Randazzo / Presentato “Il museo archeologico Vagliasindi”, l’ultimo libro di don Santino Spartà

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La chiesa della Volta, sede della presentazione del libro di don Santino Spartà

L’ultima fatica letteraria di don Santino Spartà, dal titolo “Il museo archeologico ‘Paolo Vagliasindi’ – Randazzo”, è stata presentata nella gremitissima chiesa quattrocentesca della Volta, adiacente alla via degli Archi in Randazzo. Al tavolo dei relatori che hanno esposto l’opera figuravano: sua eccellenza monsignor Paolo Urso (vescovo emerito di Ragusa), che ha raccontato simpatici episodi vissuti con l’autore quando erano giovani preti; l’archeologa Titti Caputo, che si è soffermata sulla ricerca puntuale enucleando lo svolgimento brillante della varietà espositiva; il dott. Emanuele Coniglione, che si è congratulato per la multiforme validità del lavoro. A moderare i lavori, la dott.ssa Giuseppina Palermo, che ha messo in rilievo le 40 pubblicazioni dell’autore, di cui 11 sulla cittadina medioevale. Infine, a prendere la parola è stato don Santino, che si è espresso in termini di attenta ricerca su tutti i reperti archeologici rinvenuti nelle contrade Mischi, S. Teodoro e S. Anastasia. Tali reperti sono stati scoperti nel 1888.

L’autore ha poi parlato del criterio di ricerca, che è stato quello di “instaurare de visu un frequente colloquio

La chiesa della Volta, sede della presentazione del libro di don Santino Spartà
La chiesa della Volta, sede della presentazione del libro di don Santino Spartà

culturale con gli antichi insediamenti”; per poi enumerare gli iniziatori del museo, il cav. Paolo Vagliasindi, gli archeologi Antonino Salinas e Paolo Orsi (fine 800). Ha illustrato come, con lavoro certosino, ha registrato l’inventario di tutti i pezzi conservati nelle bacheche del museo, anche con monete risalenti alle varie epoche (all’interno del castello-carcere che risale al XIV sec.); si è poi soffermato, in maniera molto sintetica, su alcuni reperti: Askos, Hydria, evidenziando l’Oinochoe (quale uno dei 4 pezzi al mondo più rinomati). secondo l’autore, l’originalità sta proprio nell’aver riportato articoli che lui stesso definisce “quasi introvabili”, di archeologi italiani, tedeschi, inglesi e francesi che hanno trattato il paese di Randazzo.

Nella seconda parte della serata, è intervenuto anche lo storico d’arte Vittorio Sgarbi (amico dell’autore), che ha elogiato le qualità culturali di don Santino, ha messo in rilievo la particolarità della ricerca e ha ricordato l’intervista che don Santino gli ha fatto, tempo fa, sul Papa e inserita in un altro libro del prete-letterato.

La cerimonia è stata allietata dal medico-compositore Gesuele Sciacca che ha declamato cantando, accompagnato dalla sua band, due poesie di don Spartà che ha recentemente musicato.

L’autore a fine della manifestazione ha ringraziato i presenti e gli eredi di Paolo Vagliasindi, fondatore del Museo, per l’occasione convenuti alla presentazione, e ha dato il suo libro in omaggio a tutti.

Maria Pia Risa

 

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