Luoghi della fede / Il monastero del Carmelo di Concenedo e la sua storia

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Monastero Concenedo

Il monastero del Carmelo di Concenedo accoglie le Carmelitane scalze, legate alla riforma del Carmelo voluta da Teresa d’Avila. La famiglia Carmelitana ha origini antiche nella storia: il Carmelo è il monte sacro per Israele e l’Islam a motivo del sacrificio del profeta Elia vittorioso sui profeti di Baal. Verso il 1210 un gruppo di eremiti, raccolti intorno ad una cappella dedicata alla Madonna, chiesero ad Alberto, patriarca di Gerusalemme, una Regola di vita; divennero così «I fratelli della beata Vergine Maria del Monte Carmelo». Diffusisi in Europa e conosciuti come i Carmelitani conobbero una fioritura sorprendente, anche delle donne iniziarono a vivere secondo la Regola di Alberto e divennero le Carmelitane, monache di clausura.

In Spagna, nel XVI secolo, Teresa di Gesù ad Avila ritorna all’antica Regola di Alberto che, nel susseguirsi dei secoli, si era molto mitigata. Nella sua vita ella fondò 17 monasteri ed è conosciuta come la «Madre degli spirituali» per la ricchezza della sua vita mistica e della sua dottrina; fu proclamata, come prima donna, Dottore della Chiesa, nel 1971.

Il monastero del Carmelo di Concenedo e la sua storia

Rosa Ambrogina
Rosa Ambrogina

La nostra storia – nel territorio lombardo –  nasce tra i desideri e i tentativi, tra le speranze e le lacrime di Rosa Ambrogina. “Hai mutato il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia”, dice grato il salmista. Rosa Ambrogia, fin dalla tenera età anelava alla vita contemplativa e provò ad entrare nel monastero della Visitazione di via Santa Sofia a Milano. Dovette lasciare a causa della sua debole salute, ma nel suo cuore rimase l’aspirazione a fondare lei stessa un monastero. Un giorno si trovava in visita alla famiglia De Micheli, posando lo sguardo nella vallata scorse al di là delle colline il campanile di Concenedo, alcuni prati e dei dossi. L’impeto del suo spirito fu tale da esprimerlo verbalmente: «Costruirò là un monastero carmelitano». A quel giorno risale la nascita del nostro Carmelo dedicato a «Nostra Signora del Monte Carmelo». 

Il monastero del Carmelo di Concenedo e la sua storia

La sua realizzazione invece conobbe tempi lunghi e tappe diversificate. Negli anni ‘60 fu necessario acquistare i terreni dai diversi proprietari, scegliere il progettista per la costruzione della casa. Rosa Ambrogina posò nelle fondamenta alcuni segni carmelitani (delle medagliette con la Madonna del Carmelo e della prediletta Teresa di Gesù Bambino). Iniziò così la vita di una primissima comunità finchè nel 1985 un gruppetto di monache, provenienti dal Carmelo di San Remo, cercava una località in cui aprire un Carmelo. I due desideri confluirono in un solo: le sorelle giunsero a Concenedo il 1 ottobre 1985. 

Capella monastero Concenedo
Grazie alle ampie vetrate, dalla nostra cappella, si possono vedere di monti della Valsassina. Questo ricorda la frase del salmista: “Alzo gli occhi verso i monti, da dove mi verrà l’aiuto? il mio aiuto viene dal Signore”

Il 1 maggio 1991 il cardinale Carlo Maria Martini, che aveva sempre seguito molto da vicino tutti i desideri e tutte le vicende della neo nata casa, attraverso la sua amicizia con la signorina Rosa Ambrogina, dopo la venuta a Concenedo di Barzio di un gruppo di carmelitane provenienti dal Carmelo di Legnano, riconobbe il «Sito S. Maria al Monte», come un monastero di clausura appartenente all’Ordine delle Carmelitane Scalze. Nella nostra comunità giunsero un  gruppo di monache proveniente dal Carmelo di Ferrara, nel marzo 1999, portò con grande gioia di tutte, all’apertura del tanto atteso noviziato. 

Il monastero del Carmelo di Concenedo e la sua storia

Monasterino
Monasterino adiacente al nostro attuale edificio monastico

Tutti i loro passi furono seguiti con attenzione da Rosa Ambrogina che non poté allora perseverare nella vita monastica: il progetto di Dio che sembrava fallimentare negli anni ‘20, sul finire del secolo consente ora a numerose monache di vivere la vita monastica carmelitana. Il monastero, insegna H. U. von Balthasar, si può pensare come un castello sulla cui torre sventoli una bandiera con la scritta: «Dio esiste, io lo ho incontrato!». Questo il grido muto e silente della vita monastica carmelitana: incontrarLo e donarLo a tutti i fratelli e le sorelle. Teresa di Gesù con la sua opera “Il Castello Interiore” traccia il percorso dal ponte levatoio all’appartamento del Grande Re, mentre la persona si lascia plasmare dall’incontro e diventa annuncio evangelico.

Le sorelle del Carmelo di Concenedo

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