L’Istituto Comprensivo Vigo Fuccio-La Spina ha concluso l’ottava edizione del Festival del Teatro scolastico “Chi è di scena” di Acireale presentando al Teatro San Luigi l’opera “Scatole”.
E la prima scatola ideale l’hanno confezionata gli alunni facendosi “attori” della loro stessa condizione nel momento del passaggio dalla pubertà all’adolescenza.
Quando si dice che il Teatro è… vita.
Ciascun ragazzo ha scritto su un foglietto una risposta anonima ad alcune domande: “come mi sento?”, “cosa vorrei cambiare?”, “cosa mi fa stare male?”. Immaginiamo questi “pizzini” prima attaccati a un grande muro bianco – il muro dei pensieri – e poi, come raccolti dentro una scatola. Per tirarne fuori, a caso, alcuni e leggerli insieme e commentarli insieme.
Si apre un ampio panorama e ci si accorge e si prende atto che tante risposte si incontrano e ritornano come un ritornello comune. Questo non vuol dire affatto uniformità. Ma unità nella sincerità di leggere il proprio stato, il proprio modo di essere. E unità nel coraggio di riconoscere la condizione della propria esistenza.
E lo stato di unità più bello è quello di voler cercare una soluzione di vita che dia serenità personale a tutti e conseguente serenità alla convivenza comune.
Quella scatola può essere un simbolo della scelta di accogliere insieme la vicenda della vita di ogni singolo ragazzo.
Insieme
Insieme come un ritrovarsi gomito a gomito. Senza differenze….“senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” come ci suggerisce di immaginare una Comunità di cittadini la nostra Costituzione.
Purtroppo è sempre dietro l’angolo il pericolo che siano tante le scatole che ci vengano proposte per stabilire distinzioni, diversità rigidamente volute, imposte, condizionanti all’inverosimile. E il dramma di una società è la separazione espressamente creata, i ceti di appartenenza ben marcati. Le relazioni sociali a compartimenti stagno. Tante scatole tutte ben separate, drammaticamente isolate l’una dall’altra.
In definitiva, lo spazio di vita a cui ha diritto ogni persona umana non può essere trasformato in una scatola di isolamento ma deve diventare un habitat proteso all’incontro.
Gli alunni-attori del “Vigo Fuccio-La Spina” ci hanno offerto l’opportunità di riflettere sulla loro situazione esistenziale oggi. Per far questo hanno animato un laboratorio teatrale, hanno utilizzato la loro capacità espressiva, hanno sperimentato un modo particolare di stare insieme.
A noi spettatori, genitori, fratelli, amici, sconosciuti, a noi superficiali o sprovveduti, a noi cittadini tutti insieme tocca il compito di utilizzare per vivere insieme scatole.. sempre aperte, accoglienti. Vasi comunicanti. Sempre protesi all’incontro.
Un immenso habitat dove vige la relazione.
Scatole…comunicanti
Andare oltre ogni scatola, oltre i muri, le siepi, i ghetti, le isole è il desiderio della nuova generazione che avanza. È il messaggio che lanciano i ragazzi del Vigo Fuccio-La Spina.
E, a proposito dell’essere una cosa sola, John Lennon ci inviterebbe a immaginare:
Tu puoi dire che sono un sognatore
Ma non sono l’unico
io spero che un giorno ti unirai a noi
E il mondo sarà come una cosa sola
Immagina nessun possesso
Mi chiedo se puoi
Nessun bisogno di avidità o fame
Una fratellanza di esseri umani
Immagina tutte le persone
Condividere tutto il mondo…
Antonino Leotta