Noto / Ricordato con un grande concerto l’incanto della Filarmonica della Scala di Milano

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Noto Filarmonica Scala Milano

L’Orchestra Filarmonica della Scala di Milano ha celebrato il centenario della nascita di Maria Callas con un grande concerto diretto dal Maestro Robert Trevino, in apertura del Noto Musica Festival davanti alla scalinata della Cattedrale di Noto, capitale del barocco e patrimonio dell’Unesco.

La grande musica nel cuore del barocco siciliano 

Tra le orchestre più apprezzate al mondo, ha interpretato due celeberrime pagine del repertorio sinfonico romantico, l’Italiana di Mendelssohn e la di Beethoven, oltre ad omaggiare la divina Maria Callas, con l’Ouverture dalla Norma e l’aria “Casta Diva“. L’evento musicale, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Noto, dal Ministero della Cultura, dalla Regione Siciliana, è stato ideato e prodotto da Mediatica in collaborazione con l’Associazione Concerti Città di Noto.

Il sindaco di Noto, Corrado Figura, si è impegnato a fondo per ospitare e promuovere questo importante appuntamento musicale”, spiega l’organizzatore Gianni Filippini. Questo progetto è la continuazione di una visione che ha garantito a Noto di diventare un brand celebrato in tutto il mondo. In uno scenario suggestivo quale la scalinata della Cattedrale, al pubblico presente è stato riservato uno spettacolo di straordinaria bellezza.

Robert Trevino conduce la Filarmonica della Scala di Milano a Noto 

Con un gesto elegante e sempre chiaro, il Maestro Trevino ha condotto l’Orchestra, in splendida forma, attraverso una lettura lucida e allo stesso tempo intensa della Settima sinfonia di Beethoven. Un turbinio di emozioni crescenti e in perfetto equilibrio tra loro: dalla nascita del primo movimento, passando per Allegro con Brio il quale ha lasciato la platea attonita. Una lettura universale, capace di arrivare a tutti, senz’altro facilitato dall’atmosfera netina, al contempo elegante e rilassata.

A seguito dei lunghi applausi della platea non è mancato il bis. L’orchestra ha salutato il pubblico sulle note di una magnifica esecuzione dell’ouverture de Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart. Una conclusione entusiasmante per una serata decisamente unica che ha dato il via ad una stagione estiva all’insegna della grande musica nella capitale del barocco siciliano.

Arte, storia e musica 

Un palcoscenico incastonato tra le architetture di Palazzo Ducezio e della Chiesa di San Nicolò ha accolto l’organico dei 65 Maestri della Filarmonica della Scala. Soltanto 700 persone hanno assistito e seguito il concerto dal vivo accomodandosi ai piedi della scalinata della Cattedrale in un ambiente esclusivo e di particolare suggestione. Come ha spiegato il maestro Robert Trevino: “Credo che questo sia un concerto storico sia per La filarmonica della Scala, sia per la città. È la prima volta che l’orchestra si esibisce in questo luogo così fascinoso, attorniata da un contesto meraviglioso e con una storia così importante”.

La sua è una direzione che, nello spirito della migliore tradizione sinfonica europea, va dritta all’essenza dei grandi compositori, esplorando tutte le possibilità che una grande orchestra contemporanea può offrire. Così accade che, ascoltando le note dell’Italiana di Mendelssohn, il pubblico intuisca le sensazioni che il compositore tedesco ha provato durante il suo viaggio nel Bel Paese. L’esecuzione nella cornice mediterranea di Noto ha impreziosito l’iconico momento.

Robert Trevino Noto Musica Festival

L’intervista a Robert Trevino

Durante l’intervista condotta al Maestro dell’Orchestra della Scala di Milano, Robert Trevino, ci confessa: “Credo occorra sfatare il mito secondo il quale ai giovani non interessa la musica classica. Siamo abituati a pensare in modo binario, o ami la classica oppure no. Nelle mie playlist di Apple music non ci sono soltanto Beethoven e Strauss, ma anche Lady Gaga, Freddie Mercury e Frank Sinatra. Per i ragazzi è lo stesso, come mi ha confermato chi si occupa di piattaforme musicali. Per questo motivo non sono d’accordo con chi ritiene necessario semplificare il repertorio classico per raggiungere un pubblico più ampio. La sua grandezza risiede proprio nella sua complessità ed edulcorarla la trasformerebbe in qualcosa che non è”.

Continua dicendo: “La sfida è allora quella di proporre performance di altissimo livello e lasciare che la musica si faccia giustizia da sola. Credo che la ritrosia di una fetta di pubblico a venire ad ascoltare la classica sia legata soprattutto al formalismo di certi contesti di fruizione. Credo che le offerte di alta qualità siano comprese da tutti. Potrebbe non piacerti Beethoven, ma potresti innamorarti di Mendelssohn o di Bellini, oppure goderti semplicemente l’esperienza. In ogni caso a Noto offriremo qualcosa di straordinario”.

Giuliana Aglio 

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