Società / Anche i giovani sono felici. Un report conferma che conta la sostanza delle relazioni

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La strada per la felicità s’imbocca sulla via lastricata dalle reti di fiducia che sostengono i giovani. I ragazzi tra i 18 e iImagoMundi_38100p 30 anni dichiarano che la loro prima fonte di benessere sono le relazioni con gli amici, con il o la partner, con la famiglia. Lo rilevano alcune indicazioni tratte dai dati dell’Istituto Toniolo su un report intitolato: “Chiedimi se sono felice. Benessere soggettivo e sociale dei giovani italiani”.
È significativo scoprire che nell’epoca del web 2.0 la generazione digitale dichiara di avere a cuore e contare soprattutto sui tradizionali rapporti intimi e personali. Una osservazione che ci dice che a prescindere delle trasformazioni dei mezzi per comunicare e alla moltiplicazione dei luoghi di incontro, a tre dimensioni o su piattaforme informatiche, quello che conta è la sostanza delle relazioni. Alla faccia della crisi della genitorialità, madre e padre risultano le figure centrali e si confermano essenziali per la sicurezza dei giovani e dei ragazzi.
La sociologa Rita Bichi osserva nel report che la fiducia nelle relazioni è uno degli elementi essenziali per valutare in modo positivo il proprio benessere. Così quando è stato chiesto in chi i giovani ripongono la propria fiducia emergono due elementi da tenere presenti: la parte del leone è esercitata dalla famiglia, in particolare la mamma in cui ripone molta fiducia l’84% degli intervistati, in seconda posizione si colloca il papà con il 73%; seguono altre persone vicine ai ragazzi: partner 65% e gli amici al 47%. Dall’altra parte si segnala la scarsa capacità di affidarsi alle istituzioni: nella Chiesa ripone molta fiducia il 12%, nell’Unione europea il 9%, nello Stato italiano il 2%. La prossimità sembra essere il metro di giudizio dei giovani: più si sente lontana una realtà e più la si rende impersonale, maggiormente perde la potenzialità di essere sicura.
L’importanza della relazione personale si conferma quando i giovani indicano motivazioni che incidono sulla scelta di una figura di riferimento per confrontarsi su un problema: ascolto, disinteresse, comprensione e capacità d’indicare se si è in errore raccolgono le maggiori preferenze.
Il ruolo della famiglia come facilitatrice nel raggiungimento della felicità nel report del Toniolo si conferma con la psicologa Elena Marta che evidenzia la sua importanza per dare forza ai progetti e ai desideri.
Si segnala un compito delicato dei genitori che ruota tra autonomia, comunicazione e controllo. Scrive la psicologa: “Le relazioni familiari sono importanti nella percezione di benessere dei giovani, ma devono supportare e promuovere l’autonomia. ‘Ci sono’ devono dire madre e padre, ma anche ‘ti lascio andare’. Questo tipo di messaggio aumenta nei figli la fiducia in sé e negli altri. E ricordiamo che la fiducia è il collante delle relazioni e delle società”.

Andrea Casavecchia

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