Otium et negotium 29 / La Pasqua centro del tempo liturgico. Il cristiano si ispiri ai discepoli di Emmaus

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La cena di Emmaus (di Caravaggio)

Continuano le riflessioni del nostro Nino Ortolani. Prendendo lo spunto dall’annuncio che ogni anno viene dato durante la messa dell’Epifania, quello in cui vengono rese note tutte le cosiddette “feste mobili”, viene sottolineata l’importanza della Pasqua, dalla cui data dipendono le altre festività, ma che rappresenta pure il vero e degno significato della messa domenicale. Teniamo pure presente il criterio per individuare il giorno della Pasqua, perché siamo sicuri che il nostro Autore ci tornerà.

Carissimo lettore,

come avrai notato, nella messa dell’Epifania viene letto l’“annuncio del giorno della Pasqua”, che così inizia: “Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno”. “Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza”. È un invito a vivere alla presenza di Dio ricordandoci di essere suoi figli.

“Centro di tutto l’anno liturgico è il triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua, il 1° aprile”. Spente ormai da tempo le luci del tempo di Natale viene acceso questo faro che illumina la liturgia del tempo ordinario che finirà sabato 1 dicembre. Infatti il 2 dicembre sarà la prima domenica di Avvento. In questo lungo tempo liturgico, di oltre trenta settimane, si inserisce la parentesi della Quaresima, con inizio delle “Ceneri il 14 febbraio”, e del tempo Pasquale che si conclude con la festa di Pentecoste il 20 maggio.

La cena di Emmaus (Caravaggio)

“In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte”. Non è una semplice commemorazione, un ricordo di un fatto storico appartenente al passato, ma “memoriale del sacrificio di Cristo”, cioè “rendere presente e attuale il sacrificio che Cristo ha offerto al Padre, una volta per tutte, sulla Croce” (C.C.C. N. 280). Per questo il primo tra i precetti della Chiesa è “partecipare alla Messa la domenica” (C.C.C. N. 432) perché, come è successo ai discepoli di Emmaus, “ci siano spiegate le scritture” (Lc, 24,32). Per questo tanta ricerca nella Chiesa per stabilire, ogni anno, la data della Pasqua: domenica successiva al primo plenilunio di primavera. Ma quando comincia la primavera? Di questo potremo parlarne in altra occasione.

Ricevi intanto cari saluti da

Nino Ortolani

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