Sport / Motori, addio depressione. Trionfi di Vettel e Rossi, ritorno delle Ducati: il 2015 promette il meglio

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È cambiato tanto, è cambiato tutto. A Maranello l’effetto Marchionne ha spazzato via il passato, in Ducati la nuova moto ha portato un entusiasmo incredibile ed il vecchio campione Valentino (si fa per dire, perché Rossi mantiene il viso e il piglio dell’eterno bambino castigamatti) ha fatto vedere a tutti che quando è messo nelle condizioni di correre al meglio è ancora il migliore: segnarsi per cortesia sul calendario la domenica 29 marzo 2015, erano anni che il popolo dei motori non gongolava così per una tripletta dalle dimensioni memorabili. In anni di depressione motorisportiva, dove anche il calcio, a parte le prodezze juventine, annega nei tonfi della Nazionale e in una mediocrità dei nostri club a livello continentale che solo la recente stagione ha parzialmente riscattato, fino a qualche settimana fa, anche la frustrazione dei tifosi della Ferrari, delle Ducati e di Valentino Rossi, aveva raggiunto i massimi storici. Anni di flop, umiliazioni assortite, polemiche e strapotere in Formula Uno prima della Red Bull e poi della Mercedes, e in MotoGp prima di Lorenzo e poi del giovanissimo Marquez, avevano di molto intiepidito un tifo, che anche quest’anno temeva di imbattersi in quella parole oscena chiamata “transizione”, che non voleva dire altro che una lunga sequela di sconfitte.

Il trionfo di Vettel è stato un capolavoro come lo è stata la rimonta di Raikkonen che è valsa il quarto posto: la cosa più bella è stata vedere di nuovo una squadra, un’unione d’intenti, che era proverbiale ai tempi delle grandi vittorie Ferrari: da Maranello, alla pista, fino ai box dei suoi straordinari meccanici. Così si è capito che le Mercedes non sono invincibili e che il terzo posto conquistato all’esordio dal 4 volte iridato non era un fulmine a ciel sereno. Ora, dopo il tripudio malese è giusto non lasciarsi andare a un’euforia smisurata, come predica il nuovo grande capo Arrivabene, un nome, un destino se ci pensiamo. Però tutti noi che pensavamo ancora di trascorrere domeniche da comparse e che abbiamo saltato di gioia o ci siamo commossi fino alle lacrime per vedere una domenica da Rosse, come non capitava dai tempi di Schumi, ora affronteremo la stagione con un altro spirito. Così come sarà lanciatissimo a non mollare neppure di un millimetro il grande Doctor della MotoGp. Troppe volte autorevole soloni delle due ruote hanno dato per finito Valentino Rossi. Lui si è rimesso faticosamente in piedi dopo le terribili annate trascorse e già l’hanno scorso nel finale non era più secondo neanche al funambolico Marquez. Quella di Losail in Qatar è stata una notte speciale, che restituisce a Vale il suo trono e incorona la Ducati come il team che quest’anno potrà correre davvero senza complessi al cospetto di Honda e Yamaha. Le magìe dei due Andrea, Dovizioso e Iannone, sono destinate a diventare una costante in stagione, perché è fin dal primo giorno di prove 2015 che le rosse di Borgo Panigale fanno registrare progressi costanti. Ora però, sotto con la prova del nove: Shanghai per la Ferrari e Stati Uniti per Rossi e le Ducati diventano i punti di non ritorno per una stagione che doveva registrare progressi e che ora può diventare una cavalcata entusiasmante. Ma, come predica il gran capo Arrivabene, “piedi a terra e pedalare con forza”.

Leo Gabbi

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