendio raccontato con la sapienza giornalistica di chi sa che, per narrare un “incendio” bisogna sempre partire dal racconto dei civili.

Cecilia Sala scrive e presenta con empatia la storia “persone comuni” , raccontando come un conflitto possa insediarsi nella loro quotidianità. Questo, in fondo, è il modo più diretto ed efficace per fare arrivare a chi legge la percezione di ciò che un’intera generazione, a non molta distanza dall’Italia, è costretta a vivere.

Siamo in Ucraina, a poche settimane dall’inizio dell’invasione russa. La giornalista incontra ad una festa una ventottenne di nome Katerina che le dice di sperare nella correttezza delle previsioni americane sull’avanzata delle truppe russe verso l’Ucraina. Perché sostiene che non abbia più senso continuare a vivere con la sensazione che questo possa accadere da un momento all’altro.
In Iran, un’altra donna, una giovane studentessa, alla morte di Masha Amini, inizia a scrivere il nome della giovane vittima ovunque, per sollevare una grande protesta.  In Afghanistan, una donna, Zafira, si rifiuta di sottostare alle leggi imposte dai talebani.

Sono storie che raccontano come la Storia, che appartiene a tutti, sia stata fatta da “gente comune” che ha deciso di mettersi in gioco. Perché ha capito che sarebbe potuto accadere anche a lei, che ci sarebbero potute essere le proprie figlie al posto di Mahsa Amini. Consapevoli che il loro incendio sarebbe divampato imponente perché la loro rivolta lo avrebbe alimentato.

Giulia Bella

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