Teatro / La “Suite per Dante” del regista Giovanni Anfuso debutta a Gela in versione “da camera”

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Suite per Dante

Il 12 novembre, a Gela, nel Teatro Eschilo, debutterà laSuite per Dantediretta dal noto regista siciliano Giovanni Anfuso. La rappresentazione sarà replicata il 13 ed il 14 con spettacoli alle 9 e alle 11 per le scuole. E’ una produzione Buongiorno Sicilia e Vision Sicily, le scene e i costumi dello spettacolo sono di Riccardo Cappello. Le musiche di Nello Toscano e i movimenti scenici di Fia Distefano. L’aiuto regista è Agnese Failla.

La rappresentazione, come riposta una nota di stampa, deve il suo grande successo raccolto in tre anni, sempre sold out, in tutta la Sicilia orientale, alla bravura di Liliana Randi, Davide Sbrogiò e Angelo D’Agosta. Grazie alla loro profonda formazione accademica, infatti, i tre mattatori hanno potuto misurarsi sia con il teatro di ricerca, sia con quello classico, anche in versi. A cominciare da quelli di Dante.
Anche a Gela, dunque, ci si attende un notevole riscontro per questo lavoro. Sempre sold out già dal suo debutto a Catania, nella corte del Castello Ursino, nell’agosto del 2021.

Inferno, Suite per Dante
Foto Roberto Viglianisi

Suite per Dante: la versione “da camera” un’operazione filologica che rende giustizia alla parola dantesca

“Si tratta di una sorta di Inferno “da camera” – ha spiegato Anfuso nel comunicato. Sottolineando l’operazione filologica che rende più agile questa rappresentazione rispetto alla versione proposta nelle Gole dell’Alcantara, nelle Cave del Gonfalone a Ragusa e a Noto. “Più che sulla spettacolarizzazione, grazie alla bravura degli attori, si punta sulla parola, sul verso, sulla terzina incatenata, sull’endecasillabo. Nulla togliendo al fascino, all’emozione, al sogno che la parola di Dante dona a ogni spettatore”.

Con questo lavoro, secondo il regista siciliano, si è riusciti “a rendere giustizia” alla parola dantesca. Ponendo grande attenzione nei confronti del verso, della rima, della struttura sintattico-grammaticale. Così ricca di contenuti e sentimenti essa è, infatti, capace di suscitare emozioni e intelligenza, così come avallato dalle mai smentite teorie di James Robert Flynn.

Effetto Flynn viene definito, appunto, l’aumento dei punteggi del quoziente intellettivo in tutto il mondo. Quoziente sempre cresciuto, tranne negli ultimi due decenni, in concomitanza con l’impoverimento lessicale dovuto in gran parte, secondo alcuni studiosi, ai social media.

Giovanni anfuso
Il regista Giovanni Anfuso (foto Santo Consoli)

Il miracolo di Padre Dante

Il regista Giovanni Anfuso è certo che anche qui, nella seconda patria di Eschilo, si assisterà a quello che lui definisce il “miracolo di Padre Dante”.
“Parlo di miracolo – ha detto Anfuso, che ne ha anche curato la drammaturgia – perché ogni volta che ci confrontiamo con Dante,  un legame quasi magico si instaura tra chi propone i versi del Poeta e chi li ascolta. Smentendo chi si ostina a sostenere che quello di oggi è il mondo dei social e della povertà del linguaggio: a ogni replica ci siamo emozionati nel vedere il pubblico, assorto, che ripeteva, in sync con gli attori, i versi dell’Alighieri. La prova che, ancora una volta, Dante aveva vinto”.

 

Cristiana Zingarino

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