Living Lab Acireale / Seminario sull’architettura religiosa siciliana

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Living Lab Acireale/ Seminario

Ad Acireale, lo scorso 9 Novembre, nell’ambito del progetto Living Lab, si è svolto da remoto il seminario “Cuspidi e cupole in mattoni maiolicati nell’architettura religiosa siciliana. Materiali, tecniche costruttive e recupero“, promosso dal Gal Terre di Aci in collaborazione con l’Associazione Ingegneriarchitettiacesi. Inoltre, l’iniziativa è stata patrocinata dell’Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Catania.

Il seminario, moderato da Mariagrazia Leonardi, Innovation Manager del Living Lab di Acireale, ha visto la partecipazione di oltre settanta liberi professionisti. Oltre a ciò, hanno presenziato, sempre da remoto, anche Anna Privitera Direttore Gal Terre di Aci e Rossella Corrao, consulente Scientifico del Living Lab delle Aci. L’incontro si snoderà anche in una seconda parte, in presenza, giorno 16 Novembre presso i locali di Via San Giovanni Nepomuceno. La novità sarà l’ausilio della stampa 3D.

L’iniziativa del Gal Terre di Aci/ Le parole del Presidente Greco

Sebastian Carlo Greco, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Catania.

Introdotto dalla moderatrice, il primo a prendere la parola è stato Sebastian Carlo Greco, Presidente dell’Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Catania. “Già solo osservando la copertina dell’evento qualcosa mi ricordava casa. E’ per un onore, come acese, avere dei riferimenti al di sopra dei monumenti, sapere com’è importante il nostro territorio e com’è importante impreziosirlo nei suoi elementi architettonici. Infatti oggi si ha possibilità di approfondire quale sono le tecniche e le modalità di recupero di quello che è il patrimonio artistico”.

Le parole di Rossella Corrao

“Siamo lieti di dare un contributo con l’organizzazione di questo seminario. Lo studio che presenterà il Professore Calogero Vinci è un progetto avviato da tempo, ben prima del progetto Living Lab delle Aci. Lo sottolineo poichè si tratta di uno studio che lega profondamente delle dinamiche dei nostri campi disciplinari all’interno del panorama Acese. Il racconto che farà oggi il professore Vinci è basato su come le nuove tecnologie ci possano aiutare per intervenire nel nostro patrimonio artistico e culturale, con gli aspetti correlati alla stampa 3D con interventi mirati a risolvere problemi specifici e dettagliati, senza particolari alterazioni. Nonostante si tratti di una visita virtuale, può contribuire a preparare un turista, per esempio, per la fruizione di alcuni beni architettonici inaccensibili per alcune categorie come anziani o disabili fisici e/o mentali”. 

Anna Privitera, Direttrice del GAL Terre di Aci, si è detta emozionata, ringraziando Corrao e Vinci per questo gemellaggio con la città di Palermo e l’Associazione Ingegneriarchitetti acesi per l’aiuto anche dal punto di vista laboratoriale, porgendo poi i saluti del Presidente del Gal Terre di Aci, l’ingegnere Roberto Barbagallo, sindaco della città di Acireale e dell’Assessore alla Cultura, l’avvocato Vincenzo Di Mauro.

L’intervento di Antonio Raciti, Presidente Ignegneriarchitettiacesi

“La nostra associazione ha sempre puntato molto ad operare per la fruizione e valorizzazione dei beni culturali del territorio, impegnandosi a sostenere l’iniziativa del Gal relativa all’iniziativa del Living Lab. Vorrei, brevemente, sottolineare degli aspetti che mi sembrano degni di nota. Gli studi che sono stati compiuti sono importantissimi perchè i beni in discussione sono fondamentali per i nostri centri storici”.

Sono degli studi importanti ha affermato Raciti– perchè mettono in evidenza la perizia e il lavoro degli artigiani che hanno messo in piedi il patrimonio architettonico di grandissimo valore, dalle piastrelle ai mattoni più particolari e dettagliati. Lo studioso, propone infatti, degli studi sulle pavimentazioni negli edifici religiosi del nostro territorio, soprattutto in quelle realtà in cui le pavimentazioni non sono state manomesse. Pone esempio l’Eremo di Sant’Anna.

Gli studi condotti dal Professore Calogero Vinci, docente dell’Università di studi di Palermo 

Grazie a tutti i presenti per questa occasione. Vorrei esporvi gli studi che ho condotto negli ultimi anni. Si tratta di un tema interessante dal punto di visto storico qui in Sicilia a partire dal XVII secolo. L’architetto Greco, prima diceva bene, un chiaro esempio sono le cupole presenti al centro storico di Acireale. L’interesse per questi elementi architettonici poco studiati e conosciuti, nasce perchè questi elementi costruttivi di base declinano un rapporto tra struttura e forma sottovalutato. Anche l’uso della ceramica, in particolare nei mattoni maiolicati, ha permesso lo studio di cupole e cuspidi in funzione delle caratteristiche geometriche, sottolineando sicuramente l’elemento decorativo“.

Un chiaro esempio lo dona la Chiesa di Loreto Petralia Soprana (PA)

L’interesse per questo argomento, dichiara Vinci, nasce dalla consapevolezza della mancanza di informazione. Tanti anni fa, quando per la prima volta si è avvicinato al tema, inizialmente nei pressi delle Madonie, si sapeva ben poco. Anche rispetto a questa mancanza di informazioni di conoscenza le cuspidi che hanno una valenza cromatica costituivano degli elementi appariscenti. La caratterizzazione cromatica, ci spiega, rende di grande interesse l’individuazione riguardo le assonanze con le figure medio ordinali. E’ fondamentale comprendere come  si tratti di elementi che si ritrovano (come maiolizzo maiolicato) prevalentemente in ambito siciliano, che diventa nei secoli sempre più importante.

Le caratteristiche delle cuspidi e delle cupole in mattoni maiolicati nell’architettura religiosa siciliana

Il rapporto con il paesaggio è fondamentale, per la caratteristica di essere osservati anche a distanza insieme alla nota cromatica, diventando dei veri e propri punti di riferimento anche per la popolazione stessa nei centri abitati. Ma anche nella realtà acese troviamo due esempi di cuspidi gemelle. Questa prima immagine ci suggerisce un secondo elemento: la fragilità. Anche questo ci ha portato ad approfondire questo sistema architettonico. Sono fragili per caratteristiche intrinseche come le altezze notevoli. Sono elementi che presentano una terminazione metallica, quindi i fulmini sono sicuramente dei potenziali nemici. Basti pensare al Duomo di Parma e all’incendio scatenatosi nel 2022.

Verso l’area interna a Leonforte in provincia di Enna, permane la geometria conica con una ricorrenza negli elementi geometrici decorativi. Spostandoci nell’ambito extra urbano ci sono degli edifici immersi in contesti diversi, seppur le prerogative delle cuspidi maiolicate rimangono invariati, come osserviamo nel PPT”.

Living Lab/ Focus del seminario sulla città di Acireale

Il Professore Vinci continua nel suo discorso, affermando che nella storia acese, il consulto all’archivio ha permesso di poter studiare le cuspidi focalizzandosi proprio su alcuni elementi di costruzione. Si tratta di un caso emblematico perchè tramite la realizzazione delle due cuspidi, realizzate a distanza di due secoli, sono presenti delle differenze anche a livello del mattone maiolicato. Rispetto alla realizzazione più recente, di cui si hanno anche delle mappe di lavoro, è stato possibile ottenere delle informazioni risalenti alla seconda metà dell’800 sulla cuspide meno recente. Nei documenti consultati però non si ritrova alcun riferimento al disegno o alle geometriche da realizzare. Nel caso della cuspide di Acireale, invece, c’è uno specifico riferimento alle impalcature da utilizzare. Al tempo il sindaco di Acireale, Pasquale Pennisi, chiese dei pareri all’architetto Giovan Battista Filippo Basile. Stranamente, senza però poi notare degli interventi di quest’ultimo sulle cuspidi”.

Vinci asserisce che: “Allontandoci dalla realtà acese, in Italia rispetto alla varietà delle geometrie generali c’è una visione più ampia, le geometrie sono sempre più coniche e snelle rispetto a quelle siciliane e manca quasi sempre la caratterizzazione cromatica degli elementi. Le cupole maiolicate, però raccontano gli spostamenti delle maestranze e in questo panorama, la città di Caltagirone, è il centro di maggiore rilevanza”.

Giorgia Fichera

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